Caro lettore, ho terminato di leggere A piedi o su rotella la strada è sempre quella di Federico Fabbri e Giuliana Salvadori.
Come ti avevo accennato, sto leggendo i libri di questo scrittore emiliano, per due motivi: ha uno stile di scrittura avvincente, coinvolgente e appassionante e i soldi ricavati dalla vendita dei libri saranno donati alla Lega Italiana Fibrosi Cistica Romagna Onlus. Voglio iniziare con il raccontarti la trama.
Trama di A piedi o su rotella la strada è sempre quella
Questa bellissima favola parla di diversità, ma anche di uguaglianza. Iniziamo dal principio: Lia vive in un paese dell’Africa, con la sua cultura, le sue tradizioni. Lei ha un grande dono: sa interpretare i messaggi dati dalle nuvole; sa leggere il futuro in base al loro movimento nel cielo. Aspetta l’arrivo dell’Eletto, colui che aiuterà il suo paese a risorgere.
L’Atteso, con tanta ansia e trepidazione, si chiama Andrea, un dj, che decide di lasciare tutto, persino la sua compagna Gemma, perchè inseguito dalla mafia. Decide di fuggire in Africa. Il vento, il destino, o chissà che cos’altro, lo spinge proprio nel paese di Lia.
Come riuscirà Andrea ad aiutare Lia? Tornerà dalla sua compagna Gemma? Per rispondere a queste domande non ti resta che chiedere a Federico Fabbri di spedirti il libro, questo, infatti, è l’unico metodo per poter leggere questa bellissima storia. Io, intanto, ti lascio le mie impressioni.
Recensione di A piedi o su rotella la strada è sempre quella
Ho avuto modo di leggere un bellissimo romanzo, forse potrei definirla una storia, forse una favola, o forse, perchè no, tutte e tre i generi insieme.
È una favola stupenda, perchè ha una bellissima morale, che potrei riassumere nella classica frase: l’unione fa la forza. Solo la collaborazione tra i due personaggi principali consente la risoluzione delle difficoltà del paese natio di Lia.
È un bellissimo romanzo, perchè per un attimo ho sperato che nascesse una storia d’amore tra i due personaggi; perchè è ricco di emozioni descritte in maniera semplice e in modo dettagliato.
È una storia completa ricca di tutto, nella sua semplicità. C’è un filo conduttore che lega le pagine di questo libro: la diversità nell’uguaglianza.
Comincio dal titolo, mi ha fatto riflettere, pensando al suo significato reale e metaforico. Se percorro una via, la strada da percorrere è uguale sia che io usi i piedi, sia per coloro che usano le rotelle, con una difficoltà aggiuntiva nell’ultimo caso: è più difficile evitare le buche e le zone dissestate.
Lo stesso ragionamento può essere applicato in senso metaforico: la strada della vita è sicuramente più complicata per chi usa le rotelle per spostarsi. Ho conosciuto quattro ragazzi che non potevano usare i piedi per la deambulazione, ma sapevano usare gli occhi per poter vedere lontano e il cuore per potermi trasmettere tutte le loro emozioni. Mi hanno trasmesso una grande vitalità e un’immensa gioia di vivere.
L’immagine di copertina è rappresentativa, in una foto dei due scrittori, di quanto espresso sopra.
Il libro inizia con una poesia, molto intensa, sull’amicizia e una prefazione a quattro mani sull’importanza di questo sentimento. Il testo si conclude con una poesia dell’autrice dove ci invita a non guardare ciò che non può fare, ma su ciò che può fare ed essere.
Ricordi la storia del pesciolino? Se chiedi a un pesciolino di salire sull’albero, lui, non riuscendo, si sentirà inferiore; ma se lo stesso albero lo fai scalare a uno scoiattolo, sarà rapidissimo. Nessuno può essere ciò che non sente nel cuore, perchè il migliore è sempre colui che usa il cuore.
Sei un insegnante delle scuole medie e stai cercando una lettura da fare insieme ai tuoi alunni? Questo è il libro giusto per un’approfondita scheda di lettura, per aprire numerosi temi di discussione, per aiutare i ragazzi a riflettere sulla diversità e per fare una grande opera di bene a chi soffre di una brutta malattia.
Sei un appassionato di gialli? Allora ti voglio consigliare Nessun nesso di Federico Fabbri: un bellissimo thriller.
Leggete… con la lettura volerete! Buona lettura!