Caro lettore, se ti spaventano i libri di un certo spessore, come questo di cui ti parlo oggi che conta più di 500 pagine, non ti arrendere prima di averne almeno letto il prologo, perché già da lì non riuscirai a resistere al desiderio di sapere cosa succederà in seguito.
La storia di I segreti del giardino del tè, edito Newton Compton, di Janet MacLeod Trotter si svolge in India, quando il dominio britannico stava per terminare e l’indipendenza era ormai vicina.
L’autrice ha scritto sedici bestseller, tra cui la trilogia del tè: La figlia del mercante di tè, finalista al Romantic Novel Award, La promessa sposa del mercante di tè, La ragazza nel giardino del tè, editi sempre Newton Compton.
Ne I segreti del giardino del tè
Tutto ha inizio nel 1899 nelle piantagioni di tè delle tenute Oxford, Assam
James Robson è molto giovane e conserverà, a prezzo di angoscianti incubi notturni, il segreto di ciò che accadde in quella tenuta, per moltissimi anni.
In Inghilterra vivono i suoi figli e sua moglie Tilly, che non ha mai voluto lasciare Newcastle per raggiungerlo in India.
Libby ha molti ricordi d’infanzia delle tenute Oxford ed è talmente affascinata da quei ricordi che non riesce a capire come mai sua madre si ostini a non voler riunire la famiglia tornando in india.
Lei è una ragazza molto indipendente e testarda e non si arrenderà finché non sarà andata a fondo nei suoi ricordi, anche a costo di rimanerne delusa.
I personaggi che mi hanno colpito di più sono appunto Libby e anche Gulham.
Libby perché non si fa intimidire da nulla, non lascia niente di intentato va fino in fondo per ottenere ciò che desidera.
Quando la verità si svela davanti ai suoi occhi non impone, però, la sua volontà, come non vuole che nessuno intralci le sue scelte. E’pronta a ricredersi e a perseguire nuove strade qualora si renda necessario, anche a costo di correre dei rischi.
Lei sa amare davvero sia la sua famiglia che Gulham. Lui l’ha colpita per la sua capacità di seguire i suoi ideali fino in fondo, si sono incontrati e riconosciuti subito:
Avere opinioni politiche era facile, metterle in atto era un altro paio di maniche….Ghulam aveva vissuto una vita intera mettendo in pratica i propri ideali.
Di I segreti del giardino del tè mi ha appassionato molto anche la storia di Adela, del suo bambino perduto e di Sam, il loro caffè Herbert, e la scelta difficilissima di tornare in India.
La copertina del libro è affascinante ed è assolutamente così che ho immaginato la casa d’infanzia di Libby.
Altro elemento che ho apprezzato molto è il modo di raccontare la storia dell’India proprio attraverso gli eventi che i personaggi vivono in prima persona. In particolare Ghulam e sua sorella Fatima, ma anche suo fratello Rafi.
Le pagine sono scivolate via l’una dopo l’altra e non riuscivo a smettere di leggere. Da tanto non mi succedeva.
Mettere questo libro in borsa e portarmelo in giro per casa mi ha dato una grande soddisfazione. Mi dispiace doverlo già riporre in libreria, ma quando accarezzerò la copertina, come faccio a volte per sentire ancora una volta le emozioni di quel libro sentirò il profumo del tè, delle torte del caffè Herbert e anche la forza d’animo di Gulham esplodere come un monito.
L’amore per questa terra ti scuote dentro, sono Libby insieme a suo padre James a farla uscire dalle pagine e portarla come un vento tiepido e profumato, carico di emozioni fino a chi legge.