Martedì’ 13 settembre la Fondazione Cesare Pavese ha conferito il Premio Pavese 2022 per l’editoria alla casa editrice Iperborea, specializzata in letteratura dei paesi del Nord Europa, e alla sua fondatrice Emilia Lodigiani.
In merito a questa premiazione la Fondazione ha definito Iperborea con queste parole:
L’esempio più netto e perentorio di che cosa l’editoria italiana volgarmente detta di nicchia possa conseguire, capace di rilevazione puntuale dei confini di un nuovo continente, ma nella vera e propria scoperta che a quei confini geografici corrisponde uno stile intellettuale – e, perché non dirlo, spirituale – inconfondibile e definito.
Emilia Lodigiani e la sua Iperborea
Laureatasi in lingua e letteratura inglese presso l’Università degli Studi di Milano, Emilia Lodigiani ha vissuto a Boston e a Parigi dal 1972 al 1985, lavorando come giornalista. Dall’amore nel volume che ha scritto su Tolkien, inizia a scoprire gli autori nordici e se ne innamora a tal punto da fondare poi nel 1987 la casa editrice Iperborea.
L’intento della fondatrice è trasmettere la sua passione per la letteratura dei paesi nordici e trasportarla ai lettori italiani, una scelta azzeccata visto il successo e il Premio Pavese 2022 ricevuto quest’anno. Oltre ai paesi scandinavi (Svezia, Danimarca, Norvegia e Finlandia), Iperborea pubblica letteratura baltica, nederlandese, canadese, islandese (incluse le antiche saghe medioevali), una collana di narrativa per l’infanzia (I Miniborei) e una serie dedicata alle strisce dei Mumin di Tove Jansson.
Dal 2018 lancia la serie The Passenger,un libro-magazine che raccoglie inchieste, reportage letterari e saggi narrativi che formano il ritratto della vita contemporanea di un paese o una città (non solo del Nord Europa) e dei loro abitanti. Inoltre lo scorso anno è approdata la serie Cose spiegate bene in collaborazione con il Post, ogni numero è dedicato all’approfondimento di un tema, attraverso articoli, infografiche e illustrazioni originali.
Dopo questo piccolo focus su Iperborea e la sua fondatrice, vediamo gli altri vincitori annunciati in questa edizione.
I vincitori del Premio Pavese 2022
Durante l’ultima giornata santostefanese del Pavese Festival 2022, Alberto Sinigaglia, presidente della giuria del Premio Pavese e del Comitato scientifico della Fondazione Cesare Pavese, ha annunciato, oltre a Iperborea per l’editoria, anche gli altri vincitori: Norman Gobetti per la sezione traduzione, Gavino Ledda per la poesia, Ludovica Maconi e Mirko Volpi per la saggistica e Michele Mari per la narrativa.
Gli scrittori riceveranno il Premio e terranno il discorso di accettazione sabato 5 novembre 2022 in occasione della cerimonia che si svolgerà dalle 15 a Santo Stefano Belbo nella chiesa sconsacrata dei SS. Giacomo e Cristoforo, ora auditorium della Fondazione Cesare Pavese.
Si tratta di una giuria variegata quella che ogni anno assegna il premio per ciascuna sezione; il team è composto infatti da Gian Arturo Ferrari (figura di rilievo dell’editoria italiana), Giulia Boringhieri (traduttrice, storica dell’editoria, figlia di Paolo Boringhieri che fu amico e collega di Pavese all’Einaudi), Chiara Fenoglio (docente, saggista, giornalista), Claudio Marazzini (presidente dell’Accademia della Crusca), Carlo Ossola (filologo e critico letterario), Pierluigi Vaccaneo (direttore della Fondazione Cesare Pavese).
E proprio il direttore Vaccaneo spiega il significato di questo ambito Premio:
Il Premio Pavese, da quando è sotto l’egida della Fondazione Cesare Pavese, premia i più importanti esponenti del mondo culturale italiano che meglio rappresentano il lavoro culturale di Cesare Pavese. Traduzioni, poesia, narrativa, editoria e saggistica sono i diversi volti in cui si è espressa l’attività intellettuale di Cesare Pavese, un autore fortemente innovatore per la letteratura italiana e ancora oggi una guida sicura per chi vuole districarsi nel proprio labirinto interiore: è infatti l’urlo alla vita che emerge forte dalle sue opere e che il lavoro culturale della Fondazione vuole far emergere e sottolineare. Il Premio Pavese è un omaggio al grande intellettuale e alla sua terra che è stata per lui risveglio, mito, vita.
Ti ricordo che l’ingresso è libero, ma è necessaria la prenotazione, che si potrà effettuare da domenica 23 ottobre sulla pagina Eventbrite della Fondazione Cesare Pavese.
Per chi invece non potrà essere presente sarà invece possibile seguire la diretta streaming sulla pagina Facebook della Fondazione.