Caro Lettore, con il caffè letterario di oggi vorrei inoltrarmi insieme a te nella ricerca su un’autrice che non conoscevo assolutamente e che invece mi sembra perfetta per il nostro caffè letterario motivazionale.
Si tratta di Cristha Wolf.
Una scrittrice che attraverso i suoi libri ha fornito spunti di riflessione ancora molto attuali sui temi del femminismo e della lotta contro l’oppressione della cultura da parte del potere che, in quanto donna e intellettuale della DDR, ha vissuto in prima persona.
Perchè voglio scrivere di Cristha Wolf?
Voglio portarti con me nella lettura di un suo testo intitolato Cassandra. E’ una lettura che non pensavo mi potesse incuriosire visto che si tratta di un libro piuttosto complesso, ma documentandomi sull’autrice ho invece compreso quanto sia interessante questo testo.
Prima di tutto non si può leggere Cassandra senza conoscere l’autrice:
Christa Wolf è nata il 18 marzo 1929 a Landsberg an der Warthe, oggi Gorzów Wielkopolski, città che oggi fa parte della Polonia.
Da adolescente frequenta il campo di addestramento della gioventù Hitleriana; dopo la Seconda guerra mondiale si iscrive al SED (Sozialistische Einheitspartei Deutschlands), il partito socialista tedesco che poi portò alla creazione della DDR (Deutsche Demokratische Republik).
Si laurea in germanistica e critica letteraria, e diviene una degli intellettuali di riferimento della Germania dell’Est.
Conosce il suo futuro marito Gerhard Wolf nel 1950 e nel giugno del 1951 si sposa e si trasferiscono a Lipsia. Qui nascono le due figlie Annette e Katrin.
La vita di questa scrittrice è stata dunque profondamente segnata dall’aver vissuto delle dittature così drammatiche come il nazismo e il regime comunista della Germania Est.
Ciò ha determinato una profonda commistione tra politica e letteratura, che ha generato non pochi problemi visto che la Wolf è stata molto critica verso la società del suo tempo.
«Sentivo Cassandra come una figura molto significativa per il nostro tempo. Durante un viaggio in Grecia ho visto Micene, ho vissuto con tutti i sensi il paesaggio che era stato di Cassandra. Mi ha interessato cogliere il punto cruciale, alla nascita della nostra cultura, in cui è cominciata quell’alienazione che adesso ci porta vicini all’autodistruzione. Mi ha interessato il momento in cui, con l’avvento della società patriarcale e gerarchica, l’espressione letteraria femminile sparisce per millenni».
(Christa Wolf)
Ha anche lottato, senza risparmiarsi, per una cultura più libera e una società più giusta.
Cassandra
Con Cassandra, Christa Wolf ci porta nell’antica Grecia per raccontare la storia della profetessa, figlia di Priamo ed Ecuba, che aveva predetto la caduta della città di Troia senza essere creduta da nessuno.
Cassandra è il prototipo universale della donna che si ribella a un mondo in cui il potere è accentrato nelle mani degli uomini.
Questo romanzo pubblicato nel 1983 è stato preceduto nel 1982 da quattro conferenze raccolte sotto il titolo di Premesse a Cassandra tenute dall’autrice alla prestigiosa Goethe-Universität di Francoforte sul Meno.
Il romanzo offre il monologo interiore di Cassandra consapevole della sua fine, cioè la morte.
La storia di Cassandra procede di pari passo con gli sviluppi delle vicende della città di Troia, che diventa sempre più un regime di tipo patriarcale che priva tutti di ogni libertà.
Attraverso il mito di Cassandra, Christa Wolf esprime la sua sentita denuncia e mostra la lotta per l’autonomia di ogni intellettuale come lei.
Tuttavia, sia Cassandra che Christa non fuggono dal proprio paese: Cassandra non segue Enea per fuggire da Troia; Christa Wolf resta nella DDR fino al 1989. Entrambe lo fanno per dare agli altri una speranza che le cose possano cambiare.
“Mai fui più viva che nell’ora della morte, adesso. Che cosa intendo per viva? Che cosa intendo per viva.Non evitare la cosa più difficile, cambiare l’immagine di sé”
La ricerca della verità e la denuncia di ciò che non è giusto è l’unico strumento che tutti noi abbiamo per stimolare un cambiamento e la Wolf con la sua Cassandra ci dà un grande esempio di forza e caparbietà e di amore per la libertà.
Spero che questo caffè ti sia di ispirazione, come sempre buona lettura!