Caro Icrewer, quest’oggi per la rubrica di Spazio ai Classici ho pensato di parlarti non di un libro in particolare ma di uno scrittore di fantasy, anzi di una scrittrice. Sto parlando di Licia Troisi.
In Italia il fantasy è ancora oggi considerato un genere secondario o, nel migliore dei casi, banalizzato come qualcosa di “poco serio” adatto soltanto a bambini e ragazzini. Insomma, sembra che draghi, mostri e magia possano trovare dimora soltanto nelle menti dei più piccoli.
Eppure le opere di questa scrittrice romana dimostrano come questo genere, in realtà, abbia molto di più da dire sul mondo che ci circonda di quello che si pensa.
Quindi mettiti comodo e preparati a scoprire tutto su Licia Troisi, la madre della letteratura fantasy italiana!
Licia Troisi: una vita tra libri e stelle
Licia Troisi, il cui vero nome è Felicia, nasce nel 1980 nella periferia di Roma, un luogo che ha sempre esercitato una forte influenza sul suo modo di scrivere.
Ha sempre dichiarato, infatti, che il luogo dove è cresciuta era un ambiente urbano spoglio e grigio che, negli anni, l’ha sempre spinta a ricercare nei suoi libri quei paesaggi naturali forti e selvaggi che non ha potuto osservare quand’era piccola.
Sconfinate praterie, valli rocciose e impervie, foreste oscure e piene di vita…questi e molti altri sono alcuni degli scenari in cui si muovono i suoi personaggi. Come ha sempre spiegato la scrittrice, l’elemento naturale è stato forse quello che più l’ha spinta a dedicarsi al fantasy.
Licia Troisi, del resto, dimostra sin dalla più tenera età di avere una fervida immaginazione. La sua prima lettura, non a caso, è stato un libro illustrato di Alice nel Paese delle Meraviglie.
È proprio nell’età adolescenziale che comincia a “dare sfogo” a quella immaginazione cominciando a coltivare le sue doti artistiche. In un’intervista dichiara:
«Sono sempre stata una persona molto fantasiosa. Da ragazzina mi chiudevo in camera da sola a inventarmi storie che “recitavo” in solitudine. Credo che i miei libri siano nati proprio lì».
L’immaginazione, la passione per la Natura, la curiosità e il desiderio di scoprire mondi nuovi e irraggiungibili… sono probabilmente queste qualità che l’hanno spinta ad iscriversi, dopo aver frequentato il liceo classico, alla facoltà di fisica dell’università Tor Vergata di Roma.
Con questa università collaborerà a lungo e vi collabora tuttora come ricercatrice dopo aver conseguito il dottorato in astrofisica nel 2012.
Questa passione per il cielo e le stelle non la abbandoneranno mai, anzi! Sono diversi i libri dedicati a questo tema compresa l’ultima fatica di Licia Troisi: Astrofisica per ansiosi. Tutti i modi in cui l’universo potrebbe ucciderci, edito da Rizzoli.
Ma Licia Troisi è nota soprattutto per le sue saghe fantasy. La prima e forse la più celebre è quella dedicata al Mondo Emerso che comprende una quadrilogia (Cronache del Mondo Emerso) e due trilogie successive (Le guerre e Le leggende del Mondo Emerso).
A questa prima saga letteraria se ne sono aggiunte molte altre come il ciclo de La ragazza drago, Pandora e La saga del Dominio e altre opere ancora tra racconti e romanzi singoli, la maggior parte sempre legata appartenente allo stesso genere.
Oltre ad essere una divulgatrice scientifica ed una scrittrice di successo, dal 2018 Licia Troisi è stata chiamata a condurre Terza Pagina, un programma televisivo della Rai che si occupa di commentare e approfondire notizie, temi e opere di rilevanza culturale.
La “realtà” del fantasy
Licia Troisi ha venduto milioni di copie in tutto il mondo. I suoi lavori l’hanno consacrata come una delle più apprezzate e famose autrici di fantasy.
In Italia, però, il fantasy è ancora oggi considerato come un genere poco impegnativo, frivolo e rivolto esclusivamente ad un pubblico di ragazzini. La stessa Troisi ha più volte ammesso di essere estremamente fiera di aver potuto avvicinare generazioni e generazioni di ragazzi alla lettura.
Tuttavia, oltre a draghi, elfi, maghi e guerrieri, nei suoi libri c’è molto di più: c’è realtà. Una realtà sapientemente nascosta da immagini e metafore fantasiose che, oltre a rendere la lettura un’esperienza piacevole e divertente, forniscono anche la possibilità di riflettere e meditare su questioni e problemi tutt’altro che “fantastici”.
L’elemento fantastico, sembra suggerire Licia Troisi, offre la possibilità di parlare del mondo e di veicolare messaggi importanti con l’aggiunta di quel tocco di fantasia, poesia e magia che la gente adulta sembra aver dimenticato o perduto.
In un mondo come il nostro dominato da paure, ignoranze e guerre alimentate da odio e razzismo di cui non si riesce a comprendere l’assurdità, il fantasy sembra sovvertire questo processo per recuperare quel senso che sembra sfuggirci.
Perché in fondo le guerre dello spietato Tiranno che nelle Cronache del Mondo Emerso hanno schiacciato decine di popolazioni diverse solo perché “diverse”, non sono poi tanto distanti dalle guerre che infuriano ai giorni nostri.
E allo stesso modo anche Nihal e Sennar, i protagonisti della medesima saga, possono diventare dei punti di riferimento, dei modelli da cui è possibile imparare qualcosa. Le loro lotte contro mostri, demoni e magie oscure sono, in fondo, le lotte che ognuno di noi è chiamato ad affrontare nella vita di tutti i giorni.
In conclusione, mi piace considerare i mondi che Licia Troisi riesce a creare con tanta perizia come una sorta di specchio che riflette la società moderna.
Per poterla comprendere appieno, per riuscire a capire come muoversi in essa…basta solo sapersi specchiare nel modo giusto.