Quelli del Commissario Silvestri, o meglio quelli di Guido Vianello, l’autore di questo libro, sono racconti piacevolissimi che si leggono di buon gusto traendone quel vero e proprio intrattenimento che a volte la lettura di un testo è giusto che faccia.
Un libro che si legge per il mero gusto di leggere. Per ottenere il giusto svago dopo una giornata piena di pensieri, preoccupazioni, magari dato il periodo particolare che stiamo tutti vivendo, e per appagarsi catapultandosi in avventure e intrighi degni dei più bei gialli della letteratura.
Pertanto, senza creare la suspense che dovrebbe garantire la voglia di leggere questa recensione fino alla fine, faccio subito i miei complimenti all’autore congratulandomi con lui per questo lavoro ben riuscito.
PERCHÈ I RACCONTI DEL COMMISSARIO SILVESTRI È UN BEL LIBRO?
Intanto, caro iCrewer, lasciami iniziare con il dirti che come spesso accade, questo è un libro che ho letto interamente di sera, anzi azzarderei con il dire proprio di notte. Dopo aver visto un film, una serie TV, oppure un programma di approfondimento su questioni legate al Coronavirus, ho preso già da tempo la buona abitudine di mettermi a leggere nel letto.
Posso dire che in questi mesi di quarantena, questo è diventato il mio momento preferito della giornata. Se in condizioni normali, ritagliarmi un momento per leggere sul divano era una grande conquista, ora che le giornate sono spesso passate per quei momenti di relax e svago post smartwork, il letto è diventato quel piccolo scrigno dove la realtà lascia lo spazio alle avventure che si leggono nei libri.
I racconti del Commissario Silvestri è andato proprio così, fedele al mio rito che mi vede appoggiato allo schienale del letto, illuminato solo dalla luce della lampada: ho letto un racconto alla volta, uno per sera, lasciandomi accompagnare al sonno dalla simpatia e dall’audacia di questo particolare ispettore.
Guido Vianello, che con questa raccolta segna il suo esordio, presenta un commissario nuovo al mondo dei lettori, che in realtà è un universo già pregno di figure come questa, intenta a combattere la delinquenza in nome della legge e a vedersela con i fantasmi e i problemi della propria vita. Eppure, questo ennesimo competitor del più noto Montalbano non risulta per niente già letto, già visto, già trito e ritrito.
Sarà che la formula del racconto permette al lettore di passare da una indagine all’altra senza lasciargli il tempo di annoiarsi e di fossilizzarsi su vicende personali che potrebbero anestetizzare il personaggio, sarà che l’acume del Commissario è coinvolgente, così come i suoi metodi, eppure, pur conoscendo poco della vita di Biagio Silvestri sembra di leggerlo da sempre. Di essere in possesso di tutte le informazioni per inquadrarlo e per intendere ogni sua mossa e ogni suo pensiero. E di tutto l’occorrente per affezionarvici.
In questo senso, la bravura dell’autore, è quella di scrivere l’essenziale, quella di lasciare indizi circa il privato del Commissario tra le pagine che invece sono concentrate nella narrazione dei casi da risolvere. Una scelta che ho ampiamente apprezzato. Non avrei avuto voglia di sapere il perché o il percome di un divorzio piuttosto che di una promozione, invece, durante la lettura, ho sempre prediletto la velocità con cui i casi venivano risolti.
E attenzione! Velocità non vuol per nulla dire superficialità o lacune nella narrazione.
Ma forse non scopro certo l’acqua calda, credo sia insito nella definizione di racconto non approfondire le dinamiche personali dei personaggi, cosa che invece è molto più consona al romanzo. Ecco perché spero che questo debutto del Commissario Silvestri sia solo l’inizio di una lunga, o per lo meno fortunata, serie di trame da leggere e scoprire, e magari sì, in un contesto più ampio, di un approfondimento della vita del personaggio.
VENEZIA: MAGICO SFONDO A TUTTI I RACCONTI
E poi c’è Venezia.
La città in cui tutti i racconti sono ambientati.
Verrebbe da guardare negli occhi l’autore e dirgli “Ti piace vincere facile“, eppure, anche in questo caso, Vianello è straordinario nel raccontarla portandole estremamente rispetto.
Nella descrizione dei luoghi, dei vicoli, delle piazze, dei ponti e dei canali, l’autore utilizza le parole come fossero colori da gettare su un telo da dipingere. Anche se io, pur essendoci stato di recente, non conosco bene questa città unica nel mondo, grazie alla incredibile capacità descrittiva dell’autore sono riuscito a immaginare con la mia fantasia le scene che andavano via via riempiendo le pagine.
È chiaro che conoscere i luoghi in cui è ambientato un romanzo è un punto a vantaggio del lettore, ma anche di rimando dell’autore, in quanto risulta più facile lo straordinario gioco di immaginazione che si innesca ogni volta che si legge un libro, ma se lo scrittore dimostra la piena conoscenza del set in cui ambienta le sue storie, tutto diventa più facile per tutti.
Charles Aznavour in una nota canzone cantava “Come è triste Venezia”, città che spesso nell’immaginario collettivo è vista come il luogo adatto agli innamorati e come un luogo che può indurre alla malinconia, qui invece, ne I racconti del Commissario Silvestri, la serenissima appare incredibilmente reale, viva, cruda e fondamentalmente città metropolitana, come detto nel titolo del libro, ricca di crimini e intrighi legati al mondo della finanza, della prostituzione e dello spaccio.
CONCLUSIONE: L’AUTORE E I RACCONTI
Guido Vianello è nato a Venezia e vive a Mestre con la sua famiglia. È stato per moltissimi anni dirigente di una grande azienda, ruolo riconosciuto con la nomina a Maestro del Lavoro della Repubblica Italiana nel 2015.
La passione per la scrittura l’ha portato a questa prima pubblicazione con Mazzanti Libri.
I racconti del Commissario Silvestri si compone di otto racconti.
Il mio preferito è Rashomon 2.0, sia per la costruzione del caso, ovvero per la fantasia nel mettere insieme una serie di fatti curiosi e poi farli confluire in un unica amalgama, sia per il modo in cui il Commissario ricostruisce davanti ai colpevoli il riassunto di come sono andate realmente le cose, facendolo scoprire solo in quel momento anche al lettore.
Concludendo, dunque, come già proclamato ad inizio articolo, I racconti del Commissario Silvestri è un bel libro. Una piacevole lettura consigliata a chi ha voglia di fare un viaggio a Venezia intrufolandosi nelle vicende che restano nell’ombra. A chi ha voglia di conoscere un nuovo Commissario che per forza di cose, entrerà nel vostro animo con estremo gradimento.