Nel 1962 nascono ufficialmente i Beatles.
Potrebbe considerarsi chiuso così questo articolo, del resto, una volta ricordato questo avvenimento, cos’altro può esserci di più importante? Niente rispondo io.
E invece, caro iCrewer, nonostante il mio congedo da questa rubrica avvenuto solo pochi giorni fa, in occasione del pezzo sul 1928, sono ancora qui ad emozionarmi e a condividere con te, prezioso lettore, le mie ricerche galleggianti sull’onda degli anni che passano, visto che la nostra amatissima responsabile Maura, fatte le verifiche del caso, ha segnalato che restano ancora due anni da scandagliare e che, data la mia passione per questa rubrica, spetta a me farli, a partire appunto dal 1962, l’anno in cui il mondo viene travolto dall’incredibile magia dei fab four di Liverpool.
1962: I BEATLES
La storia dei Beatles in realtà inizia nel 1957 quando in una Chiesa di Liverpool, dopo una esibizione acustica, a un giovanissimo John Lennon venne presentato un altro giovanissimo musicista dal nome Paul: Paul McCartney. Hai presente amico lettore, quando si parla di incontri che cambiano il corso del tempo? Ecco, questo è uno di quelli.
Mi emoziona tantissimo pensare al momento in cui i due si sono stretti la mano per la prima volta, senza poter immaginare quello che sarebbero diventati, ma soprattutto senza riuscire a ipotizzare quello che avrebbero creato e lasciato in eredità al mondo intero per decenni, anzi direi secoli e secoli a venire. Perché i Beatles, ancora oggi, a cinquant’anni circa dalla loro epopea, sono uno dei gruppi musicali che vendono più dischi, sono considerati ancora oggi la miglior band della storia della musica moderna e, senza dare altre spiegazioni e giustificazioni al loro successo senza tempo, basta pensare che i Beatles sono i Beatles…
Dopo aver cambiato alcuni nomi al gruppo, e dopo aver cambiato anche alcuni componenti della formazione, è nel 1962 che il quartetto trova la ricetta definitiva e perfetta, ovvero quella che conosciamo tutti benissimo: John, Paul, Ringo e George. È nel 1962 che ottengono il loro primo contratto discografico, dopo essere stati notati per il grande successo che riscuotevano ogni sera al leggendario Cavern Club, il locale in cui hanno mosso i primi passi, ed è l’11 settembre del 1962 che esce il loro primo singolo Love me do.
Ho espresso più volte la mia ammirazione per questa band, per la loro musica, per le loro canzoni e sopratutto per il loro leader John Lennon, che considero un vero e proprio profeta, un guru, un artista da studiare nelle scuole per il suo impegno nella ricerca della pace nel mondo e in quella interiore. Nel mio viaggio a New York dello scorso anno, sono stato in visita al Dakota Building, l’edificio residenziale davanti al quale nel 1980 Lennon è stato ucciso, e successivamente sono andato a fare un piccolo minuto di raccoglimento davanti al mosaico che ne ricorda la memoria in Central Park, a pochi passi dal luogo dell’omicidio, voluto dalla moglie Yoko Ono.
È stato un momento molto sentito, anche per la presenza di un artista di strada che intonava le canzoni dei Beatles, rendendo l’atmosfera incredibilmente toccante e magica. Credimi, amico iCrewer, ho ancora la pelle d’oca ripensando a quanto intenso sia stato tributare un pensiero a John mentre davanti a me uno sconosciuto intonava accompagnandosi con una banale chitarra classica Strawberry Fields Forever. (faccio una pausa e vado a rivedere il breve video che ho ancora nel telefonino).
1962: LA LETTERATURA
Ancora inebriato dal ricordo di quella mattina nella grande mela, riprendo il controllo delle mie emozioni e proseguo addentrandomi nel mondo dei libri che, nel 1962, vede la nascita di due grandissimi eroi dei fumetti: l‘Uomo ragno e Diabolik.
Il primo, creato dal genio visionario di Stan Lee, è stato pubblicato per la prima volta dalla Marvel Comics nel numero 15 della collana Amazing Fantasy con una breve storia che ottenne un successo talmente grande da indurre l’editore a creare una testata interamente dedicata all’eroe intitolata The Amazing Spider-man, a partire dall’anno successivo. Anche in questo caso, come per gli scarafaggi, è quasi inutile continuare con le parole per spiegare l’enorme volume di storie, libri, film, videogiochi e gadget che ne sono conseguiti.
