“Mio unico amore”
E’ l’ultimo romanzo, in ordine di tempo, di Marianna Vidal.
Definito “autoconclusivo”, anche se fa parte della Serie LATINOS, è ambientato in una terra “mucho caliente”, il Messico; una storia che ti farà incontrare vecchi personaggi (se hai letto i precedenti libri dell’autrice) e fare la conoscenza con nuovi.
Quando ho cominciato a leggerlo mi sono resa conto di rivedere le scene di un film, un po’ vecchiotto a dir la verità, ma che non mi stanco mai di vedere: “Sabrina” del 1954 e interpretato all’epoca da una giovane e stupenda Audrey Hepburn.
Probabilmente l’autrice, come me, deve esserne rimasta affascinata, perchè la storia che ha creato cammina sulla falsariga del film, anche se con alcuni piccoli accorgimenti; i fratelli sono tre invece che due; i genitori di Rocio, la protagonista, esistono tutti e due, mentre nel film è presente solo il padre; la famiglia Gutierrez, potente famiglia messicana, ha cresciuto la ragazza come un ulteriore membro considerandola come la figlia mai avuta.
E’ una classica storia d’amore, un buon romanzo rosa, un triangolo amoroso, in apparenza quello creatosi tra Rocio, da sempre innamorata del suo miglior amico Julian Gutierrez, e Daniel Gutierrez, il maggiore dei tre fratelli, quello posato, dedito solo al lavoro, reduce da un matrimonio saltato ancor prima di iniziare, ma… Il tutto condito con la ricerca di far ricordare, a chi legge, le sensazioni che il primo amore ha suscitato: cuore galoppante, farfalle nello stomaco, gambe tremanti come gelatina, mente annebbiata a tal punto da confondere su chi realmente sia l’oggetto del desiderio.
Un romanzo scorrevole, scritto con il linguaggio adeguato ai nostri tempi, che si puo’ leggere velocemente, o tranquillamente, lasciandolo anche sul più bello, perchè tanto non è difficile dimenticare la storia. Con discreti colpi di scena, ambiguità, frasi ed immagini mal interpretate, orgoglio e testardaggine che ti faranno penare.
E su tutti spicca lei, Rocio, ventitreenne, che deve barcamenarsi tra l’amore adolescenziale che prova per Julian, che non ha ancora voglia di mettere la testa a posto, preferisce “cambiare le donne con la stessa velocità con cui si cambia le mutande“, e ciò che invece le provoca la nuova veste, o meglio i suoi occhi vedono per la prima volta, nella persona dell’irreprensibile Daniel, anche lui segretamente innamorato, che non è più disposto a vedere suo fratello “giocare” con i sentimenti della ragazza ed è pronto ad utilizzare tutte le sue armi pur di farle capire la differenza tra un amore idealizzato e uno reale.
Cosa succederà alla nostra bella Rocio? Chi riuscirà a farle capire cosa sia più giusto! Seguire il suo sogno di ragazzina, diventato ormai una sorta di abitudine, scontato, al quale non vuole rinunciare, oppure seguire la realtà con un “uomo” completamente diverso da quello immaginato. E in questo c’è un altro personaggio, che pur restando ai margini, ha un effetto benefico su Rocio, la sua amica Beatriz, che cercherà sempre di riportarla con i piedi per terra.
Il romanzo della Vidal dà lo spunto per un percorso di crescita in cui ci si può ritrovare, perchè se è vero che è bello sognare, è anche vero che ad un certo punto della nostra vita dobbiamo fare delle scelte per diventare sicuri dei nostri sentimenti e delle nostre emozioni. Crescere per conquistare un posto nel mondo.
Marianna Vidal
Viva ad Ischia. Adora leggere ed ha una biblioteca così piena di libri, che, a suo dire, “… se continua così sarò costretta a trasferirsi per lasciare il posto a loro.” Si definisce una romantica, ed i suoi libri lo dimostrano. Questi i suoi libri: Vieni via con me, Il tuo bacio tra mille, Una cena di Natale (racconto), Uno scapolo da sposare, Prendimi al laccio, Lezioni d’amore, L’altra faccia della luna.