È disponibile in libreria e negli store digitali La benda al cuore, il terzo romanzo dell’autore Gerlando Fabio Sorrentino, edito da PAV edizioni.
La benda al cuore svela i misteri degli ultimi giorni del Maresciallo Ugo Cavallero, enigmatico capo di stato maggiore, generale delle Forze Armate Italiane durante la Seconda Guerra Mondiale, trovato morto nel settembre 1943 in circostanze misteriose.
Con precisione giornalistica e profondità di analisi, Sorrentino disegna un panorama del settembre 1943: dallo sbandamento dell’esercito italiano, alla reazione violenta dei tedeschi, dai bombardamenti alleati alle atrocità naziste, dalla confusione politica al dramma di un popolo preso tra due fuochi.
Una nazione letteralmente spezzata in due, con al centro la figura emblematica di Cavallero, simbolo dei tormenti, delle divisioni e delle complessità di un’epoca.
In La benda al cuore l’autore non si limita a ricostruire la cronaca degli eventi, ma penetra l’animo dei protagonisti e il clima di incertezza, paura e tradimento che permeava quei giorni. Il romanzo si configura non solo come un viaggio storico, ma come una lente di ingrandimento sulle dinamiche umane, politiche e militari che hanno determinato le sorti dell’Italia.
Se sei interessato a scoprire di più su questo momento cruciale della storia italiana, eccoti un assaggio di ciò che può offrirti questo romanzo!
La benda al cuore – la trama
La benda al cuore è un romanzo che affronta uno degli enigmi più oscuri della storia italiana: la misteriosa morte del Maresciallo Ugo Cavallero, capo di stato maggiore generale delle Forze Armate Italiane durante la Seconda Guerra Mondiale, un uomo complesso e controverso, capace di suscitare l’ammirazione e l’avversione dei suoi contemporanei.
Una figura dalla personalità enigmatica, che continua ad affascinare e a suscitare interrogativi a distanza di ottanta anni esatti dalla sua morte.
Cavallero, oltre al suo ruolo militare, ha incarnato una figura chiave nell’industria italiana, guidando colossi come Pirelli e Ansaldo. Laureato, poliglotta e dotato di un’intelligenza brillante, la sua morte rimane uno dei grandi misteri della storia italiana del ventesimo secolo.
Il romanzo getta luce su un uomo complesso, alle prese con le tensioni dell’epoca e con un profondo senso di appartenenza ai valori tradizionali italiani, capace di ispirare l’ammirazione e l’avversione dei suoi contemporanei.
L’autore ci conduce attraverso gli ultimi tre giorni di vita del generale, raccontando gli eventi che portarono alla sua tragica scomparsa, avvenuta nel settembre del 1943: si trattò di un suicidio oppure di un omicidio ordito dai tedeschi o dai fascisti?
La morte di Cavallero è solo uno dei tanti elementi che compongono questo romanzo.
Alle tragiche vicende di Cavallero si alternano brevi e incisive descrizioni del dramma subito dal popolo italiano e dal suo esercito, nel corso delle spaventose giornate seguite alla dichiarazione dell’armistizio dell’8 settembre 1943, nelle quali i tedeschi perpetrarono numerose atrocità e deportazioni a danno della popolazione e dell’esercito italiano ormai allo sbando, mentre anche gli Alleati devastavano la penisola e le sue città con i loro indiscriminati bombardamenti.
Una pagina della storia italiana caratterizzata da una grande confusione, dalle atrocità e deportazioni perpetrate dai tedeschi e dalle devastazioni causate dalle Forze Alleate.
Gerlando Fabio Sorrentino, autore di La benda al cuore
Originario di Agrigento ma abruzzese d’adozione, Gerlando Fabio Sorrentino ha consolidato la sua presenza nel panorama letterario italiano con una carriera variegata che spazia dal romanzo alla poesia, ricevendo significativi riconoscimenti, tra cui una segnalazione sul Venerdì di Repubblica da parte del giornalista Corrado Augias, distinguendosi per la sua capacità di unire la meticolosità della ricerca storica alla profondità dell’analisi psicologica.
Sorrentino continua il suo percorso di esplorazione dei meandri più oscuri della storia italiana, offrendo un’opera matura e articolata e trovando in La benda al cuore uno dei suoi apici espressivi.