Bentornato, caro iCrewer, tra le pagine di questa nostra rubrica che ci permette di andare a sfogliare gli anni passati scoprendone gli eventi che li hanno caratterizzati e, sopratutto, la letteratura, il cinema e la musica che li hanno resi immortali. Oggi ci trasferiamo nel 1924, una data che fa venire i brividi se si pensa che sono passati quasi cento anni.
Lo faremo scoprendo le grandi opere letterarie di due autori di fama internazionale e, come sempre, curiosando tra le notizie che hanno segnato l’inizio di una nuova era vista l’importanza della novità che si presentò al mondo proprio quell’anno.
1924: LE NOVITÀ DELL’ANNO
Nasce nel 1924 la Metro Goldwyn Mayer, forse la più conosciuta compagnia di cineproduzione del mondo. Per intenderci la MGM, quella con il leone che ruggisce all’interno di una sorta di corona d’oro. Una compagnia che attualmente, stando alle stime di wikipedia, possiede in catalogo oltre quattromila titoli di film e oltre diecimila episodi di serie TV. Senza dimenticare che può vantarsi di aver collezionato ben 208 premi Oscar.
Alcuni titoli prodotti da questa meravigliosa azienda che ha cambiato le sorti del cinema?
Ben Hur, Il mago di Oz, Via col vento, Cantando sotto la pioggia, Il dottor Zivago, Rocky, 2001:Odissea nello spazio e tanti altri capolavori.
Una bella curiosità legata al logo, e quindi al leone, è quella che nel corso della storia si sono succeduti sei leoni diversi, addestrati per ruggire al segnale dato dal ciak. Il primo, di nome Slats, è nato allo zoo di Dublino nel 1919.
Un anno, il 1924, che quindi a livello cinematografico segnò una vera e propria rivoluzione, se si prova a immaginare come poteva essere in quegli anni l’ambiente di Hollywood.
Ma non solo il cinema è cambiato durante quei trecentosessantacinque giorni a metà degli anni ’20, ma anche le strade, in particolare le grandi reti di comunicazione.
Risale infatti al 1924 l’inaugurazione del primo tratto di autostrada in Italia. A Lainate, cittadina a pochi passi da Milano, infatti, il 21 settembre venne aperta la prima tratta della Milano-Laghi, l’arteria che collega tuttora il capoluogo lombardo con Varese. Un progetto che allora risultò davvero rivoluzionario, in quanto erano ancora molto poche le macchine che occupavano le sedi stradali in Italia. L’idea, maturata due anni prima, fu portata avanti dall’ingegnere Piero Puricelli e si dimostrò subito avveniristica: costruire una strada a grande scorrevolezza in grado di sostenersi economicamente attraverso il pagamento di un pedaggio per attraversarla.
Pensaci caro iCrewer: oggi è una questione che diamo per scontata, ma immagina di tornare indietro cento anni e sentire un visionario che progetta una cosa del genere. Meno male che non c’erano i social, mi viene da dire, concedendomi una battuta, se no sai quante cose avresti letto a riguardo… o forse no, chissà, magari eravamo molto più avanti anche nei comportamenti.
Sta di fatto che l’autostrada dei laghi è considerata non solo la prima italiana, ma anche mondiale. Già, nel 1924 infatti, ingegneri e addetti ai lavori da ogni parte del mondo venivano in Italia a studiare il progetto per poi trasferirlo nelle loro nazioni. In verità, attorno a questo primato c’è una piccola disputa, in quanto negli USA esistevano già delle strade a grande scorrimento, ma erano costruite con un aspetto ludico, per le corse delle macchine. In Italia, invece, secondo il progetto di Puricelli, il fine unico era quello di unire due luoghi garantendo agli automobilisti l’impiego di un minor tempo possibile.
Che facciamo dunque? A conti fatti, ci prendiamo questo primato? Beh io, intanto, proprio qualche settimana fa l’ho percorsa, per andare a fare un giro sulla sponda lombarda del Lago Maggiore.
Proseguendo, come ben sai, carissimo e fedelissimo iCrewer, non è mia consuetudine riportare notizie legate alla politica, specie in questa rubrica che tanto mi appassiona, ma davanti a fatti così importanti è davvero difficile chiudere gli occhi.
