Una Fiaba meravigliosa
E proprio quando ne hai bisogno il genere che ami fin da bambina torna a stupirti.
Avevo appena finito di dire a una mia collega di come il Fantasy – genere che ho sempre adorato, perché è stato il mio primo approccio sia alla lettura che alla scrittura – mi avesse un po’ stufato.
Iniziavo a sentirmi appesantita dalle solite storie di draghi, cavalieri, fate e elfi e pensavo di cambiare genere, poi mi è finito tra le mani “L’immagine del mio Sogno” era da un po’ che lo avevo in lettura e ho approfittato delle ferie per mettemi in pari, sono felice di averlo letto.
Fin dalle prime pagine ti accorgi che questo romanzo è meraviglioso. Si tratta di una vera e propria fiaba raccontata in prima persona in cui i punti di vista dei protagonisti si alternano senza tuttavia confondere il lettore.
Simona Trivisani riesce a dare alla scrittura un’impronta differente in base al personaggio che sta narrando la vicenda in quel momento. Ho trovato la trama molto originale: quattro ragazzi vivono quotidianamente un sogno si conoscono in questo mondo onirico e si incontrano nella realtà, precisamente a Roma per poi venire trasportati nel luogo che avevano sognato, ovvero un regno magico e pieno di misteri, di sfide che dovranno affrontare per arrivare alla verità.
Abbiamo anche una lezione che viene impartita riguardo al cinismo del mondo e c’è un estratto che ho adorato…
“È tua figlia, nostra figlia. È quanto di più bello potesse capitare nella nostra vita. Non puoi parlare così. Abbiamo deciso insieme di avere Sara” lei sembrava supplicante.
“Non ce la faccio, mi dispiace” disse allontanandosi da lei, prendendo il cappotto appeso all’attaccapanni dell’ingresso. Uscì e chiuse la porta alle sue spalle.
Mia madre cadde in ginocchio, le lacrime scendevano copiose. Quella fu sicuramente l’ultima volta che lo vide.
Mi avvicinai a lei, volevo consolarla in qualche modo, ma le mie mani attraversavano il suo corpo. Poi si alzò, asciugò le lacrime con la manica della maglia grigia che indossava e
andò nella camera in cui io dormivo.
Accarezzò la testolina di quel fagottino che dormiva beata, ignara di quello che era appena accaduto e disse “Tu sarai la mia forza” poi sorrise.
Non ho molto altro da aggiungere se non che dire: libro consigliatissimo, veramente una piacevole lettura.
Simona Trivisani
Nata e cresciuta a Taranto si è diplomata all’istituto d’arte. Dopo un anno all’università a Roma per lavoro si è trasferita a Torino dove attualmente vive.
Di sé dice: