Ciao mio caro iCrewer sei pronto? Si parte per un nuovo entusiasmante viaggio alla scoperta di un grandissimo autore del passato
Frédéric Mistral
Frédéric Mistral nacque nel 1830 a Maillane, nei pressi di Arles, da François Mistral e Adélaide Poulinet, una famiglia di contadini benestanti e il suo nome completo è Joseph Etienne Frédéric Mistral. Iniziò i suoi studi all’età di 9 anni, più tardi rispetto a tutti i suoi coetanei, frequentando le scuole ad Avignone e a Nîmes e fu grazie all’incontro con il poeta Joseph Roumanille, suo insegnante, che si avvicinò alla letteratura provenzale e che cominciò ad interessarsi al provenzale, “prima lingua letteraria dell’Europa civilizzata”.
Dopo la laurea in giurisprudenza nel 1851 si trasferì a Maillane dove fondò, assieme a Roumanille, Félix Gras, Théodore Aubanel ed altri il movimento Félibrige, che aveva come scopo la riscoperta e la valorizzazione della lingua provenzale nella letteratura.
Grazie alla sua opera restituì alla lingua provenzale la sua dignità e la qualità dei suoi componimenti venne in seguito consacrata dall’ottenimento dei più prestigiosi premi letterari.
Nel 1859 Mistral diede alle stampe la sua opera più importante, Mirèio, un poema in versi di dodici canti al quale aveva lavorato per otto anni. L’opera narra della bella Mireia, figlia di un ricco contadino provenzale, e del suo amore verso un cestaio di nome Vincent, osteggiato dai loro genitori. Il poema, che fonde elementi del mito di Giovanna d’Arco e della storia di Romeo e Giulietta, ma anche numerosi riferimenti alle tradizionali storie rurali provenzali, fu altamente lodato da Alphonse de Lamartine e premiato dall’Académie Française, rendendo Mistral un uomo di fama internazionale.
Egli si adoperò per combattere il diffuso pregiudizio sull’arretratezza del provenzale e cercò punti di contatto della cultura occitana e mediterranea con le tradizioni dell’antichità classica. Mistral tradusse anche personalmente i suoi componimenti in lingua francese; con ciò agevolò certamente la diffusione dei suoi scritti nel mondo letterario parigino.
Nel 1867 Frédéric Mistral pubblicò il poema epico Calendau contenente forti allusioni politiche e polemiche, con quest’opera bissò il successo di Mirèio, attestandosi all’apice della sua produzione letteraria.
Nel 1904 Mistral fu insignito, assieme al drammaturgo madrileno José Echegaray, del Premio Nobel per la letteratura
«…in riconoscimento della freschezza, originalità e autenticità della sua produzione letteraria, fedele riflesso dei paesaggi naturali e dello spirito naturale della sua nazione; e, inoltre, per il suo significativo lavoro come filologo provenzale.»
Mistral destinò la somma vinta all’ampliamento della raccolta etnografica del Museon Arlaten (“Museo di Arles”). Il museo, fondato da Mistral stesso nel 1896 nei locali dell’Hôtel Laval-Castellane, conserva ancora oggi testimonianze della cultura provenzale e materiali sul Félibrige.
Salvo che per un periodo trascorso a Parigi, il poeta visse per tutta la sua vita a Maillane e nel 1876 sposò Marie-Louise Rivière, senza avere figli ma ebbe un figlio naturale, Marius Antoine Coriolan, da una giovane cameriera di suo padre, Athénaïs Ferréol. Lo scrittore riconosce questo figlio e si occupa della sua educazione. Tra i discendenti del poeta vi è anche l’attrice francese Andréa Ferréol, pronipote dell’autore.
Frédéric Mistral morì il 25 marzo 1914 nel suo paese natale, all’età di 83 anni. La sua casa è diventata monumento nazionale ed è stata donata al Comune di Maillane.
Mireille Mirèio di Frédéric Mistral
Due giovani, Mireille, figlia di un ricco contadino di La Crau, e Vincent, un povero produttore di cestini, si amano di un amore impossibile. I soldi, i pretendenti di Mireille, la legge sociale li separano.
Disperata per il rifiuto di suo padre di sposarli, Mireille fuggì dalla fattoria di famiglia e andò a pregare presso la tomba di Santa Maria in Camargue per flettere la volontà di suo padre.
Colpita da un colpo di sole, muore, estasiata, di fronte al mare, alla fine delle sue preghiere, lasciando Vincent alla disperazione.
Una meravigliosa epopea in cui Mistral evoca gli splendori del suo sud nativo, questo poema di dodici canzoni pubblicato nel 1859 in lingua provenzale varrà la gloria del suo autore.
Considerato un capolavoro di Barbey d’Aurevilly, portò anche la romantica Lamartine attraverso la sua bellezza ed eternità.
E anche il nostro nuovo viaggio è finito, abbiamo scoperto insieme un autore che ci ha lasciato dei tesori della letteratura in eredità, il passato è qualcosa che dobbiamo sempre tenere a mente, per imparare da esso e migliorare il nostro futuro.
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Un abbraccio virtuale e buona lettura mio caro iCrewer