Intanto, restando in tema di novità, nasce nel 1924, fondato da Antonio Gramsci, il quotidiano l’Unità, il giornale storico della sinistra italiana. Un giornale, con sede a Milano, che nelle sue prime settimane di vita aveva una tiratura di circa ventimila copie, con una netta impennata in seguito al delitto Matteotti, fatto di cronaca legato alla politica che ha caratterizzato quell’anno.
Facendo una breve ricostruzione, il 6 aprile del 1924 si tennero le elezioni vinte dal Partito Nazionale Fascista guidato da Benito Mussolini, che arrivò a ottenere un consenso di oltre il 66% dei voti. Giacomo Matteotti, segretario del Partito Socialista Unitario, il 30 maggio, denunciò con un discorso alla Camera la presenza di un clima autoritario accusando i vincitori di broglio elettorale. Il 10 giugno Matteotti fu rapito e ucciso da una squadra fascista.
1924: LA LETTERATURA
Per quanto riguarda la letteratura del 1924, vero motivo di interesse per questo articolo e per noi che qui a libri.iCrewplay trattiamo di libri, ho da segnalarti l’uscita di due romanzi scritti da due grandi letterati che hanno fatto la storia di questa arte.
Il primo, La montagna incantata di Thomas Mann, uno dei più noti scrittori tedeschi vissuti a cavallo dei due secoli di riferimento, che qui ti segnalo con la sinossi di una edizione uscita in Italia per Corbaccio editore nel 2011:
“‘La montagna incantata’ è un fedele, complesso, esauriente ritratto della civiltà occidentale dei primi decenni del Novecento e, nella sua incantata fusione di prosa e poesia, di vastità scientifica e di arte raffinata, è il libro, forse, più grandioso che sia stato scritto nella prima metà del secolo.” Con queste parole, un entusiasta Ervino Pocar concludeva l’introduzione all’edizione della “Montagna incantata” da lui tradotta nel 1965 che da allora ha fatto conoscere e apprezzare ai lettori italiani questo Bildungsroman straordinariamente complesso ambientato in un sanatorio svizzero, il celebre Berghof di Davos.
Quando il protagonista, il giovane Hans Castorp, vi arriva, è il tipico tedesco settentrionale, un solido e rispettabile borghese. A contatto con il microcosmo del sanatorio il suo carattere subisce un’evoluzione e un incremento: passa attraverso la malattia l’amore, il razionalismo e la gioia di vivere, il pessimismo irrazionale, senza che nessuna di queste posizioni lo converta.
Ma in mezzo a tante forze contrastanti, Castorp trova il proprio equilibrio. In questo mondo dove il tempo si dissolve e il ritmo narrativo si snoda in sequenze di ore, giorni, mesi e anni resi tutti indistinti dalla routine quotidiana, egli può liberamente crescere.
Paradossalmente (l’umorismo di Mann),dopo essere stato convertito alla vita Castorp tornerà alla pianura per perdersi nell’inutile strage della “grande” guerra. Prefazione di Giorgio Montefoschi.
Il secondo, sempre da annoverare tra i capolavori letterari del 1924, è Billy Budd, un romanzo breve scritto da Herman Melville e uscito postumo, dopo essere stato ritrovato. Un libro che ha ispirato tanti altri autori e che ha avuto anche numerosissime trasposizioni cinematografiche e teatrali.
Il cantautore italiano Vinicio Capossela, ha dedicato dedicato una canzone omonima a questo romanzo che ti segnalo in una edizione Feltrinelli del 2014:
“Billy è l’ultimo. E Billy Budd è una parabola. In questo discorso in forma di racconto (che, come è noto, fu redatto tra il 1886-1888 e il 1891, anno della morte dell’autore, e uscì nella prima edizione soltanto nel 1924) infatti Billy dà vita alla figura angelicata di colui che sempre e comunque subisce e subirà il torto, l’ingiustizia, la prepotenza, l’illegalità (per dirla melvillianamente, le mire del maligno su questa terra).
Pertanto Billy – che è una specie di ‘umiliato e offeso’ eroicizzato sorto dalla commistione di un Oliver Twist rimasto immune ai bassifondi e ormai giovanotto con un santo martire e con qualcosa del dostoevskiano ‘idiota’ principe Myškin – è anche il sacrificato per eccellenza, cioè, l’innocente, il puro.”
Così si legge nell’introduzione.