La leggenda dei Black Sabbath nasce a Birmingham nel 1968, e per quasi cinquant’anni ha plasmato e definito quello che noi, oggi, chiamiamo heavy metal. Un impatto piuttosto significativo, quindi, che ha determinato lo snodarsi di una tendenza, sia musicale che culturale, la cui influenza possiamo ancora oggi percepire chiaramente.
I Black Sabbath: i pionieri dell’heavy metal
Era il 1968 quando il chitarrista mancino Anthony “Tony” Iommi e il batterista William “Bill” Ward, in un negozio di dischi tipico dell’epoca, si imbatterono in un annuncio, nel quale un certo Ozzy Zig cercava dei componenti per formare un gruppo musicale:
Ozzy Zig cerca gruppo. Possiede amplificazione propria.
In men che non si dica nascono i Black Sabbath, avente come componenti Iommi, Ward, Ozzy Osbourne, Terence “Geezer” Butler come bassista, Jimmy Phillips – amico d’infanzia di Ozzy – come secondo chitarrista e Alan “Aker” Clarke come sassofonista. Questi ultimi due, tuttavia, non durarono a lungo nel gruppo.
La band decise, inizialmente, di adottare il bizzarro nome Polka Tulk Blues Band, adattato poi per comodità in Polka Tulk. In un secondo momento, di comune accordo, decisero di modificare il nome del gruppo in Earth, ma ben presto si resero conto di non essere del tutto originali: esisteva già una band che portava quel nome.
Solo successivamente la passione del bassista Butler per l’horror, per l’occulto e per l’inquietante diede definitivamente un nome a quella che, ad oggi, riconosciamo universalmente come leggenda nel panorama musicale: prendendo ispirazione da un film ad episodi di Mario Bava del 1963, chiamato I tre volti della paura, in inglese Black Sabbath ad indicare i convegni di streghe in presenza del demonio nei quali si consumavano riti inquietanti, scrisse una canzone che si rifaceva direttamente al titolo della pellicola, e divenne ben presto il nuovo nome della band.
Il genere inizialmente trattato dal gruppo oscillava tra il blues e il folk europeo, ma ben presto presero le redini del genere da loro stessi fondato, l’heavy metal. Con testi oscuri, a tratti inquietanti, sonorità altrettanto cupe ma anche innovative, influenzati fortemente anche dalle ambientazioni terrificanti dell’autore Dennis Wheatley, i Black Sabbath si conquistano in men che non si dica il titolo di pionieri dell’heavy metal, in particolare con l’uscita dei loro primi tre album: Black Sabbath (1970), Paranoid (1970) e Master of Reality (1971).
La band ha visto numerosi cambi nella formazione originaria, così come numerose controversie che hanno fatto spesso parlare di loro. Tuttavia, nonostante i talentuosi musicisti e vocalist che hanno dato spessore alla band nel loro continuo susseguirsi, è bene notare che, in fin dei conti, i Black Sabbath hanno un viso che più di tutti li rappresenta: quello di Ozzy Osbourne.
I Black Sabbath: Ozzy Osbourne e la sua eccentricità
John “Ozzy” Osbourne nasce a Birmingham, Inghilterra, il 3 Dicembre del 1948.
Se volessimo descriverlo con una parola, probabilmente, “stabilità” sarebbe la meno indicata. Sono stati numerosi i cambi di carriera che ha intrapreso, così come sono state numerose le polemiche che lo hanno sempre accompagnato nel corso della sua carriera.
Particolarmente illuminante, per comprendere la sua personalità estrosa e bizzarra, è l’episodio che vide coinvolto lui, un palcoscenico e un animale che fu lanciato contro di lui: un pipistrello, per la precisione, di cui lui morse la testa pensando fosse di gomma.
Una personalità, dunque, difficilmente domabile, di cui è possibile approfondirne le sfumature nella serie tv The Osborunes, che mostra parti della sua vita privata che aiutano a capire che non è tutto oro quello che luccica. Nonostante la fama, infatti, Ozzy Osbourne spesso si è trovato a confrontarsi con problematiche legate alle dipendenze, a causa delle quali ha addirittura tentato di uccidere sua moglie Sharon nel 1989.
Black Sabbath e Ozzy Osbourne: il libro di Antonio Piazzola che esplora la loro storia
Black Sabbath e Ozzy Osbourne: mezzo secolo di leggenda heavy metal è il titolo del nuovo libro di Antonio Piazzolla, in uscita il 30 settembre, esplora con una lente d’ingrandimento la storia e le carriere del gruppo. I “Sabs”, infatti, acclamati dai fan e osteggiati dalla critica, hanno scritto la storia dell’heavy metal, destreggiandosi tra problemi di dipendenze, disastri manageriali e al susseguirsi di mode e tendenze.
La loro eredità musicale, infatti, viene ricondotta con grande lucidità alla difficoltà vissuta sia dai più giovani che dagli adulti negli anni settanta, un’epoca di incertezze e di difficoltà.
Chi è Antonio Piazzolla?
Antonio Piazzola nasce a Foggia nel 1992, ed è un giornalista pubblicista. Autore di In viaggio tra asteroidi e comete (2021) e Gol di tacco (2023), i suoi interessi spaziano dall’astronomia allo sport. Vincitore del Premio nazionale di divulgazione scientifica 2016 nella categoria Under 35, è il fondatore del quotidiano sportivo online Lagoleada.it, di cui è anche il direttore.