Uno sconosciuto all’improvviso di Lauren Rowe edito Newton Compton, è una lettura che mi ha proprio divertita, rilassata, emozionata.
La nostra storia si dipana tra Seattle e Los Angeles e vede un giovane ragazzo, Keane Morgan detto Peenie ma conosciuto come il caliente, ricercato e sexy Ball Peen Hammer, l’uomo dagli occhi più blu di tutta Seattle, un ragazzo figo e felice tutto il giorno e dalle fossette micidiali – a quanto pare potresti svenire qualora lui dovesse mostrartele -.
Il bellissimo Keane potrebbe anche diventare il ragazzo della porta accanto e… credetemi amiche lettrici, ad avercelo un dirimpettaio così, noi tutte non faremmo che presentarci alla sua porta con in mano una tazza vuota da riempire di zucchero.
Dall’altro lato, naturalmente, troviamo Maddy Milliken una ragazza acqua e sapone, intelligente, carina, ironica e dalla battuta sempre pronta, insomma una tipa che sa rispondere a dovere senza restare mai a corto di frasi e/o parole. Questa ragazza custodisce, chiuso a chiave nel suo cuore, un fatto avvenuto tempo addietro e che l’ha segnata profondamente: preferisce non parlare di ciò che, in un certo senso, ha cambiato la sua vita.
Cosa avranno mai in comune, quindi, uno spogliarellista e una ragazza che studia per diventare una regista affermata?
Vorrei spendere due parole sulla cover: quando ho visto questo sfondo nero e questi fiori rossi in risalto unitamente al titolo ho pensato subito ad un thriller: preciso che non avevo letto né la sinossi né tanto meno la trama, quindi mi sono gettata nella lettura alla cieca, per così dire, senza sapere cosa aspettarmi. Ho iniziato a leggere con quel pathos tipico del presentimento e poi, man mano che sono andata avanti, mi sono resa cosa di essere andata decisamente fuori strada perché avevo per le mani un romanzo rosa.
Il libro consta di un prologo, che riprende una parte che troveremo all’interno di uno dei 56 capitoli che lo compongono. Ogni capitolo, a sua volta, riporta il giorno della settimana e l’ora dell’evento che ci viene raccontato al suo interno; il romanzo viene narrato in prima persona, a turno dai due personaggi principali: Maddy e Keane.
La sequenza della narrazione, però, non segue un ordine ben preciso, ovvero: potrebbe darsi che due o più capitoli di seguito siano raccontati dal ragazzo e poi uno dalla ragazza e così via dicendo. A questo proposito, infatti, ogni capitolo porta a mo’ di titolo il nome del narratore.
I protagonisti principali sono due: Maddy e Keane, ma sono molteplici i personaggi che vengono coinvolti in questa opera; ognuno di essi viene perfettamente collocato al suo interno, ciascuno con le proprie battute e senza che ciò generi confusione nel lettore. Bisogna dire che si tratta per lo più dei familiari in senso stretto dei due ragazzi, attraverso i loro scambi di battute percepisci intimità, affetto, anche tenerezza se vogliamo.
Un ruolo particolare lo riveste anche Zander – chiamato confidenzialmente Z – personal trainer, coinquilino, amico fraterno del nostro Keane: devo ammettere che il modo in cui quest’ultimo inizialmente ti presenterà Z potrebbe farti sorgere delle perplessità…
Una delle cose che ho trovato veramente simpatica è che ciascuna di queste personalità è dotata di un proprio soprannome, ovvero un nomignolo con il quale viene chiamata e individuata: l’ho trovato molto confidenziale. V’è da dire, comunque, che tutto l’intero libro ruota intorno a questi dialoghi molto diretti, aperti e dal perspicace linguaggio giovanile: è come se stessi assistendo ad una normale conversazione tra persone che conosci da molto tempo.
Certo, il modo di esprimersi di tutti i personaggi è piuttosto colorito, c’è un improperio, in particolare che viene ripetuto quasi ad ogni frase: quasi fosse un rafforzativo della stessa! In Particolare, il nostro Ball Peen Hammer, è il re delle imprecazioni; ciononostante il ritmo narrativo o la validità del libro non vengono intaccati dalla presenza di queste esclamazioni, anzi forse è proprio questo che gli conferisce quel tocco di originalità.
I protagonisti mi sono piaciuti entrambi, se devo proprio essere pignola ho preferito il personaggio di Keane – diciamolo: ho avuto un vero e proprio debole per lui -.
Dalla descrizione iniziale te lo immagineresti come una sorta di playboy, uno che usa le famigerate tacche per indicare le avventure con le donne, poi in realtà scopri che non è così; pensalo come un cucciolo travestito da macho. Un ragazzo ferito da un evento accaduto in passato e che, nonostante la cocente frustrazione e delusione, ha cercato di andare avanti e cucirsi addosso qualcosa che sarebbe andata bene per lui.
Lui stesso non si considera il classico sapientone tanto che, nella storia, sono riportate delle parti dove lo stesso chiede al proprio interlocutore il significato di una determinata parola. Ma Keane non è affatto stupido, anzi, ha la testa sulla spalle, è un giocherellone, è simpatico e credimi, anche se non fosse questo adone che è, resteresti comunque incantata da lui proprio per la sua imponente essenza.
«Keane illumina qualsiasi stanza in cui si trovi. Le persone rimangono abbagliate in sua presenza.»
Uno sconosciuto all’improvviso: a conti fatti è proprio lui il vero protagonista!
Nel romanzo sono presenti anche delle scene spinte che sebbene vengano descritte nei particolari non rendono mai volgare né la scena né l’intero contesto.
Ho riscontrato qualche refuso, ad esempio durate invece di durante, sentite piuttosto che sentire, ancora in una frase occorreva l’articolo determinativo la che mancava. Diciamo nulla di così rilevante, solo semplici sviste.
Un aspetto che mi ha molto incuriosita è stato dettato dal fatto che al termine del romanzo vi è una paginetta titolata playlist dove vengono riportate, una dopo l’altra, tutte le canzoni che hanno costituito la colonna sonora del libro. Questo mi ha indotta ad andare a cercare, per ascoltarle, quelle canzoni che non conoscevo.
Leggere le scene ed immaginare quella specifica canzone assume tutto un altro sapore: sei lì e rivedi quella scena con quel sottofondo musicale.
Uno sconosciuto all’improvviso è una lettura consigliata a tutti coloro che hanno voglia di innamorarsi, sorridere della vita, rilassarsi; ovviamente per il linguaggio diretto e colorito, appunto, unitamente alla descrizione senza veli di talune scene intime, è chiaro che l’età di lettura non si addice ai giovanissimi.
«È buffo, ma, quando Keane è sveglio, i suoi occhi attirano così tanto la mia attenzione che mi dimentico di guardare tutto il resto. Ma, adesso che dorme ed è immobile, sono le sue labbra al centro della scena. E la sua mandibola scolpita. Quella piccola rientranza sul mento lo rende un supereroe dei fumetti, un Capitan America rivisitato, con i capelli blu.»