Ciao iCrewer! È da un po’ di tempo che non diamo più un’occhiata ai vari caffè letterari sparsi per il mondo. Per questo motivo, oggi sono qui con una vera chicca, il posticino giusto da segnare tra i luoghi d’interesse se si trovi, o programmi di andare, nella capitale scozzese, Edimburgo. Sto parlando del caffè The Elephant House.
Dopo Oslo, San Francisco, Roma, New Orleans, Oxford e Parigi, chissà cosa scopriremo di nuovo!
Conosciamolo un po’ meglio
Fondato nel 1995, The Elephant House si trova sul ponte Giorgio IV a Edimburgo, Scozia. A catturare subito lo sguardo è il colore rosso, che ricopre tutta la facciata, contorno ideale per mettere in rilievo le grandi vetrate, perfette per sbirciare all’interno. Un ambiente accogliente, adatto a conciliare la lettura. Luci soffuse, foto, ritagli di giornale, tutto fa entrare in un’atmosfera inedita, particolare, che avvolge e quasi pare costringere a lasciarsi coccolare con un tè, un caffè, oppure una cioccolata calda (nel menù ce ne sono alcune che sembrano proprio buone!) e, magari, una fetta di dolce.
Tuttavia, ti starai chiedendo perché tanto parlare di questo luogo. Beh, ecco soddisfatta la tua curiosità: proprio seduta a uno di questi tavoli, ammirando la vista sul castello e sulle strade dall’architettura vittoriana, J. K. Rowling ha messo su carta quasi tutta la prima avventura del celeberrimo Harry Potter! Niente male come biglietto da visita, non trovi? Devono aver pensato lo stesso anche i gestori del locale, visto che sulla vetrina campeggia in lettere dorate la scritta “birthplace of Harry Potter” (luogo di nascita di Harry Potter).
Qualche altro nome
La scrittrice di una delle saghe fantasy più famose di sempre non è, però, l’unica ad aver eletto questo angolo accogliente a luogo perfetto per scrivere o per prendersi una pausa.
Anche Ian Rankin, infatti, è uno degli ospiti illustri che il caffè può vantare. Scozzese di nascita, è noto soprattutto per due serie: la prima, quella del detective John Rebus, composta da ventidue volumi con a capo Cerchi e croci (1987); e quella con protagonista Malcolm Fox, poliziotto degli Affari Interni, che debutta con Il persecutore nel 2009.
L’operato dell’autore è stato tale da fargli vincere, negli anni, numerosi premi, quali l’Edgar Award, il Rosenkrantz prize, il Grand Prix du Roman Noir e, infine, il Deutscher Krimipreis.
Attenzione a non dimenticare un altro abituè non da poco: Alexander McCall-Smith, autore di più di 100 libri, che spaziano dai saggi di anatomia ai libri per bambini. Sarebbe complesso citare tutte le opere di uno scrittore così prolifico, quindi ho deciso di nominare la sua serie più famosa, quella che ha fatto conoscere il suo nome in ambito letterario. Sto parlando de I casi di Precious Ramotswe (Ladies’ Detective Agency N.1), al cui primo volume, Precious Ramotswe, detective, ne fanno seguito altri diciotto.
Dei vari premi vinti da McCall-Smith, vorrei sottolineare quello del 2010: il premio letterario italiano Giuseppe Acerbi.