Caro iCrewer, era da un sacco di tempo che non mi capitava fra le mani un romanzo storico, così nelle ultime settimane sono tornata ad uno dei miei generi preferiti con Il testimone. Dall’Egitto a Roma sulla rotta del mistero, scritto dal professor Stefano Medas e pubblicato da Mondadori lo scorso febbraio.
La storia si svolge nell’Antica Roma, più precisamente nel 60 d.C., e vede come protagonista e narratore Callimaco: un aspirante filosofo e copista della Biblioteca di Alessandria d’Egitto che si imbarca per Roma assieme al fratello Teocrito, per vendere i loro volumi ai librai dell’Urbe.
Non sono abituata agli storici ambientati nell’età classica: di solito leggo romanzi medievali o collocati nelle prime decadi del Novecento, quindi Il testimone è stato una novità per me e non ne sono rimasta delusa.
Vediamo allora perchè questo libro mi è piaciuto!
Uno stile preciso… come l’ambientazione!
Caro iCrewer, ormai saprai bene che io do molta importanza al modo in cui è scritto il romanzo. Se lo stile usato è semplice ma curato, oltre che scorrevole e coinvolgente, è naturale che sarò invogliata a proseguire la lettura! Questo è il caso di Il testimone: ho trovato la scrittura di Medas fluida e ben strutturata, quindi accattivante e molto piacevole.
L’autore è stato veramente bravo a ricreare il fascino della Roma imperiale con le parole, alle quali ha prestato grande attenzione: usa la terminologia nautica per descrivere il viaggio di Callimaco, inoltre sono presenti anche termini in latino per descrivere gli oggetti e suggerire così l’atmosfera dell’epoca.
Questa precisione dimostra che c’è stato un lavoro di approfondimento durante la stesura, non solo per quanto riguarda il linguaggio ma anche per l’ambientazione. Uno dei motivi per cui trovo affascinante il romanzo storico, è la cura che l’autore mette nel ricostruire l’epoca in cui è ambientata la sua opera e ritengo che Stefano Medas abbia fatto un lavoro formidabile in questo senso.
Come lo scrittore spiega infatti nelle note a fine libro, la stesura di Il testimone parte da documenti storici rilevanti per la storia navale e di cui lui ha preferito non semplificarne la terminologia, per essere più attinente possibile alla realtà storica. Approvo questa scelta è il risultato è che, grazie a questo espediente, mi sono sentita davvero parte integrante dell’antico mondo romano.
In fin dei conti, non potevo aspettarmi diversamente da un uomo che si è dedicato anima e corpo alla ricerca storica! Stefano Medas è infatti presidente dell’Istituto Italiano di Archeologia ed Etnologia Navale, oltre che affermato archeologo subacqueo e navale. Nella sua lunga e illustre carriera ha supervisionato e preso parte a numerose campagne di scavo e recupero di siti sommersi; è stato inoltre docente a contratto di Storia della Navigazione Antica presso l’Università di Bologna e di Archeologia e Storia Navale del mondo fenicio-punico all’Università di Cagliari. Attualmente è assegnista di ricerca presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Il testimone: un’avventura adrenalinica o filosofica?
Se il meticoloso lavoro che sta alla base di questo romanzo mi ha entusiasmato, perchè ho deciso di dargli tre stelline e mezza? È vero che ci sono elementi che ho apprezzato, tuttavia alcuni non si sono rivelati ciò che mi aspettavo.
Sto parlando della trama, che dalla quarta di copertina suggeriva un’avventura adrenalinica, piena di imprevisti e colpi di scena e nulla più. Sì, sono presenti dei momenti che posso definire «da cardiopalma», tuttavia ho avuto l’impressione che il viaggio via mare sia stato solo un pretesto dell’autore per toccare temi più importanti e astratti: la filosofia e la religione. Adesso ti spiego meglio.
Il punto di vista della narrazione è quello di Callimaco, il quale racconta in prima persona la traversata del Mediterraneo e lo fa con toni alle volte fin troppo pacati… Nel senso che non sembra vivere ciò che gli sta accadendo, ma che lui segue la vicenda con gli occhi impassibili di uno spettatore esterno. Il suo carattere si anima principalmente quando vengono toccati argomenti filosofici e, dato che lui aspira a questo mestiere, il suo modo di agire rispecchia perfettamente questa visione e porta il lettore a riflettere insieme a lui.
Avendo in mente questo, mi sono accorta che alla fine il viaggio non è puramente fisico, ma si tratta di una crescita interiore: avendo modo di incontrare personaggi di spicco dell’Antica Roma, Callimaco si mette filosoficamente alla prova e allarga i suoi concetti. Vorrei poter dire che è stato un percorso ben congegnato e che risulta naturale, tuttavia non posso: si vede che alcuni passaggi sono forzati e anticipati, soprattutto per quanto riguarda la parte finale, anche se è perfettamente in linea con la visione del protagonista.
Per questo motivo, ho scelto di dare tre stelline e mezza a Il testimone. Dall’Egitto a Roma sulla via del mistero di Stefano Medas, edito da Mondadori: l’inizio è stato coinvolgente e la base storica è ben strutturata, tuttavia ho trovato la risoluzione piuttosto frettolosa. Ritengo comunque il libro un ottimo romanzo storico e te lo consiglio vivamente, se sei un amante del genere.