Caro iCrewer il viaggio continua verso la provincia di Avellino, in Campania, nei comuni di Lacedonia, Bisaccia, Calitri, Andretta, Guardia Lombardi, Morra De Sanctis e S. Angelo dei Lombardi.
In “Un viaggio elettorale”, il famoso réportage sul viaggio compiuto dal De Sanctis per sostenere la propria candidatura alle elezioni politiche del 1874/75, egli descrive proprio questi luoghi che adesso fanno parte del Parco letterario in suo onore.
Iniziamo da Lacedonia: seguendo il torrente Osento, tra luoghi incontaminati, si raggiunge il lago artificiale S. Pietro, tra Monteverde e la vecchia Carbonara, dove si può visitare il Museo della Cultura Contadina.
Bisaccia, a 820 metri di altitudine, caratterizzato dalla presenza, nel sul centro antico, di un Castello risalente all’VIII secolo e da pregevoli palazzi nobiliari, tra cui quello appartenuto ai Capaldo, che ospitò il De Sanctis; case con facciate e portali in pietra scolpita e il Duomo della metà del ‘700 a tre navate, anch’esso con portale in pietra.
Calitri è già Lucania. Si trova su un colle sovrastante la valle dell’Ofanto a 530 metri di altitudine. Nel centro storico, le abitazioni sono disposte a gradoni lungo il pendio, per questo emergono ancor più i palazzi gentilizi, le case con piccole logge, scale aperte, i portali in pietra e i curiosi mascheroni.
Andretta a 840 metri di altitudine è un piccolo paese di circa tremila abitanti. Sui ruderi di un castello medioevale fu costruito un palazzo baronale nel XVI secolo, anch’esso andato distrutto. I resti di questo palazzo sono inglobati nella zona absidale della chiesa di Santa Maria Assunta. Tra le affascinanti stradine del vecchio nucleo abitato si possono notare architetture, medievali e moderne, e alcune dimore signorili, tra le quali Palazzo Miele (XIX sec.).
Guardia è a quasi 1000 metri di altezza, circondata da alberi di castagni. Il suo nome deriva dal suo ruolo di vedetta ai tempi della dominazione longobarda. E’ un borgo medievale, con vicoli e stradine strette a gradoni dove si può visitare la Chiesa di S. Maria delle Grazie risalente al 1315. Da vedere anche il ricco Museo degli attrezzi di lavoro dei campi.
Sant’Angelo dei Lombardi a 870 metri di altitudine. Qui la storia antica di questo borgo è impressa nei muri del castello, della cattedrale, della bellissima abbazia di San Guglielmo al Goleto, uno dei più importanti complessi monastici monumentali del meridione.
Morra è il paese natale del De Sanctis. Le origini del paese risalirebbero all’VIII secolo a.C.. Il suo nucleo è sorto intorno al castello, recentemente restaurato, che fu dei Morra. Non lontana dal castello, la casa natale di Francesco De Sanctis. Dal balcone di casa De Sanctis, e da ogni casa di Morra, si gode la vista verso l’Oasi sul Lago Artificiale di Conza della Campania e dell’antica città romana.
Questo è il luogo cui l’autore ha dedicato maggiore attenzione, descrivendolo nel libro “Un Viaggio elettorale” e rievocandolo più volte anche nell’opera postuma “La giovinezza”.
Scrittore, critico letterario, politico, Ministro della Pubblica Istruzione e filosofo, Francesco De Sanctis (1817 – 1883) fu tra i maggiori critici e storici della letteratura italiana nel XIX secolo.
“La vita è azione ; ma solo la dignità è la chiave della vita, e l’onestà la prima qualità dell’ uomo politico.” Francesco De Sanctis
Iniziò presto la sua carriera di insegnante di lettere dapprima nella scuola di suo zio Carlo, poi al Collegio militare, poi in una sezione staccata per principianti della scuola del Puoti, al Vico Bisi. Il suo modo di insegnare andava oltre i programmi, perché egli si preoccupava di “spiegare il senso ed il nesso delle idee, e le gradazioni più delicate del pensiero, incarnato nelle parole”.
Partecipò poi attivamente ai moti del ‘48, vista la sua naturale tendenza progressiva e la sua idea di congiungimento tra cultura e vita, che resterà alla base della sua opera pedagogica e critica.
Fu poi arrestato e imprigionato nel 1850. Liberato ed esiliato nel 1853, si recò a Torino, dove in un corso privato espose alcune analisi di passi della “Commedia”, elaborate successivamente in articoli. Nel 1855 fu designato alla cattedra di letteratura italiana nel politecnico di Zurigo, dove trattò dei vari periodi della storia della letteratura italiana e tenne le conferenze petrarchesche che confluiranno nel “Saggio sul Petrarca” (1869).
Nel periodo dell’esilio scrisse le “Lettere dall’esilio” (1937), le “Lettere a Teresa” (1954) e gran parte delle “Lettere a Virginia” (1917).
Quale esponente della sinistra fu Ministro della Pubblica Istruzione nel 1878 e nel 1879–81: la sua opera era orientata a liberare la scuola, specialmente quella universitaria, da molti residui della vecchia cultura. Nel 1872 tornò definitivamente alla letteratura come professore all’università di Napoli.
Nel 1866 pubblicò la prima raccolta di “Saggi critici”; nel 1870–71 la “Storia della letteratura italiana”; nel 1872 la prima edizione dei “Nuovi saggi critici” e nel 1876 “il Viaggio elettorale”.
Francesco De Sanctis considerò la letteratura un’esperienza umana integrale, immersa totalmente nel corso della storia. La sua ideologia romantica aveva una direzione realistica, identificando l’impegno intellettuale con l’impegno morale e sentendo la necessità di conciliare i principi individuali con i principi sociali.
Anche questo viaggio è terminato… ma se vorrai potrai continuarlo e approfondirlo visitando questo parco letterario con i suoi itinerari e i suoi eventi.
Ti aspetto la prossima settimana!