Un libro che rappresenta ciò che l’autore vede ogni giorno…
E’ uscito solo un paio di giorni fa il tanto atteso thriller dalle sfumature noir firmato Igor De Amicis. Il libro, dal titolo [amazon_textlink asin=’8851161046′ text=’La settima lapide’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’0f5c1e93-5f39-11e8-b9b6-d536ff594782′], è quanto di più simile si avvicini alla realtà vissuta quotidianamente dall’autore. De Amicis, oltre ad essere un valido scrittore, è anche il comandante di un carcere in grado di mettere su carta il “male” che ogni giorno si trova davanti.
Scopriamone insieme la trama:
“Un cimitero fuori Napoli, sette fosse scavate nel terreno. Per ciascuna, una lapide con nomi e cognomi incisi sulla pietra. Ma soltanto la prima tomba è “occupata”: dal corpo di un piccolo boss della camorra, con la gola tagliata di netto. Le altre sei sono vuote, un avvertimento. Di più, una promessa. Tra i destinatari della macabra messinscena ci sono mezze tacche e capiclan, narcotrafficanti e assassini, secondo una logica che la polizia non riesce a interpretare. L’ultimo nome è quello di Michele Vigilante, un uomo che è diventato leggenda facendosi rispettare prima in strada, con la lingua della violenza, e poi in carcere, con la lingua dell’onore. Si è fatto più di vent’anni dietro le sbarre e, proprio adesso che ha ottenuto la libertà anticipata e con il crimine vorrebbe aver chiuso, una condanna ben peggiore sembra aspettarlo fuori. Ma non è un caso se un tempo Michele era conosciuto con il soprannome “Tiradritto”: non si è mai fermato davanti a niente e non lo farà neanche questa volta, nella terribile caccia all’uomo che è destinata a pareggiare molti conti.”
Una trama che intriga ed invoglia il lettore a leggerne il contenuto del libro. Una storia che sia scontra in quelle terre aride e desolate che appartengono al crimine. N’dragheta, camorra e bande criminali provenienti dall’Est a formare una trama avvincente che coinvolgerà il lettore sino all’ultima pagina.