Una delle cose che più apprezzo, quando mi trovo davanti a un libro nuovo da leggere, è la genialità dell’autore nel trovare, dentro il vasto campo della fantasia, un nucleo dal quale far partire tutta la storia. Saper trovare l’incipit giusto è un dono, avere una idea come quella che sta alla base di Krakatoa Suisse è vera genialità.
Krakatoa Suisse, scritto da Luigi Rigamonti ed edito da Elison Publishing, è l’ultimo libro che ho letto. Un libro che trovo difficile da collocare come genere, perché, essendo così ricco di caratteristiche diverse tra loro, appare al lettore come coperto di tante vesti: tutte calzanti a pennello.
Lo stile di scrittura è quello di una inchiesta giornalistica, la tensione che porta pagina dopo pagina a capire cosa è successo realmente è quella del giallo, mentre i fatti descritti sposano il campo della fantascienza (almeno per il mondo che abbiamo conosciuto fino a oggi).
Ma cosa è questo Krakatoa Suisse che da il titolo al libro? Lo scopriamo insieme: buona lettura.
Krakatoa Suisse: il libro di Luigi Rigamonti
Krakatoa Suisse è ambientato nel futuro prossimo, spero il più imminente possibile, visto che la pandemia di Covid è appena diventata un brutto ricordo. Certo qualcuno, per prudenza, indossa ancora la mascherina, ma la vita è tornata ad essere come quella conoscevamo fino al mese di febbraio del 2020.
Non aspettarti però un libro su questo argomento: il Covid è il contorno che serve a contestualizzare i tempi della narrazione e che viene usato come una delle cause che porta al vero e proprio protagonista del libro: il Krakatoa. Ovvero una eruzione vulcanica che travolge le strade della Svizzera dove al posto della lava sbucano dalla terra dei veri e propri geyser fatti di banconote, di soldi.
Io trovo geniale questa idea: scrivere un libro partendo da una eruzione monetaria e immaginando poi tutte le conseguenze che questa potrebbe avere in tutto il mondo. Il mio bravo più sentito all’autore è per questa trovata.
Krakatoa Suisse è il titolo di una inchiesta di approfondimento sull’evento, che tre giornalisti svolgono a due anni di distanza dall’esplosione, durante il giorno diventato festa nazionale per ricordarlo. Il lettore, quindi, tenendo in mano il libro, si troverà a leggere questo inserto immaginario, ecco perché in apertura ho detto che il testo ha un taglio da inchiesta.
Nei primi capitoli infatti si ripercorrono gli eventi accaduti nel fatidico giorno, ricostruiti attraverso diverse testimonianze e notizie ufficiali. Si prosegue con alcuni dati tecnici che riguardano la struttura portante della più grande banca mondiale, quella svizzera, attraverso la spiegazione della Rete: il labirinto sotterraneo che regola i flussi di soldi che circolano incessantemente, nel più classico degli stili fantascientifici.
Si analizzano poi le conseguenze mondiali della catastrofe economica, sempre attraverso una analisi politico finanziaria di tipo giornalistico e, infine, in un crescendo di curiosità condita con un giusto pizzico di tensione, si arriva a capire cosa è davvero successo, anche grazie all’intervista che può valere un Pulitzer al guardiano della Rete: il Grande Gnomo.
Anche questa una bella trovata: affidare il ruolo più importante del mondo, ovvero quello della gestione fisica del capitale, a una creatura che l’immaginazione comune di solito accomuna alle fiabe per bambini è davvero singolare.
Insomma un libro ricco di idee. Un libro visionario al limite del distopico. Scritto molto bene da Luigi Rigamonti che è capace di alternare momenti di scrittura tecnica a vere perle di narrativa. Personalmente, ma è solo per il mio gusto personale, ho prediletto le pagine dedicate alla narrazione e allo svolgersi dei fatti. Ho apprezzato molto la bravura nel far crescere nel lettore alcuni interrogativi che di pagina in pagina hanno trovato risposte. Dubbi risolti lasciando sulle spine per il tempo giusto.
Diversamente, ho trovato meno coinvolgenti le pagine dedicate alla struttura finanziaria spiegata nello specifico, ma riconosco che per la riuscita complessiva del libro erano necessarie.
La domanda cardine che mi sono posto, una volta scoperto cosa fosse il Krakatoa Suisse, è stata: ma la gente che durante la giornata si è vista piovere dal cielo montagne di soldi, cosa ha fatto? Io, cosa avrei fatto? Me li sarei intascati?
Beh, alla prima domanda la risposta è tutta nel libro, anzi, Luigi Rigamonti fa proprio leva sul comportamento degli elvetici per raggiungere l’epilogo della questione, mentre per le altre due domande…chissà.
Tu caro iCrewer? Come ti comporteresti davanti a una fontana di banconote che esce da un tombino del tuo paese? Rispondi con sincerità 😉
Più volte nel testo si sottolinea l’importanza del denaro nello sviluppo delle dinamiche mondiale e non solo. La vita di ognuno di noi, anche nel quotidiano, è condizionata dai soldi. Ma davvero i bigliettoni sono la via per la felicità? È davvero la nostra ambizione primaria avere una stabilità economica?
Trovo che la risposta possa essere molto più oggettiva di quanto possiamo credere…
Concludendo, ritengo Krakatoa Suisse un buon libro. Da consigliare a chi piace ipotizzare futuri alternativi. Un grandissimo lavoro di immaginazione supportato da un valido talento per la scrittura. Oltre che di passione e conoscenza della materia finanziaria. Un libro che mi è piaciuto e che nell’ultimo weekend in zona rossa, qui in Lombardia, mi ha tenuto compagnia strappandomi un sorriso. Fosse solo per le frasi in cui si parla del virus al passato. Che sia di buon auspicio.