Caro iCrewer, oggi vorrei parlarti di un’antica biblioteca purtroppo perduta, conosciuta anche come Biblioteca degli Attalidi, seconda solo alla Biblioteca di Alessandria per grandezza e numero di volumi in essa custoditi.
La Biblioteca di Pergamo
Caro iCrewer, andiamo con ordine: la città di Pergamo o Pergamun era un’importante città della Grecia antica e fu fondata in Anatolia durante il periodo ellenistico. Pergamo è l’attuale città turca Bergama. Fu governata dalla dinastia degli Attalidi e divenne il centro amministrativo del regno grazie a re Eumene II ( 221 – 159 a.C. ) che si alleò con la Repubblica romana, tagliando i legami con i Greci.
Continuando la tradizione del padre Attalo I amante della scrittura che aveva richiamato presso il suo palazzo letterati e artisti, re Eumene II rese Pergamo una città ricca, famosa per l’attività dei ceramisti e la produzione di unguenti. Il re, amante della cultura, favorì la produzione di opere di architettura e scultura che portarono la città di Pergamo a rivaleggiare con Alessandria d’Egitto e Antiochia.
Testimonianza della bellezza dell’arte ellenistica di quel periodo, è ancora oggi uno degli edifici più famosi, l’Altare di Zeus, la cui parte anteriore si trova attualmente presso il Pergamon Museum di Berlino. Fu fatto edificare intorno all’anno 165 a.C. nell’acropoli della città, in onore di Zeus Sotér (Zeus Salvatore) e Atena Nikephòros (Atena portatrice di vittoria) per celebrare la vittoria sui Galati (Galli).
Pergamo fu inoltre un’importante città del Nuovo Testamento, è infatti citata nell’Apocalisse di Giovanni evangelista come una delle Sette città della Rivelazione. L’ultimo re della città Attalo III, figlio di Eumene II e Stratonice e nipote di Attalo II, non era molto interessato a governare la città. Preferiva dedicare il suo tempo allo studio della medicina, della botanica e del giardinaggio. Alla sua morte nel 133 a.C. non avendo eredi, la città di Pergamo passò sotto il regno della Repubblica Romana. Dopo la caduta di Costantinopoli, avvenuta nel 1453, per mano dei Turchi Ottomani guidati da Maometto II, Pergamo divenne parte dell’Impero Ottomano.
A re Eumene II, si deve anche la fondazione della Biblioteca di Pergamo, come suo padre Attalo I, chiamò a corte filosofi e studiosi del calibro di Cratete di Mallo e Omero. Fu grazie a quest’ultimo che a Pergamo si perfezionò la tecnica per la produzione della pergamena, all’epoca già conosciuta ma poco usata in favore del papiro più facile da reperire. Ma questa è un’altra storia di cui ti parlerò più avanti.
Da documenti storici si è scoperto che la Biblioteca di Pergamo possedeva una grande sala di lettura principale, nella quale si trovavano una statua di Atena, dea della saggezza e molte mensole. Per evitare che la biblioteca diventasse troppo umida e i volumi si rovinassero tra le mensole e i muri esterni veniva lasciato uno spazio vuoto in modo da far circolare l’aria.
I manoscritti erano scritti su pergamena, arrotolati e archiviati sulle mensole, secondo Plutarco la biblioteca custodiva circa 200 mila rotoli. Una leggenda narra che Marco Antonio, come dono di nozze, regalò tutte le pergamene contenute nella Biblioteca di Pergamo a Cleopatra, che li aggiunse subito a quelli collezionati nella Biblioteca di Alessandria, facendo diventare la Biblioteca di Pergamo la seconda biblioteca più importante del mondo antico.
Ad oggi non esistono un indice o un catalogo dell’immenso tesoro di rotoli contenuti effettivamente nella biblioteca. Quando gli Ottomani riuscirono a conquistare la città costruirono diverse moschee demolendo gran parte degli edifici. Gli scavi della città cominciano nel 1873 e ad oggi la città e la sua biblioteca sono importanti siti archeologici della Turchia.