Cacio & pepe di Alessandro Borghese è il libro protagonista di oggi nella nostra rubrica dedicata al mondo del lifestyle. Si tratta di un volume, uscito nel 2018 per Solferino, in cui il noto personaggio televisivo si racconta apertamente partendo dalla storia della sua famiglia fino ad arrivare al grande successo ottenuto con il suo lavoro.
Per capire bene la struttura del testo, composto da poco più di duecento pagine, basta far leva sul titolo completo che oltre al macro titolo Cacio & pepe, aggiunge il sottotitolo La mia vita in 50 ricette. Ed è proprio così, perché questo non si può definire un libro di cucina e di ricette, nonostante ci siano e siano particolarmente interessanti, ma, può essere inteso come una autobiografia, sebbene non lo sia, in cui il protagonista racconta i momenti più importanti della sua vita e del suo rapporto con le persone più care: la mamma, il papà, la moglie e i figli.
Per ognuno di loro, poi, a chiudere il capitolo dedicato, ci sono dieci ricette che in qualche modo Borghese lega al protagonista del racconto e dei suoi ricordi.
Cacio e pepe: il libro di Alessandro Borghese
Cacio & pepe è arrivato sotto l’albero a Natale. L’hanno regalato a mia moglie e io, ben felice, con già le gambe sotto il tavolo e la forchetta impugnata, ho subito curiosato sfogliando le pagine. Ero convinto di trovare tra le mani un ricettario e invece no. Si tratta di un libro vero, certo non un romanzo, ma comunque uno splendido racconto di vita, di esperienze e di verità ben scritte dall’autore.
Ho deciso di leggerlo, anche perché Alessandro Borghese è un personaggio che apprezzo. Guardo spesso con piacere la sua trasmissione Quattro ristoranti, quella in cui ci sono i proprietari di quattro locali che si sfidano a suon di ricette e si giudicano a vicenda. La trovo simpatica, accattivante e gustosa. C’è poco da fare, quando c’è di mezzo il cibo vengo come ipnotizzato. La forza del figlio della Bouchet è, secondo me, quella di non aver creato a tutti i costi un personaggio, ma di aver dato una impronta ben riconoscibile alla sua figura professionale rimanendo se stesso. Almeno questo è quello che mi arriva seguendolo in TV.
Cacio & pepe è scritto con l’ausilio di Angela Frenda, food editor per il Corriere della sera, che, come scrive nella interessante prefazione, ha iniziato questa avventura con delle lunghe chiacchierate con lo chef, senza che i due avessero come obiettivo primordiale quello di scrivere questo libro. A me piacciono molto le cose che nascono strada facendo, sono dell’idea che l’importante è cominciare, fare, muoversi, poi le strade per forza di cose prenderanno il percorso per arrivare da qualche parte.
E questo libro arriva a essere un ottimo lavoro. Molto intenso. Molto vero. Alessandro Borghese racconta la sua infanzia e il suo rapporto con il padre come fosse seduto al bar con gli amici, con naturalezza e con una voglia incredibile di comunicare. È proprio questo atteggiamento, credo, che lo ha reso un personaggio molto apprezzato dal pubblico. Se il primo capitolo è dedicato al padre, il secondo è riservato alla madre: Barbara Buchet, raccontata senza timore reverenziale e vista nell’ottica di cosa ha voluto dire essere il figlio di una star così acclamata.
Nel terzo capitolo spazio a Wilma, la moglie, mentre nel quarto le protagoniste sono Arizona e Alexandra, le figlie. Questi due capitoli mostrano tutto il lato ricco di umanità e amore di Alessandro Borghese. Nell’ultima parte, invece, l’autore ripercorre tutto il percorso professionale fatto fino alla stesura di questo libro.
Ho trovato molto interessante conoscere come è nata la sua passione per la cucina e come questa si è coniugata, nel tempo, con l’essere diventato una star della televisione. Apprezzo molto l’onestà con cui Borghese si approccia a questo racconto e l’attenzione quasi maniacale che rivolge a ogni dettaglio della sua professione. Del resto è proprio questo il segreto del successo: l’impegno e l’amore per ciò che si fa.
Il cuoco rivela anche di avere un amore per la scrittura che non conoscevo: questo libro ne è una dimostrazione. È vero che viviamo un epoca in cui lo storytelling la fa da padrone, ma è anche vero che poi le storie bisogna saperle raccontare e trasmettere a chi le legge. Cacio & pepe, in questa ottica, è un libro che lo fa bene.
Impreziosito anche da una notevole veste grafica e da tante fotografie: molte di sicuro appartenute all’album di famiglia in quanto ritraggono un giovane Borghese al cospetto dei genitori e delle prime esperienze lavorative.
Concludendo, ritengo che Cacio & pepe sia un libro adatto per chi ha in simpatia Alessandro Borghese. Per chi segue le sue trasmissioni con piacere e per chi vuole conoscere più a fondo la sua storia. Di certo, la curiosità non rimarrà a mani vuote. Un testo che si legge scorrevole quasi come fosse un amico che si racconta. Impreziosito poi da ricette succulente con le quali mettersi alla prova.
A me non resta, ora, che andare a provare di persona qualche piatto nel suo ristorante a Milano.
Puoi contarci caro iCrewer, sarà fatto!
Concordo in pieno con l’articolo. Ho acquistato di recente il libro ‘Cacio & Pepe’ e non sono riuscita a smettere di leggere, fino alla fine, tutto il libro la sera stessa. E’ uno spaccato di vita e di ricordi molto coinvolgente. Senza la pretesa di essere un romanzo, questa breve autobiografia ti prende il cuore. Ho sempre apprezzato Borghese per la sua simpatica romanità (e in genere i romani non mi piacciono), per l’umanità e la semplicità degli atteggiamenti e per la competenza e le conoscenze culinarie acquisite dal basso, facendo la gavetta. È un ‘personaggio molto famoso che conserva tuttavia una profonda umiltà. E io, sconosciuta signora veneta, lo ammiro e lo seguo. Mi auguro di poter sedere al suo ristorante al più presto.