fine della seconda guerra mondiale 2 settembre 1945

La fine della Seconda Guerra Mondiale: un capitolo cruciale nella storia dell’Umanità

La Guerra Mondiale ha avuto un impatto duraturo sulla politica, l'economia, la società e la psiche collettiva delle nazioni coinvolte

La Seconda Guerra Mondiale, uno dei conflitti più distruttivi e sanguinosi della storia umana, giunse finalmente alla sua conclusione il 2 settembre 1945, portando con sé una nuova era di speranza e sfide per il mondo intero. Questo evento epocale ebbe un impatto duraturo sulla politica, l’economia, la società e la psiche collettiva delle nazioni coinvolte. In questo articolo, esploreremo gli eventi chiave che segnarono la fine della Seconda Guerra Mondiale e le conseguenze che ne derivarono.

La fine della Seconda Guerra Mondiale: il 2 settembre 1945

All’inizio del 1945, l’Europa era dilaniata dai combattimenti. Le truppe alleate avanzavano da ovest mentre l’Armata Rossa sovietica avanzava da est. La Germania nazista, ormai in uno stato di collasso, era accerchiata da tutti i lati. Il 30 aprile 1945, Adolf Hitler si suicidò nel suo bunker a Berlino, simboleggiando la fine imminente del Terzo Reich. Questo evento venne seguito da una capitolazione incondizionata della Germania il 7 maggio 1945, noto come il “Giorno della Vittoria in Europa” (VE Day), che mise ufficialmente fine alle ostilità in Europa.

Mentre l’Europa celebrava la fine della guerra, il conflitto nel Teatro del Pacifico continuava a infiammarsi. Le truppe americane e alleate si scontravano con la feroce resistenza delle forze giapponesi sull’isola di Okinawa e altrove. Tuttavia, il punto di svolta si verificò il 6 e il 9 agosto 1945, quando gli Stati Uniti sganciarono bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki rispettivamente. Questi terribili attacchi portarono il Giappone sull’orlo della resa.

fine della seconda guerra mondiale 2 settembre 1945

La Resa Giapponese

Il 15 agosto 1945, l’Imperatore Hirohito annunciò la resa incondizionata del Giappone. Questo segnò la fine della Seconda Guerra Mondiale in Asia e il 2 settembre 1945, a bordo della nave da guerra USS Missouri nella Baia di Tokyo, una cerimonia ufficiale mise fine alle ostilità con la firma degli atti di resa da parte del Giappone. Questo giorno divenne noto come il “Giorno della Resa”.

Le Conseguenze

La fine della Seconda Guerra Mondiale comportò conseguenze immense e durature. Innanzitutto, il conflitto aveva lasciato una devastazione su vasta scala in tutto il mondo, con città distrutte, economie in rovina e milioni di vite perse. Tuttavia, questa guerra aveva anche portato al riconoscimento dell’importanza della cooperazione internazionale e della pace duratura. A tal fine, le Nazioni Unite furono fondate il 24 ottobre 1945, con l’obiettivo di prevenire futuri conflitti globali.

fine della seconda guerra mondiale 2 settembre 1945

L’aspetto più significativo della fine della guerra fu la riorganizzazione delle mappe politiche. L’Europa fu divisa tra l’Est e l’Ovest, con la Guerra Fredda iniziata tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica. La Germania fu occupata e divisa in due parti, una occidentale e una orientale. Questi cambiamenti geopolitici avrebbero plasmato il mondo per i decenni a venire.

La fine della Seconda Guerra Mondiale rappresenta un punto di svolta nella storia dell’umanità. Questo conflitto, che aveva portato così tanta sofferenza e distruzione, si concluse con la speranza di un mondo più pacifico e cooperativo. Tuttavia, le sfide e le tensioni che emersero in seguito sarebbero state al centro degli eventi globali per il futuro prossimo. La Seconda Guerra Mondiale rimarrà sempre un capitolo cruciale nella storia del mondo, ricordandoci l’importanza della pace e della diplomazia nella risoluzione dei conflitti.


I libri sulla fine del conflitto

Ecco una piccola raccolta di saggi e romanzi sulla Seconda Guerra Mondiale.

Il primo che mi sento di consigliarvi è La guerra-mondo (1937-1947) a cura di Alya Algan e Robert Frank, edito da Einaudi (2016).

la guerra - mondoCinquanta storici, filosofi e scienziati della politica di varie generazioni e nazionalità ridisegnano la Seconda guerra mondiale o, meglio, la “guerra-mondo”; con una triplice ambizione: documentare che la guerra deflagrò effettivamente nel mondo intero e, in particolare, in Africa e Asia; sottolineare che tale processo di mondializzazione modificò categorie e rappresentazioni spaziali e temporali; rimarcare, infine, che l’enorme conflitto fu da ogni punto di vista un mondo a sé stante.

Questa nuova “Grande Opera” è divisa in quattro parti: “Fare la guerra”, ossia la modalità politico-strategica di concepire e di condurre le operazioni; “Inventare la guerra”, ossia le forme inedite assunte dalle modalità di fare la guerra ideologico-militare; “Vivere la guerra”, ossia i modi di “abitare il mondo”, direbbero i sociologi, allorché il conflitto armato sconvolse le esperienze più ordinarie della quotidianità; “Ereditare la guerra”, ovvero come il mondo che ci è più strettamente contemporaneo continui tuttora, in conseguenza del conflitto armato, a contrapporsi a un sistema internazionale secolare dominato, tra il 1915 e il 1945, da una cerchia assai ristretta di potenze europee. Una storia che intende restituire dall’interno gli accadimenti che “imbarcano” e coinvolgono individualità e collettività su tutti i fronti, su tutti i luoghi di sofferenza, di collaborazione e di resistenza.

Il partigiano JohnnyUn romanzo interessante è Il partigiano Johnny di Beppe Fenoglio:

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Ileana Picariello
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