1958 tra avvenimenti indimenticabili e un’opera letteraria tutta da leggere
Ed eccoci qui, pronti per un nuovo viaggio a ritroso nel tempo che ci consentirà di fare un tuffo nei ricordi, di aprire il nostro personale bagaglio delle emozioni e rivivere i momenti salienti che hanno caratterizzato il 1958.
È chiaro che ci sono accadimenti che vorremmo non aver mai vissuto, addirittura vorremmo dimenticare, ma nostro malgrado non si può: ogni fatto, bello o brutto che sia, fa parte di questo fantastico itinerario che è la vita e quindi, come tale, non va né cancellato né dimenticato.
Cosa ci ha regalato il 1958?
Partiamo con il 1 febbraio che vede la vittoria di Domenico Modugno alla ottava edizione della Kermesse della canzone italiana per eccellenza, ovvero il Festival di Sanremo con la sua Nel blu dipinto di blu, una melodia che sin da subito fu amata dal pubblico, tanto che il ritornello stesso iniziò ad essere canticchiato praticamente da tutti; scommetto che anche tu che leggi, adesso, stai intonando le familiari e affettate parole.
Domenico Modugno si presentò sul palco dell’Ariston con a fianco Jonny Dorelli, una coppia inusuale certo, ma che seppe conquistare la giuria e il pubblico; i conduttori di quella edizione erano Gianni Agus e Fulvia Colombo. Nel blu dipinto di blu fu vincitrice di ben tre Grammy, ma non solo: dopo il Festival venne pubblicata in quattro versioni e il successo fu talmente eclatante, quanto inaspettato, da essere apprezzata anche fuori dai confini nazionali.
Una postilla: la potenza patriottica di questa canzone, il forte sentimento che genera sono stati di recente confermati durante il tristemente notorio periodo della quarantena dove la gente di tutta Italia, in un moto di speranza e per sentirsi più vicina, ha intonato spesso questo motivo dai balconi di casa affinché quelle parole unissero tutti in un abbraccio fraterno.
Il 9 ottobre vede un momento delicato quanto cruciale nel campo della medicina: il chirurgo svedese Ake Senning impianta il primo pacemaker della storia su un paziente quarantatreenne colpito da arresto cardiaco, tale Arne Larsson. È comprensibile come questo intervento segni una svolta importante nel campo della prevenzione delle malattie cardiache: sarà però con la miniaturizzazione che questi strumenti si perfezioneranno sempre più divenendo meno invasivi per i pazienti e con la previsione di una maggiore durata delle batterie.
Il 1958 però ci porta anche tanti nuovi nati importanti: nomi noti che spaziano dal campo letterario a quello musicale, finanche a quello cinematografico; per ovvi motivi ci è impossibile elencarli tutti ma qualche nome di spicco è doveroso ricordarlo e così ti dico che il 25 gennaio ha dato i natali ad uno degli uomini più in voga nel panorama letterario contemporaneo, ovvero Alessandro Baricco: autore di numerosi romanzi, pubblicati con svariati editori. Negli anni ’90 questi pubblica Novecento, un monologo dal quale Tornatore ne farà derivare nel 1998 La leggenda del pianista sull’Oceano.
L’autore è impegnato quale insegnante presso una delle più prestigiose scuole di scrittura creativa, ovvero la scuola Holden. Un altro nato famoso in questo strabiliante anno è colui che è stato uno dei conduttori più celebri e amati dall’intero pubblico, non ti svelo subito il nome ma ti dico che la sua era una risata coinvolgente e argentina, il suo uno sguardo puro come quello di un bambino, ed infine è stato conduttore di uno dei programmi più seguiti: Scommettiamo che…?
Hai intuito di chi sto parlando, vero? E presumo che i tuoi occhi si siano velati al ricordo: il 5 febbraio vede la nascita del poliedrico Fabrizio Frizzi. L’ottimo conduttore però il 26 marzo del 2018 ci ha lasciati a causa di una ischemia che lo aveva colpito nel 2017: attoniti non solo il mondo dello spettacolo ma anche la gente comune che tanto lo apprezzava.
Altra nascita di rilievo è avvenuta il 29 agosto di questo anno: il mondo intero farà la conoscenza di colui che diverrà negli anni il re del pop, un ragazzo dalle movenze sensuali, dai passi di ballo accattivanti, colui che è l’autore indiscusso del famoso passo del moonwalk, passo che tutti – e preciso tutti – almeno una volta nella vita abbiamo provato a riprodurre, ma la verità è che lui era inimitabile: stiamo parlando di Micheal Jackson scomparso prematuramente il 25 giugno del 2009 a seguito di un arresto cardiaco.
Ancora oggi numerose sono le ombre che aleggiano sulla sua morte, qualcuno sosterrebbe che il cantante sia vivo e vegeto e che si trovi in qualche località riservata, alcuni, addirittura, sostengono di averlo persino visto; be’ una cosa è certa: il re del pop resterà sempre colui che ci ha regalato grandi canzoni, emozioni perpetue.
Il 1958 e la Lolita di Vladimir Nabokov
Questo anno vede una florida produzione letteraria, ma quest’oggi mi voglio soffermare su un’opera in particolare che ha catturato la mia attenzione vuoi per la storia in sé, vuoi per ciò che questa voleva trasmettere, vuoi per l’eco letteraria che ha avuto: si tratta di Lolita fuoriuscita dalla penna dello scrittore russo Vladimir Nabokov, romanzo che ha visto la sua prima pubblicazione con la casa editrice Putnam’s Sons.
In Italia è stato pubblicato per la prima volta nel 1959 da Mondadori. Un’opera che fece gridare allo scandalo, che, addirittura, fu oggetto di censure in Francia e in Inghilterra, ma che negli Stati Uniti ebbe un tale successo da superare le 100 mila copie vendute in sole tre settimane. L’autore venne letteralmente investito dal successo considerato che era giunto negli USA senza un soldo in tasca. Frotte di giornalisti piombarono dietro la porta di casa sua cercando di carpire quanto di vero ci fosse in quella storia. Il libro ebbe un tale clamore che nel 1962 se ne ebbe una riproduzione cinematografica.
Un testo che venne addirittura tacciato come opera pornografica trattando della dirompente passione di un professore quarantenne, Humbert, nei confronti di una dodicenne, Dolores Haze, che l’uomo prese a chiamare con il vezzeggiativo di Lolita. Tutto parte dalla morte, avvenuta durante la giovinezza, del primo amore del professore e ciò lasciò insisto in esso una immorale perversione verso le giovani ragazzine. Una storia intensa, profonda e che regala un’interessante chiave di lettura e comprensione del testo.
Nonostante molti abbiano additato questo romanzo come una narrazione con chiari risvolti erotici, non tutti sono concordi nel ritenere ciò; intanto perché nel testo non vi sono delle scene sensuali esplicite ed inoltre lo stile di scrittura, l’ironia intercalata nel romanzo, lo rendono un’opera letteraria di grande spessore; c’è molto sentimento dietro l’atteggiamento di Humbert, una storia che pone l’accento su riflessi psicologici che fanno intendere quanto la mente umana sia di difficile comprensione.
Un romanzo toccante che al di là di ciò che potrebbe apparire dovrebbe essere letto.
Il nostro viaggio lungo il 1958 termina qui: prendi i tuoi ricordi, piacevoli o meno che siano, e custodiscili al pari di pietre rare e preziose.