I muri ci raccontano…
È questo quello che pensa Michela Monferrini la giovane scrittrice romana, con la passione del nuoto. Per essere sinceri il nuoto è la sua vera professione ma dai premi conquistati e le belle parole che le sono state riservate di recente, è indubbio che scrivere le piace ed è anche molto brava. Dal 2005 ha collezionato belle soddisfazioni, arrivando tra i finalisti del Premio Subway Poesia e del Campiello Giovani nel 2008, nel 2012 pubblica Conosco un’altro mare e Il Golfo di Raffaele La Capra. IL suo primo romanzo edito da Mondadori “Chiamami anche se è notte“arriva, per la seconda volta, tra i finalisti al Premio Campiello dello stesso anno e nel 2018 pubblica Muri Maestri edito da La Nave Di Teseo.http://muri maestri di michela monferrini
Incuriosita dal tema del libro, ho pensato che valesse la pena conoscerla meglio ed ho scoperto una persona fuori dal comune, con una sensibilità particolare, alla ricerca di risposte, la capacità di vedere al di là delle apparenze e dare significato ai misteri della vita, al destino che lega le persone e le cose. L’idea di scrivere Muri Maestri, le viene dopo aver ripreso dal cassetto, la ricerca fatta per la futura tesi su Barriera, il lunghissimo muro che divide la Cisgiordania da Israele, un muro che divide luoghi, nazioni, idee e persone,”scrive la Monferrini.
E il suo è uno sguardo attento ma curioso, studia, riflette, e lo fa con la discrezione di chi osserva un quadro più che un parete di cemento, intuendo che, nel mondo, al di là delle apparenze, altri esempi parlano di coraggio e di bellezza. Il muro, quindi, non è più un oggetto fine a se stesso, è un’opera d’arte, qualcosa che non lascia indifferenti, quasi una forma di messaggio subliminale, nonostante tutto, chiaro e spesso, senza repliche.
“Si è sempre parlato di muri senza chiedersi cosa sono e cosa fanno scrive la scrittrice, “chiediamoci, allora, quale significato possono avere avuto nel tempo, oltre a quello di dividere e di separare spazi e persone.” Secondo la scrittrice, ai muri è dato il compito di trasmettere, inviare messaggi, di pace o di ribellione, comunque di raccontare la storia, un modo di comunicare che non ha bisogno di suoni ma di sguardi per essere interpretato. Dalle preghiere al Muro del Pianto, ai disegni colorati del Muro di Berlino al muro di John Lennon a Praga, a quello dei desideri di Candy Chang a quello di Parigi, dove dirsi Ti Amo ha un sapore unico, i muri si trasformano in simboli di fratellanza, amore, ribellione, comunque qualcosa da condividere, da leggere con gli occhi di chi vive e partecipa la storia, anche quella che ci appartiene.
Un libro che conduce il lettore in uno straordinario viaggio tra i sentimenti della memoria e dei ricordi, nel mondo della contestazione ma anche del’amore, nella vita di storie di persone comune, di artisti senza tempo, pronti a colorare per coprire le crepe di un muro o per nascondere i suoi vuoti e i suoi dolori, che non vanno evitati, anzi bisogna conoscerli per poter creare, in futuro, nuovi muri fatti di speranze.
E’ un libro che vale la pena leggere….
Michela Monferrini è nata il 06/01/1986 a Roma, dove risiede. È stata finalista ai premi Subway – Poesia 2005, Campiello Giovani 2008 e Calvino 2012. Ha pubblicato poesie su riviste e antologie, tra cui Subway – Poeti italiani underground (Il Saggiatore 2006). Ha curato Quasi un racconto (Edilet 2009) e La letteratura è un cortile di Walter Mauro (2011); è autrice di Conosco un altro mare. La Napoli e il Golfo di Raffaele La Capria (Perrone 2012). Scrive per le pagine culturali de «Gli Altri». Il suo romanzo d’esordio sarà pubblicato da Mondadori nel 2014.