Cristina Origone nella presentazione del suo racconto:
“Il Re è morto” è un racconto drammatico che narra la storia di un uomo che si sente proprietario assoluto della sua donna. La scomparsa della compagna porterà a galla i suoi limiti e la rigidità che ostacola da sempre i suoi rapporti, costringendolo a fare i conti con se stesso.
Dove può spingere l’insicurezza insita nell’esistenza umana e la paura del giudizio degli altri?
Giovanni ha cinquantotto anni, è un uomo semplice e vive in un piccolo paese dell’entroterra ligure. Quando una mattina si alza dal letto e non trova Alina, non se ne preoccupa; non è la prima volta che, dopo una lite, lei si alza presto e va nel panificio del paese a comprare pane e focaccia calda per farsi perdonare. Ma, appena scopre che lei è sparita con i loro risparmi, è colto da una vertigine: Alina è ritornata in Russia e l’ha lasciato? All’inizio stenta a crederci ma quando prende coscienza della situazione, si sente tradito nell’orgoglio e cerca di arginarla mentendo a tutti. Ma la bugia lo trascinerà in un vortice, dove i dubbi inizieranno a tormentarlo: che fine ha fatto Alina?
Da questo momento la sua vita cambia, la paranoia di essere giudicato dai suoi compaesani lo farà diffidare di chiunque, anche dei suoi amici più cari, e lo porterà a vedere e a sentire cose che non esistono. Fino a scoprire la verità.
Riuscirà Giovanni ad accettarla?
Un racconto giallo di sole quaranta pagine è Il re è morto di Cristina Origone. Ho deciso di fare questa breve recensione per sottolineare tre punti che mi hanno reso molto piacevole la lettura che ho concluso in brevissimo tempo.
La prima cosa che voglio sottolineare è che partendo da fatti di cronaca, perchè penso che così sia stato, si può costruire un bel racconto che risulti intrigante, veloce e soprattutto diverso da tutto quello che si trova nei vari ebook o scaffali di librerie. Un racconto che ti tiene con i piedi ben saldati a terra, nella terra ligure che fa da sfondo alla vicenda.
La seconda nota positiva è la scrittura: non un errore, non una ripetizione di troppo. Brava Cristina, hai dimostrato che se uno ha voglia e capacità di fare si può scrivere bene anche con solo un personaggio e due luoghi per ambientazione.
Il terzo punto a favore sono le ambientazioni. Chi mi conosce sa che sono un po’ fissata sulle ambientazioni dei romanzi, secondo me sono fondamentali per far entrare il lettore tra le righe del testo. Ebbene poche pagine e due soli ambienti ma descritti nei particolari necessari per far capire al lettore l’atmosfera.
La nota negativa è la cover: ne esiste una praticamente identica di un’altra autrice, in questo caso la trovo comunque coerente con la trama e il protagonista re-Giovanni.
Cristina Origone è un’autrice che nel tempo ha spaziato in diversi generi letterari anche se penso che la sua confort zone sia tra il giallo e il thriller. Citando solo tre suoi libri è passata dal romantic suspance Into Deep edito da Dri editore uscito il 20 marzo al thriller Tutto brucia tranne te, fino al genere rosa con Amore secondo Marisol. Questi ultimo due autoprodotti.
Complimenti a questa giovane autrice.