Caro iCrewer deve essere il mio periodo peggiore sulla scelta di libri in lettura! Sono andata non in crescendo, ma in decremento, spero che il prossimo mi risollevi il morale; ora affrontiamo questo.
Segreti d’amore di Alda la Brasca
Per la serie Occhi zaffiro.
Sinossi
“Monsieur David Vumont ha rinunciato da anni alla felicità. Proprietario di una delle più grandi residenze nel centro di Parigi, dopo aver risollevato l’onore e i conti della sua famiglia si sente vuoto e privo di speranze nel futuro. Il passato e le sue ombre lo pungolano e nessuno sembra in grado di squarciare la cortina d’indifferenza dietro la quale si è nascosto. Nessuno, tranne un ragazzo di strada salvato all’ultimo momento da un pestaggio.
Nel momento in cui David scopre in lui una ragazza dai lineamenti delicati e grandi occhi zaffiro, tutto sembra cambiare d’improvviso. Il cuore palpita, i colori tornano ad avere tonalità, l’allegria lo anima con passione rinnovata. Ma Crystal, che non sembra avere altri che se stessa nella vita, nasconde un segreto che affonda le radici in un passato lontano. Un segreto che se scoperto, potrebbe rivelarsi fin troppo pericoloso…”
Si tratta di un romanzo già pubblicato in self nel 2016, rieditato ed uscito verso la fine del 2019; e qui comincio a bacchettare, perché in una riedizione, di solito, si cerca di migliorare ed invece, secondo me, l’unica modifica è sulla cover; il testo contiene molti refusi che hanno rallentato la lettura, per non parlare dell’ambientazione!
Parigi 1816, un periodo particolare, siamo in piena Restaurazione borbonica, la monarchia è ritornata al potere dopo la disfatta di Napoleone e regna in maniera conservativa. Di tutto questo nulla si evince se non un accenno all’inizio del romanzo giusto per dare un tocco di storicità, ma nel prosieguo nulla che faccia pensare al periodo segnalato.
Segreti d’amore. Mi aspettavo che lo svolgimento dei vari eventi trovasse una connotazione più affine al periodo prescelto, ed anche i comportamenti dei personaggi fossero conformi alle atmosfere, usi e costumi dell’epoca, oltre alla mentalità del momento. Per non parlare di alcune discrepanze anche a livello fisico dei personaggi, per esempio: un corpo provato da un lungo periodo chiuso in una cella buia, vittima di sevizie, come può, appena liberato, essere in grado di affrontare un’orda di giannizzeri!
Auspico per l’autrice, che abbia solo pensato che una maggiore accuratezza sarebbe potuta essere fuorviante alla storia, piuttosto che credere nella sua mancanza di “conoscenza”.
Perché gli elementi per una discreta storia ci sono, i caratteri dei due protagonisti così simili eppure così diversi da completarsi e rendere il loro amore unico e irripetibile, come i “palpiti del cuore e del corpo” ben usati e senza mai scendere nel volgare; insomma, una classica storia da “cappa e spada”, con intrighi, passaggi segreti, rivalità, speranza, passati tormentati e demoni che tornano alla carica per riportarli nelle tenebre.
E per quanto lo spirito battagliero di Crystal, la nostra eroina, una ragazza cocciuta e testarda, ma coraggiosa, sia ben delineato, lo ritengo forse un po’ dissonante per il periodo preso in esame, dove la nobiltà teneva alle apparenze e, teoricamente, gli atteggiamenti spavaldi, sfrontati, talvolta irriverenti della ragazza, che si presenta come”domestica” non potevano essere benvisti.
Però è anche vero che ognuno di noi vede ciò che vuol vedere, ed in questo caso legge, e ognuno di noi ha un suo modo di sentire, provare, immedesimarsi.
A me non ha dato particolari emozioni come mi sarei aspettata leggendo la sinossi di Segreti d’amore. Ciò non vuol dire che, invece, a te caro iCrewer possa essere in grado di suscitare ciò che l’autrice Alda La Brasca voleva mostrare.
So di essere stata troppo dura ma le mie parole sono solo uno stimolo verso una ricerca più accurata che possa rendere il romanzo più completo e aderente al vissuto che lo definisce.