Alain Delon lascia un vuoto incolmabile nel mondo del cinema con la sua scomparsa, avvenuta il 18 agosto 2024. Senz’altro Delon ha scritto un pezzo di storia del cinema e molti sono i riconoscimenti che ha ricevuto, tra cui Golden Globe, David di Donatello alla carriera e Palma d’oro onoraria al Festival di Cannes. In suo omaggio, lo ricordiamo con la straordinaria biografia Alain Delon. L’ultimo divo di Massimo Moscati.
Alain Delon: l’inaspettata carriera nel cinema
Alain Delon nasce l’8 novembre 1935 a Sceaux, nell’Île de France, da genitori che non sono molto presenti e che lo condanneranno ad un’infanzia difficile a causa della separazione dei due. Sin da giovanissimo dimostra di avere un animo ribelle e poco domabile, e presto lascia la scuola per lavorare. A 17 anni si arruola nella marina militare, esperienza che non si adatta molto al carattere indisciplinato del giovane Delon. Finito il percorso militare, torna a Parigi dove dovrà fare i conti con i suoi problemi economici. Alain Delon svolge ogni lavoro possibile, arrivando addirittura ad avere contatti con ambienti notturni frequentati da figure note del tempo. È proprio in questo contesto che Alain conosce l’attrice Brigitte Auber, che farà il modo che la bellezza e il talento nascosto di Delon vengano notati dal regista Yves Allegrét nel 1958. Da questo momento, la sua carriera procede repentinamente verso il successo. Nel 1960 ottiene il ruolo come protagonista nel film italiano Rocco e i suoi fratelli che lo consacrerà al successo internazionale nel mondo del cinema per i seguenti decenni. Negli anni ’60 reciterà in Che gioia vivere, in L’eclisse, in Il Gattopardo, e ancora nei film Colpo grosso al Casinò, L’ultimo omicidio e molti altri ancora.
Il declino per Delon comincia negli anni ’80-’90; la sua fama rimane inalterata anche quando prende le parti da regista come in Per la pelle di un poliziotto (1981) e in Braccato (1982). Ciononostante, la sua presenza si fa molto più rara sul grande schermo, ottenendo ruoli sempre più secondari. Negli anni si avvicina sempre più al mondo teatrale, fino al suo ritiro definitivo dal cinema nel 2008 e dal teatro nel 2013.
Dopo un brutto colpo per la sua salute nel 2019 a causa di un ictus, Alain Delon si è spento dopo una lunga malattia dovuta ad un linfoma nella sua casa a Douchy-Montcorbon il 18 agosto 2024.
Alain Delon. L’ultimo divo di Massimo Moscati
Alain Delon non ha mai autorizzato o riconosciuto alcuna biografia sul suo personaggio, ma sono numerosi i documentari e i libri riguardanti la sua carriera e la sua vita tormentata. Anche l’autore italiano Massimo Moscati ha deciso di scrivere del grande Alain Delon, nel suo libro Alain Delon. L’ultimo divo (Bibliotheka Edizioni, 2022).
1° volume della collana “Cineuropa”. A cura di Massimo Moscati. Una nuova proposta editoriale incentrata su registi e attori che hanno fatto grande il cinema europeo. Figure iconiche, capaci di sovvertire il mondo della settima arte e di imporsi nell’ambito della moda, del costume, della società, qui riscoperte secondo una nuova ottica critica, capace di coglierne gli aspetti più interessanti, controversi, nascosti. Una collana che analizza nel dettaglio la carriera di artisti a tutto tondo e il loro percorso professionale che, in molti casi, ha coinciso simbioticamente con la loro dimensione esistenziale. Alain Delon è una delle più grandi star francesi emerse nel dopoguerra, riconosciuta a livello planetario. Figlio trascurato, poi adottato da un macellaio, vive un’infanzia turbolenta prima di arruolarsi giovanissimo per l’Indocina in cerca di disciplina. Rientrato giovanissimo in patria, aiutato anche dal suo fascino magnetico, fa il suo ingresso nel mondo del cinema come protagonista di opere di notevole qualità. Con il tempo diventerà uno dei simboli del film noir francese negli anni ’60 e ’70.
Dotato di un talento indiscusso ha recitato per René Clément, Luchino Visconti, Michelangelo Antonioni, Jean-Pierre Melville, Henri Verneuil, Jacques Deray, Valerio Zurlini, Joseph Losey, Jean-Luc Godard. Attore, produttore, regista Alain Delon ha condotto una vita personale fatta di “luci e ombre”. Questo saggio ne ripercorre la vita e la carriera, realistico nel taglio biografico e artistico. Ma con l’occhio di un appassionato, molto più libero, meno vincolato da giudizi critici ed estetici, ancora disposto a credere che Alain Delon sarà per sempre “quello” del Grande Schermo.
L’unico libro sulla sua vita che Alain Delon riconosce è proprio quello che ha scritto lui, ovvero Delon: Les fammes de ma vie. Il libro, edito solo in lingua francese, parla del ruolo essenziale che le donne hanno avuto nella sua vita. Un vero e proprio omaggio a coloro che l’hanno amato e che l’hanno reso l’uomo che è stato. Delon nella sua autobiografia confessa un’ultima volta l’amore che prova per le sue donne, non solo attraverso le parole, bensì anche mediante una serie di fotografie inedite della sua collezione personale.