Leggere ai propri figli, molto di più di una buona abitudine
Macerata è la capofila di un progetto dedicato esclusivamente ai bambini a cui hanno aderito 28 comuni della provincia. So che in Italia ve ne sono state altre similari, ma questa è veramente molto particolare.
Il 4 giugno, nella Biblioteca Mozzi Borgetti della città, alla presenza di diversi esponenti della cultura, di assessori dei vari comuni, esponenti del mondo medico hanno presentato il libro che sarà donato a tutti i bambini nati a partire dal 2017 e nella prima parte di quest’anno. E’ chiaro che i piccoli non sono in grado di leggere, infatti il compito è affidato ai genitori che insieme al proprio figlio sfoglieranno le pagine colorate e disegnate per imparare un nuovo dialogo genitori/figli.
E’ stato accertato quanto sia importante ciò che si attiva nel momento in cui un bambino si siede sulle tue ginocchia ed inizia a sfogliare un libro illustrato. Ci sono studi condotti in tal senso da diversi ricercatori, il dottor John S.Hutton, ricercatore al Children’s Hospital Medical Center di Cincinnati, la dottoressa Jessica Montag, ricercatrice all’Università della California.
Esiste un legame speciale che unisce la mamma, il papà, i nonni (non dimentichiamoli…io sono tra loro) nel momento in cui le parole cominciano a “rotolare” fuori dalla bocca per incontrare un piccolo essere dotato di un cervello che ha bisogno del nutrimento dell’anima.
I libri hanno questo potere – dare nutrimento – la parola scritta che prende vita attraverso la voce e gli occhi di chi legge, e gradatamente il linguaggio del bambino ne trae giovamento in quanto aumenta la sua capacità di apprendere e l’assimilazione di nuove parole è superiore rispetto a quelle di una semplice conversazione, infatti esiste una terminologia più variegata confronto a quella che di solito si usa per i bambini piccoli.
Sono esperienze uniche ed irripetibili che lasciano il segno, e prima di me lo ha fatto mio padre; è grazie a lui se oggi amo sopra ogni cosa leggere, è lui che mi leggeva le poesie ed i racconti quando stavo male, è con lui che ho imparato a leggere e poi a scrivere.
Per questo l’iniziativa di Macerata lascerà il segno, perchè finalmente ci sono “adulti” che hanno pensato ai bambini, per incanto hanno cancellato ogni pensiero negativo e “risvegliato il pensiero che è nel cuore, che non aspettava altro per venire alla luce”. Ricreare una storia da leggere prima di andare a dormire, nell’intimità di un abbraccio, in un piccolo rituale che unisce rilassamento e sicurezza.
E’ quello che fa chiedere ad un bambino di ascoltare la stessa storia ancora ed ancora ed ancora, ed è la ragione che fa emozionare quei genitori (me, come ogni genitore che ora ha figli grandi) che per caso ritrovano un libro della buonanotte di tanto tempo fa.
Un chiaro messaggio per tutti, un vecchio metodo sempre attuale, che aiuterebbe a tenere lontani, per un po’, i nostri bambini da giochi interattivi, telefonini di ultima generazione e TV, per passare insieme del tempo di qualità.