Gianluca Barbera
Recensione Il viaggio dei viaggi
Caro iCrewer, eccomi oggi a raccontarti l’esperienza di lettura di questo romanzo edito Solferino, disponibile da maggio e di cui ti avevo parlato nella mia precedente segnalazione. Mi aveva ispirata molto questo testo, per una serie di ragioni, ed ecco che l’ho acquistato e mi sono concessa il gusto della lettura. Com’è andata? Te lo racconto subito.
La cover
Dico subito che chi ha ideato il progetto grafico per questo titolo è riuscito a suscitarmi subito una bella emozione: impossibile non accostare il vulcano in eruzione e lo stile dell’immagine al mitico Viaggio al centro della terra di Jules Verne, non tanto per la storia in sé ma per un film del 2008 diretto da Eric Brevig (tra gli attori spicca anche Josh Hutcherson, Peeta Mellark di Hunger Games) ispirato al romanzo che vidi molto tempo fa e che trovai adorabile. Più che il remake dell’omonima pellicola del 1959 di Henry Levin, il sopracitato film è un seguito, ambientato nel XXI secolo, del romanzo di Verne, che si svolgeva invece nel XIX secolo.
Ho sentito quindi un impulso irresistibile ad approfondire riguardo a questo romanzo. Ho voluto anche acquistare il cartaceo, proprio per prolungare la sensazione di benessere, ricordi e piacevoli emozioni, e sono molto contenta di avere la mia copia fisicamente accanto a me, insieme a tutti i miei altri gioielli. Complimenti quindi, almeno da parte mia, alla scelta che è stata fatta dall’editore.
La trama
Molto interessante, è un viaggio nella storia dei viaggi raccontata in chiave moderna, partendo da un evento odierno: una visita scolastica al Museo – il che richiama ad altri interessanti film su cui non mi soffermo – e alle emozioni vissute dal protagonista, l’insegnante della scolaresca che, durante la passeggiata nelle sale, rivive e ci fa rivivere alcune delle avventure umane più importanti della storia, anche se rimodulate e non fedeli ai fatti realmente accaduti. Molto, molto intrigante e coinvolgente dunque.
Ammetto che mi ero fatta forse troppe aspettative, e in alcuni momenti ho pensato (a malincuore) di leggere un libro per ragazzi, il che non si è rivelato comunque un male; la storia scorre piacevolmente e si fa vivere, regala qualche risata, belle emozioni e – lo ammetto – si vorrebbe non finisse mai. Convengo quindi sul fatto che questo libro possa essere letto tranquillamente anche da lettori più giovani, cosa che non avevo capito precedentemente. Meglio così per l’autore Gianluca Barbera, che con questo romanzo merita l’apprezzamento di un’ampia fetta di pubblico.
Aggiungo che verso il finale ho trovato delle riflessioni molto piacevoli e che desidero segnalare, perché a parer mio danno un valore aggiunto all’opera che già di per sé era interessante e completa.
“Come mai non è prevista la sala dei viaggi nell’antichità? – Domandò Kim giunti al termine del percorso. – È in allestimento. – Rispose la guida. – Forse sarà pronta il prossimo anno (… sarà mica un seme per il prossimo lavoro di Gianluca Barbera? Penso mentre leggo questo passaggio) Sarà dedicata sia ai viaggi reali che a quelli immaginari: Gilgamesh e il suo viaggio alla ricerca dell’immortalità e di risposte sul senso della vita, il viaggio per mare della Regina Hatshepsut nel 1490 a.C dall’Egitto alla Terra di Punt (odierna Somalia), l’Odissea, le Argonautiche, Ecateo di Mileto e il suo Giro della Terra scritto nel VI secolo a.C., Erodoto e le sue storie […]
Peccato non poterla visitare ora! – Fece Kim. – Ah – Aggiunse la guida, – ci sarà anche una sala dedicata ai grandi esodi, alle migrazioni dei popoli, sia quelle passate sia quelle odierne, che spingono centinaia di migliaia di persone a mettere a rischio la propria vita in cerca di sicurezza e di condizioni di vita migliori, nel tentativo di raggiungere l’Europa, ad esempio. – Allude ai barconi che attraversano ogni giorno il Mediterraneo? – Domandò Colombo (il cognome di uno studente protagonista del romanzo, ndr)
– Certamente, ma non solo. Come saprete ci sono anche migliaia e migliaia di persone che si spostano via terra, attraversando la Turchia, per dirne una. – Mi scusi – Fece Colombo – ma non si tratta di viaggi di esplorazione. – Certo che no – s’intromise il professore – Ma sono pur sempre delle odissee, anzi: assai più tragiche. Su queste cose non si scherza.”
Tralascio altri passaggi che vorrei riportare, ma che ometto per lasciare al lettore il piacere di scoprirli da sé e di godere appieno di questo bellissimo romanzo.
La scrittura
Accurata, fluida, oserei dire romantica e assolutamente delineante le capacità dell’autore. Segnalo qualche spiacevole refuso che riguarda, più che errori ortografici, sviste editoriali: cosa che naturalmente può accadere e che non inficia la qualità dell’opera. Un libro, Il viaggio dei viaggi, che a parer mio si fa leggere anche più di una volta.
Gianluca Barbera, un romanzo indovinato?
Posso concludere affermando certamente sì. Il talento dell’autore è evidente e sono certa che se deciderà di produrre altri romanzi oppure il… seguito del viaggio, ne farà uscire qualcosa di coinvolgente ed emozionante. Dirò di più, non conoscendo altre sue opere sono andata ad indagare e, mea culpa, non sapevo nemmeno che fosse Direttore editoriale della propria Casa Editrice, la Edizioni Theoria, nonché saggista e critico letterario. Quindi ehm, che dire, quantomeno posso affermare di aver affrontato la lettura priva di qualsivoglia pregiudizio.
Segnalo allora altre opere di Gianluca Barbera: Magellano, un romanzo scritto nel 2018 che ha riscosso notevole successo di pubblico e di critica e che racconta la storia della prima circumnavigazione del globo. Con questo romanzo Barbera si è aggiudicato il Premio Nazionale di Narrativa e Poesia Città di Fabriano. l° Premio come miglior romanzo storico al Premio Internazionale di Letteratura Città di Como (2018) il Premio Scrittori con Gusto, il Premio Marincovich, il Premio La cultura del mare ed è risultato finalista al Premio Costa Smeralda e al Premio Acqui Storia. È stato inoltre candidato al Premio Strega.
Finis mundi, 2014. La truffa come una delle belle arti (Aliberti compagnia editoriale, 2016, finalista al Premio Neri Pozza, finalista al Premio Letterario Chianti, finalista al Premio Internazionale di Letteratura Città di Como). Marco Polo (Castelvecchi, 2019, Miglior romanzo di avventura al Premio Internazionale di letteratura Città di Como). (Fonte delle informazioni sui premi letterari Wikipedia)
Caro amico che ci segui non mi rimane quindi che augurarti Buona lettura!