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Recensione: Un disegno dall’ombra di Francesco Landi

Anna Francesca Perrone 5 anni fa Commenta! 4
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Caro lettore, tu ci credi nel karma?

Contenuti
Un disegno dall’ombra di Francesco Landi è un romanzo molto originale sia nella costruzione della trama che nello stile di scrittura.Adesso entriamo più nel dettaglio di Un disegno dall’ombra.

Pensi che le tue azioni positive o negative possano ritornare indietro per colpirti o aiutarti quando meno te lo aspetti?

Il libro che ho avuto il piacere di leggere parla di questo e molto di più: 

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Un disegno dall’ombra di Francesco Landi è un romanzo molto originale sia nella costruzione della trama che nello stile di scrittura.

Un disegno dall'ombra

Inizio dalla copertina: in lontananza, immerso in un grigio cielo piovoso, si vede un uomo che cammina con uno zaino in spalla e che sembra si stia specchiando nel suo riflesso.

Un’immagine che cattura perché con pochi tratti racconta di quest’uomo solo, che sembra voglia andare via da qualcosa oppure sta andando verso qualcosa, immerso nei suoi pensieri.

Ma poi se guardi bene il dettaglio dell’ombra puoi notare che girando l’immagine sembra si tratti di due persone. Perché? chi sono?

Anche il titolo è ambiguo, potrebbe essere letto in modi diversi: un disegno fatto da qualcuno che è nell’ombra o un disegno che non c’era e appare, casualmente o volutamente?

Già da qui si capisce che qualcosa non è come potrebbe sembrare.

Il primo capitolo e anche i seguenti iniziano con un’immagine in bianco e nero. Sono immagini sfumate che prendono spunto dalla situazione che l’autore si accinge a raccontare, quasi a volerti introdurre nell’ambientazione per farti vivere le stesse sensazioni visive dei protagonisti.

Adesso entriamo più nel dettaglio di Un disegno dall’ombra.

L’autore ha messo in scena più protagonisti maschili e femminili che sono ben incastonati nella trama e hanno tutti uno spazio per esprimersi e compiere il proprio percorso.

Si riesce ad intravvedere l’anima di alcuni dei personaggi, la sofferenza dei fratelli Jones, il dolore che può provocare un rimpianto; la passione, l’impegno e l’amore per l’arte. La malattia che mina la brillante carriera di un grande fumettista che decide di arrivare alla verità su ciò che è successo nel passato, ricollegando i fili di vite diverse ma in qualche modo collegate.

“Gilbert è un puzzle, un enigma, e nessuno di noi potrà comprenderlo se non condividiamo reciprocamente tutte le informazioni”

La verità a volte, però, non è quella che sembra e per scoprirla occorre andare oltre le apparenze, guardare a fondo con animo aperto alle infinite possibilità che si celano tra le sue pieghe ed è quello che fanno Chris Webber e Lita.

Mi hanno impressionato positivamente le figure femminili, disegnate perfettamente con le parole e raccontate come donne intraprendenti e capaci.

Come Lita che, con le sue osservazioni acute, aiuta il suo uomo, Chris Webber, a risolvere l’enigma delle tavole misteriose finite tra quelle che normalmente lavorava per il suo capo Gilbert Jones.

Maggie Vloiemans, una fisioterapista molto brava e Giulia Medici, ammaliante donna in carriera.

Ma anche Chris Webber che è un uomo di grande talento artistico che non è disposto a scendere a compromessi per emergere.

Un altro aspetto che mi è piaciuto è lo stile di scrittura: fluido e incalzante, l’utilizzo anche di font differenti per evidenziare delle parole, oppure delle frasi importanti per la narrazione.

Mentre leggevo, mi scorrevano nella testa le immagini di un film a colori, inframmezzato da dei frames in bianco e nero e una colonna sonora dalle note forti, avvolgenti e sensuali.

Insomma non posso che consigliarti questo romanzo che mi ha assolutamente incantato.

Come sempre, buona lettura!

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