Ciao mio caro iCrewer sei pronto per il nuovo viaggio? Oggi si parte alla scoperta di un’autrice del passato che vinse il Premio Nobel nel 1966
Nelly Sachs e la sua giovinezza
Nelly Sachs è nata a Berlino il 10 dicembre del 1891 da una famiglia di religione ebraica, il padre era un industriale benestante, motivo per il quale Nelly crebbe circondata dalle famiglie ebraiche più in vista.
A soli quindici anni rimane ammaliata dal romanzo La saga di Gösta Berling di Selma Lagerlöf con la quale instaurerà un forte legame attraverso lo scambio di lettere che durerà per 35 anni.
Nel 1921 viene pubblicata, con l’aiuto dello scrittore Stefan Zweig, la sua prima raccolta di poesie Leggende e Racconti, caratterizzate da un influsso neoromantico che ruotano intorno alle tematiche della natura e della musica.
Con l’inizio della della Seconda Guerra Mondiale, la vita della famiglia di Nelly è in pericolo e dopo la morte del padre, avvenuta nel 1930, Nelly e la madre scappano in tempo per evitare l’ordine di deportazione in un lager e si recano a Stoccolma grazie all’aiuto dell’amica Selma Lagerlöf.
Inizialmente la situazione delle due donne è di precarietà, fino al 1953, anno in cui Nelly Sachs ottiene la cittadinanza svedese e, dopo averne appreso anche la lingua, inizia a tradurre in tedesco la lirica svedese moderna. Cresce così anche il suo apprezzamento che dura tutt’oggi.
Dopo la guerra, Nelly Sachs descrive le atrocità dell’Olocausto con uno stile emozionale, aspro e sottile, e alcuni suoi testi compaiono nella rivista della DDR Sinn und Form. Dopo la morte della madre, nel 1950, inizia una corrispondenza con il poeta Paul Celan, con il quale sente di avere un’affinità di anima e di destino.
Verso la fine del decennio, dopo anni di isolamento, le opere di Nelly Sachs iniziano a diffondersi ampiamente in Germania.
Il suo primo riconoscimento come poetessa avviene proprio nella sua terra natia, in Germania, infatti nel 1960 diventa membro della Libera Accademia delle Arti di Amburgo; Nelly Sachs è ancora fortemente provata dalla paura e dal dolore e proprio per questo inizia a manifestare scompensi psicologici che la porteranno ad un crollo nel 1960, la costringerà a trascorrere tre anni in un sanatorio mentale a Stoccolma.
Il suo rientro in Germania avverrà solo al ricevimento del Premio Nobel per la Letteratura, che riceverà il giorno del suo settantacinquesimo compleanno.
Nei primi anni ’60 la sua poesia viene messa in musica da molti compositori, affascinati dalla sua lingua sottile e espressiva, ricca di immagini e metafore, che ne offrono forme di rappresentazione musicale, enfatizzando le tematiche dell’Olocausto contenute nella sua poetica
Gli ultimi anni della sua vita li passerà allontanandosi dalla vita pubblica.
Grazie alla traduzione e al lavoro di molteplici autori italiani abbiamo la possibilità di leggere le sue poesie in diverse pubblicazioni, come Poesie di Nelly Sachs edito dalla casa editrice Einaudi.
Nelly Sachs muore di cancro nel maggio del 1970 in un ospedale di Stoccolma, lo stesso giorno del funerale di Paul Celan. È sepolta nel cimitero ebraico di Norra Begravingsplatsen di Solna, a nord di Stoccolma.
Il nostro viaggio finisce qui mio caro iCrewer, continua a seguirci per non perderne nemmeno uno.
Un abbraccio virtuale e buona lettura