Ed eccoci di nuovo qui, oggi vogliamo parlarvi di un romanzo di grande attualità!
“Sono scappato dall’isola e da tutto ciò che le appartiene. Non sono un esiliato politico. Sono un esiliato totale.”
Stiamo parlando de [amazon_textlink asin=’886044229X’ text=’La casa dei naufraghi’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’f0ac9db6-9a47-11e8-96a8-afa7262920bf’] edito da Fandango e nato dalla penna di Guillermo Rosales.
“William Figueras è un uomo in fuga. Dalla cultura, dalla musica, dalla letteratura, dalla televisione, dalla storia e dalla filosofia di Cuba. È arrivato a Miami con in tasca nient’altro che le edizioni rilegate dei Romantici inglesi e l’illusione, coltivata al buio della sua mente, che nella Grande America riuscirà a scrivere senza paura delle persecuzioni. Ma William è malato di nervi e dopo il confino le voci che sente gli rimbombano forte nella testa. Talmente tanto che la zia che lo ospita deve arrendersi: “Non si poteva fare di più, lui avrebbe capito”. La casa in cui viene deportato è una clinica ai limiti della realtà, un rifugio disumano dalle atmosfere asfissianti in cui i matti sono vittime condannate a una quotidianità primitiva. Non c’è salvezza, via di scampo, anche se la libertà urla al di là di quelle porte. Un giorno la pallida Francis arriva tra gli Idioti e con lei il ricordo in carne e ossa dell’amore. La speranza scioglierà per poco il gelo di quell’ultimo passaggio nella casa, e la vita riprenderà a scorrere come non aveva mai fatto prima. Romanzo autobiografico, estremo e commovente, un classico della letteratura cubana tradotto in tutto il mondo, torna in libreria in una nuova edizione. La casa dei naufraghi ha ispirato il film If You Saw His Hearth con Gabriel García Bernal, presentato in concorso al Toronto Film Festival (2017) e al Festival Internazionale del Cinema di Varsavia (2017), dove ha vinto il premio per la Miglior Regia.”
Ma chi è Guillermo Rosales?
Guillermo Rosales fu un noto romanziere e giornalista di origini cubane. Nato nel 1946 a Cuba, soffriva di schizofrenia. Genio incompreso e scrittore frustrato, Rosales si è aggiudicato un posto da finalista grazie alla sua opera [amazon_textlink asin=’0897297075′ text=’El Juego de la Viola’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’5c4f21ff-9a49-11e8-a3db-1127bf982128′], nel prestigioso concorso “Casa de las Americas”. Nel 1979 fuggì dal regime di Fidel Castro esiliandosi a Miami, dove scomparve dalle scene nonostante continuasse a scrivere le proprie opere. Per molto tempo visse in rifugi ai confini delle società dove venivano accolti tutti coloro che, disperati e senza una speranza, ricevevano un riparo. Lì l’autore riuscì a raccogliere abbastanza materiale da “creare” ulteriori opere tra cui la celebre [amazon_textlink asin=’B013PQQB9Y’ text=’The Halfway House’ template=’ProductLink’ store=’game0ec3-21′ marketplace=’IT’ link_id=’184591b8-9a4a-11e8-8dbd-e14f6d77bc89′]. Si suicidò nel 1993 a Miami all’età di 47 anni. Prima di togliersi la vita distrusse la maggior parte delle sue opere, solo due rimasero intatte El Juego de la Viola (1967) e Boarding Home (1987).