E’ un bel periodo per i libri, soprattutto per i thriller, ed in particolare per quelli a sfondo storico e “misterioso”.
Il fascino dei misteri del Medioevo, i Templari con i loro tesori sono il tema dominante del nuovo romanzo di Carmelo Nicolosi De Luca
Il codice dei Cavalieri di Cristo
ambientato tra Palermo, Cefalù e Lisbona dove un geniale vicequestore, capo della squadra mobile, è alle prese con una serie di misteriosi delitti che lo porterà sulla pista dei discendenti dei Cavalieri di Cristo, l’ordine creato da re Dionigi I dopo la soppressione dei Templari.
“Palermo. Julien Brunner, docente di Geo-scienze all’università di Losanna, mentre fa ricerche sul monte Pellegrino, s’imbatte in un cadavere sul cui petto sono stati incisi degli strani segni. Il passaporto di Brunner è in regola, ma a quanto pare Julien Brunner è morto la notte prima a Losanna. E il Brunner di Palermo sparisce nel nulla. Il giorno seguente, in una delle spiagge di Cefalù, vengono trovati i corpi di un uomo e una donna, vestiti con lunghe tuniche viola. Sul petto hanno segni simili a quelli della precedente vittima. Un rompicapo per il vice-questore Giovanni Barraco, capo della Squadra Mobile di Palermo, che ben presto si rende conto di essere alle prese con un intreccio che stritola chiunque tenti di capire. Gli omicidi sembrano infatti avere a che fare con dei numeri dettati da un sacerdote egiziano all’esoterista inglese Aleister Crowley, il fondatore dell’abbazia di Thélema, a Cefalù. Mentre Barraco brancola nel buio, alcuni indizi lo spingono a raggiungere Lisbona, dove Crowley ha vissuto…“
Il passato torna sempre e l’autore riesce ad agganciarlo al mondo di oggi in una trama ricca di intrighi, con tanti personaggi appositamente creati, volutamente ambigui nelle loro azioni e motivazioni che dà quella sensazione di pericolo, di dubbio in chi riporre fiducia e in chi no; che tiene con il fiato sospeso.
Non può mancare anche la storia d’amore, da scoprire pagina dopo pagina.
Carmelo Nicolosi De Luca, giornalista, vive a Palermo ma è nato a Catania; è stato inviato speciale in più parti del mondo, lavorando per 30 anni per il Giornale della Sicilia e da 20 anni per il Corriere della Sera. Diversi episodi presenti nei suoi romanzi li ha vissuti direttamente. Dopo aver diretto alcuni documentari televisivi ha pubblicato un volume di narrativa, ma ha continuato a fare giornalismo fino a quando, due anni, fa ha deciso di tornare a scrivere. Prima di questo ha pubblicato “la congiura dei monaci” sempre con Newton Compton.