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Recensione: Sghembestorie di Valentina Luberto

Cristina Speggiorin 5 anni fa Commenta! 5
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Ciao iCrewer! Oggi sono qui per parlarti della mia nuova lettura! Si tratta di Sghembestorie, scritto da Valentina Luberto e pubblicato da Policormia, una collana PubMe.

Contenuti
SghembestorieValentina Luberto

A differenza di come mi piace fare di solito, non comincerò facendoti un breve riassunto della trama, e ora ti spiego il perché!

Sghembestorie

Perché, ti chiederai, oggi ci salvi dalla trama? Il motivo è molto semplice: Sghembestorie è una raccolta di racconti e, per questo motivo, narrarne – per quanto in forma molto concisa – anche solo uno, corrisponderebbe a un’azione di spoiler che non ho nessuna intenzione di fare.

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Per questo mi limiterò a dire che si tratta di testi molto particolari, che non sempre corrispondono a ciò che ci aspettiamo. Storie senza capo né coda, nuove amicizie che sbocciano, amori che vanno a buon fine o che si sciolgono in un mare di lacrime. Pregiudizi, indagini svolte senza prove, incantesimi spezzati, urla disperate, sproloqui un po’ impazziti e molto, molto altro.

A tratti sembra quasi la caricatura di noi stessi, di come viviamo. Alcuni personaggi se ne infischiano delle consuetudini e, per quanto bizzarra e poco capita possa essere, vanno avanti per la loro strada. Altri, invece, trovano pian piano il coraggio di dimostrare a una comunità che li teme ingiustamente, chi sono veramente: semplicemente qualcuno che cerca amicizia e comprensione. È difficile fare il punto della situazione, perché quelli di Valentina Luberto sono racconti che quasi non hanno nulla in comune, se non questa patina onirica che sembra ricoprire ogni storia, rendendo possibile tutto ciò a cui non avremmo neanche mai immaginato di pensare.

Lo stile è molto scorrevole, ironico, dettagliato ma senza essere pedante. Ho notato una curiosità e una giocosità nell’uso delle parole che mi ha lasciato piacevolmente sorpresa, mi ha divertita e che non mi è capitato spesso d’incontrare. Giochi di parole sottili, ma ben riusciti, popolano a bizzeffe queste pagine.

A volte la punteggiatura mi ha lasciato un po’ perplessa (davvero in pochi punti, però), ma, nel complesso, è stata una lettura davvero leggera e vivace.

Mi è piaciuto che ogni racconto fosse a sé stante non solo a livello di contenuto, ma, a volte, anche stilistico. Che fosse un continuo reinventarsi, provare qualcosa di nuovo, senza finire dentro gli schemi della prevedibilità.

Ho apprezzato anche i disegni che abbelliscono l’inizio di alcuni nuovi capitoli: sono un tocco insolito e ben gradito.

Come dicevo poco prima, non c’è un tipo preciso di personaggio ma, se mi consenti di citarti le creazioni di Valentina Luberto che più mi sono piaciute, direi sicuramente l’uomo che sogna di volare; il coniglietto nero che ama leggere e la bambina con l’orsacchiotto. Non ti svelo altro, onde evitare di rubare un po’ di magia ai racconti!

Valentina Luberto
Valentina Luberto

La cover è carina e divertente, in completa armonia con le illustrazioni presenti all’interno e lo stile complessivo. Bello il tocco vivace del rosso, colore, tra l’altro, largamente presente nei vari racconti – chissà perché?

Valentina Luberto

Valentina Luberto è nata nel 1977 ed è campana. Studentessa in Filosofia, ora transita più nel mondo delle arti visive. Proprio l’arte, infatti, è una delle sue grandi passioni, insieme al suo blog. Il suo tratto distintivo? Una grande curiosità, così marcata da essere il motore delle sue opere, la base dei mondi che crea. Immaginare l’appassiona così tanto da mettere tutta se stessa nelle parole che scrive, nella speranza che qualcuno, una volta inoltratosi nei suoi universi, decida di non abbandonarli più.

Oltre a Sghembestorie, con Policromia, Pubme, ha pubblicato anche L’amore è miope.

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