Gillian Anderson non è una terapeuta sessuale nella vita reale, ma per quattro anni ha interpretato questo ruolo in televisione. Dal 2019 al 2023, infatti, ha vestito i panni della dottoressa Jean Milburn in Sex Education, un personaggio complesso, sensuale e, in alcune situazioni, manipolatore (o forse solo profondamente umano), impegnato a fronteggiare le sfide della mezza età mentre cresce da sola il figlio adolescente, Otis.
Nonostante il ruolo fosse solo una finzione, l’energia vivace e affettuosa di Jean Milburn suscitava nell’immaginario del pubblico il desiderio di parlare di sesso anche con Gillian Anderson stessa. Per anni, il suo agente letterario ha ricevuto proposte da editori e giornalisti per interviste o articoli che Anderson avrebbe potuto scrivere. A lungo, l’attrice ha posticipato queste offerte. Poi, però, il suo editore le ha proposto un’idea più accessibile: coinvolgere altre persone, in forma anonima. E alla fine, Anderson ha deciso di accettare.
L’annuncio di Gillian Anderson
Da qui l’annuncio su un portale online, dove Anderson ha pubblicato un appello: “Qualunque sia il tuo background, con chiunque tu vada o non vada a letto, che tu abbia diciotto o ottant’anni: se ti identifichi come donna, voglio sentirti”. Migliaia di donne hanno iniziato a trascrivere le loro fantasie, ognuna delle quali iniziava con “Cara Gillian”. Ottocento donne hanno premuto invio. Il risultato è Want: 350 pagine di fantasie sessuali anonime selezionate e ordinate da Gillian Anderson in persona.
Want di Gillian Anderson
Il libro è nato da un invito che Gillian Anderson ha rivolto alle donne di tutto il mondo, un appello a condividere – in forma anonima – le proprie fantasie sessuali, sensazioni e pensieri intimi e profondi che di rado si esprimono ad alta voce. Sono desideri onesti, schietti, strazianti, divertenti e decisamente sconci, da cui sono emerse fantasie intense e sfaccettate quanto coloro che le hanno condivise.
Lettere di adolescenti che non hanno ancora fatto sesso; di single bloccate nella spirale infinita di approcci online e avventure di una notte; di donne esauste con bambini piccoli; di mogli o compagne con lunghe relazioni alle spalle, frustrate dalla solita routine; di transgender e persone non binarie; di ultrasessantenni alle prese con la scoperta del sesso dopo la menopausa. Fantasie di sottomissione e di gruppo, altrimenti difficilmente confessabili, anche nell’intimità della coppia.
Cosa scopriamo? Che nella libertà dell’anonimato possiamo lasciarci andare, essere la nostra versione migliore, la più sexy, la più erotica e disinibita, che possiamo smettere di preoccuparci dei nostri corpi, dei tabù religiosi e dei condizionamenti sociali, e che è incredibilmente salutare e catartico condividere le proprie fantasie, perché solo nelle nostre fantasie possiamo abbandonarci alle voglie e agli impulsi più segreti, piacevoli e trasgressivi. In una fantasia non ci serve il permesso di nessuno.
Possiamo decidere di fare quello che vogliamo, con chi vogliamo, quando vogliamo. Senza paura, senza giudizi o conseguenze. Come si sentono le donne riguardo al sesso quando hanno la possibilità di essere completamente libere?