Una recente pubblicazione del sito web IGN, si legge su wikipedia, ha stilato il podio dei supereroi più amati di sempre, e l’alter ego di Peter Paker, ovvero l’uomo ragno, è stato classificato al terzo posto, subito alle spalle di Superman e Batman. Sei dello stesso avviso?
Diabolik invece è un prodotto tutto italiano. Creato nel 1962 da Angela Giussani e pubblicato dalla casa editrice milanese Astorina. Un fumetto che segnò l’inizio del genere fumetto nero nel nostro paese. Non propriamente un eroe, Diabolik è un ladro criminale spietato, che riesce sempre a portare a termine i suoi colpi e che, grazie ai suoi piani criminali, riesce a permettersi una vita di lusso e molto agiata. La sua compagna storica, complice e amante è Eva Kant. Nell’evoluzione dei due personaggi, pur rimanendo criminali, si avvisa una conversione verso una moralità che li rende più umani.
E i romanzi? Che libri sono usciti nel 1962?
Anche in questo caso devo soffermarmi su un titolo in particolare: Arancia Meccanica di Anthony Burgess. Uno dei libri che da ragazzo ho amato in modo smisurato, uno di quei romanzi a cui il film, famosissimo, bellissimo e diretto dal genio di Stanley Kubrick, non rende il giusto valore, sempre secondo il mio parere. Ho amato troppo l’intensità delle parole scritte nelle pagine del libro, per riuscire a sostituirlo nel mio cuore con il grande classico della cinematografia.
Ti segnalo una edizione uscita per Einaudi nel 2014:
Alex è un eroe dei nostri tempi: un teppista sempre pronto a tirar fuori il coltello, capo di una banda di duri che ogni sera, sui marciapiedi dei sobborghi, ripete il gioco della violenza: rapine, stupri, scassi, assalti ai negozi, scontri con altre bande. Finché Alex, che si interessa solo a Beethoven, viene tradito dai suoi amici durante una delle tante sue imprese. Le terapie di rieducazione, non meno violente, lo ridurranno a un’arancia meccanica, in balia delle sue antiche vittime, in una girandola di situazioni grottesche e paradossali.
E vista la citazione per il maestro del cinema Kubrick, il 1962 è l’anno del film Lolita, altra pietra miliare della cinematografia e della letteratura.
Il film infatti è tratto dall’omonimo romanzo del 1955 di Vladimir Nabokov, scrittore russo naturalizzato statunitense. Un libro che destò ampio scandalo per i contenuti scabrosi narrati: l’ossessione di un professore adulto per una adolescente appena dodicenne. Un libro, che anche grazie alla trasposizione cinematografica, consegnò il termine lolita alla cultura di massa. Ancora oggi si usa questo termine per identificare una giovane ragazza che precocemente si cimenta con il gioco della seduzione.
L’edizione che ti segnalo, è datata 1996 ed è stata pubblicata da Gli Adelphi:
“Dopo trentasei anni rileggo Lolita di Vladimir Nabokov, che ora Adelphi ripresenta… Trentasei anni sono moltissimi per un libro. Ma Lolita ha, come allora, un’abbagliante grandezza. Che respiro. Che forza romanzesca. Che potere verbale. Che scintillante alterigia. Che gioco sovrano. Come accade sempre ai grandi libri, Lolita si è spostato nel mio ricordo. Non mi ero accorto che possedesse una così straordinaria suggestione mitica”. (Pietro Citati)
CONCLUSIONE
Ricordando velocemente che nel 1962 vinse al Festival di Sanremo Domenico Modugno con Addio… Addio, e che in quella edizione Tony Renis cantò la sempreverde Quando quando quando, ricordando sempre velocemente che in quell’anno uscì il primo film della serie 007, tutte pellicole tratte dai libri di Ian Fleming, e segnalandoti che sempre nel 1962 è stato istituito per la prima volta il Premio Campiello, non mi resta che darti appuntamento al prossimo articolo che sarà davvero l’ultimo di questa rubrica.
Non prima di consigliarti la visione di un bel video dedicato a Marylin Monroe, che ci lasciò il 5 agosto del 1962.
A proposito di miti…