Ben tornati lettori, oggi vi parlo di un altro Fantasy appena pubblicato dalla casa editrice Newton Compton e scritto da Sandro Ristori: [amazon_textlink asin=’B07987LMW5′ text=’Il Regno del Male’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’58034fd0-13cf-11e8-8fb6-e744e94b4f54′].
La Storia
Il Regno del Male racconta una storia ambientata nell’anno 433 d.f.C e si sposta attraverso le regioni del regno, alla cui sommità è presente un Sovrano nominato tale dalla congregazioni dei ducati che formano le regioni da nord a sud.
Un marchio a foma di L segna il corpo di alcuni malcapitati, ma trovarlo non è semplice, esso infatti appare solamente se sottoposto al fuoco.
I portatori del Segno vengono sottoposti tutti al medesimo futuro, vengono banditi e spediti nelle paludi.
Due giovani nel villaggio vengono trovati col segno e nelle paludi contrarranno addirittura la peste. La scamperanno raggiungendo il luogo in cui convivono i portatori del Segno sopravvissuti alla traversata.
Ma essi torneranno e insieme ai Barbari che minacciano i ducati, andranno a sconvolgere l’equilibro del Regno.
I due culti
Tutto ciò è causato secondo quanto ci racconta l’autore, da un’increspatura del Flusso, la religione del Moto che troviamo nella storia.
non esiste il bene, non esiste il male. Il bene e il male sono un’unica cosa e questa cosa è il flusso. il flusso è l’energia, è la vita.
Un culto che potrebbe sembrare apparentemente positivo, ma così non è. I sacerdoti arrivano a compiere abomini pur di ripristinare quello che definiscono il corretto equilibrio del flusso.
l’energia fluisce dentro tutti gli uomini, e dentro i sacerdoti scorre più forte, essa è fuoco e sangue, ma non brucia l’anima del sacerdote come invece brucia l’anima del popolo. perchè il sacerdote lo sa stemperare e forgiare, trasforma il metallo in spada. ciò che dentro il sacerdote è fuoco, fuori è ghiaccio. e il popolo deve sentire il freddo fuori, deve intuire il caldo bruciante dentro. il popolo deve essere attratto e spaventato.
Proprio a causa di questo timore e spavento infatti inizia a propagarsi a macchia d’olio un altro culo, quello del Dio Doppio.
il moto è una fede dei tempi di prosperità. il moto vede la vita come lo scorrere di un fiume, lento e immutabile, che porta ordinatamente le sue acque fino al mare, per poi ricrearsi. è una religione tranquilla per tempi tranquilli. il dio doppio invece promette redenzione. promette rivolta, promette pane. promette futuro a chi sta morendo. è una religione per tempi burrascosi. e questi sono tempi burrascosi.
Recensione
Un Romanzo con i fiocchi, di cui ho apprezzato inizialmente la scorrevolezza che permane in tutto il volume. I Capitoli sono brevi e permettono al lettore di leggere molto in poco tempo. Il cambio di prospettiva e di angolazione che porta il susseguirsi dei capitoli, fa si che non ci si annoi mai e che la voglia di “sapere” cosa sta accadendo nel frattempo agli altri protagonisti, spinge a leggere ancora e ancora.
Il libro è un flusso che spinge in avanti e nonostante non sia un Fantasy dei più epici ed avventurosi, riesce comunque nonostante l’apparente staticità, a risultare un ottimo romanzo. Inoltre i finali lasciati “sospesi” in momenti tanto importanti, ci fanno presagire un seguito già pensato e ideato. Sembra quasi infatti che per comodità il libro sia stato terminato dove ci ha lasciati, ma che in realtà la parte successiva della storia sia già stata “pensata”.
L’autore ha inoltre la capacità di tenerti sulle spine anche in stralci narrativi apparentemente superficiali o poco utili al fine narrativo. Come capita con alcune sezioni dove la storia in realtà non prosegue, ma nonostante questo il lettore sente quasi una costrizione che lo mantiene incollato alle pagine.
Inolte ho apprezzato che all’inizio di ogni capitolo fosse presente una didascalia che ci introducesse al nuovo contesto. Mentre l’inserimento della mappa successia, consentiva subito di calarci nella location del nuovo capitolo. Un continuo salto narrativo che non porta a nessun “mal di male”, grazie a questa cura dei particolari che non posso che apprezzare e sottolineare.