La luce calda del tramonto è il primo volume della Trilogia del sogno americano di Vanna Costanzo.
Iniziamo a conoscere questo bellissimo libro, che inseriamo sia nel genere storico che tra i romanzi di formazione, da un estratto:
Il Capitano Jones condivideva con pochissimi uomini quella particolare bellezza che era dovuta più al fascino e al portamento che all’aspetto fisico in sé, dovevo dargliene atto. Forse era anche per quello che non riuscivo a nutrire per lui alcuna simpatia: chi lo aveva creato era stato anche fin troppo generoso, e lui doveva esserne conscio. Non si possedevano due occhi come i suoi per non provare il gusto di spezzare cuori con un solo sguardo.
Questo è ciò che troverai nel primo volume della Trilogia del sogno americano
Pasadena, 1945
È un placido pomeriggio d’estate quando il capitano Peter Jones, di ritorno dall’Europa negli Stati Uniti, piomba nella vita della giovane Cindy Harris. Sin da subito, la ragazza avverte insofferenza nei suoi confronti, dettata dal timore che questi possa portarle via l’adorata sorella Alexandra. Ma l’eroe che ha ammaliato l’intera famiglia Harris, è davvero quel che vuole far credere? E perché gli sguardi che le rivolge sono sempre più ambigui? Sarà la scoperta dell’uomo oltre l’uniforme a far vacillare i pregiudizi di Cindy. Quando la ragazza dichiarerà guerra al capitano Jones, si troverà a fronteggiare una battaglia contro sensazioni fino ad allora sconosciute, trascinata in un vortice di sentimenti proibiti e segreti inconfessabili.
Chi è Vanna Costanzo?
Giovanna, per noi tutti Vanna Costanzo è nata nel 1995, vive a Caserta ed è diplomata in restauro delle opere pittoriche. Ama profondamente tutto ciò che ha a che fare con l’arte (in qualsiasi campo), gli animali, la natura e la Storia. La luce calda del tramonto, primo volume della Trilogia del Sogno Americano è stato precedentemente pubblicato in self-publishing su Amazon, è il suo esordio per la Words Edizioni.
Chiudiamo questo articolo con un altro estratto da La luce calda del tramonto di Vanna Costanzo
Non era stata la bellezza a colpirmi, ma l’atteggiamento spudorato e sicuro di sé nel fronteggiare il mio sguardo. Continuava a fissarmi da sopra la sua spalla ornata della toppa con la stella alata della 4th Air Force. Era appena voltato e, senza aprire bocca o battere ciglio, non trasmetteva alcuna espressività, come una statua di cera piazzata lì di proposito per incutere soggezione.
Il viso liscio e squadrato incorniciava due incredibili occhi cobalto, che quasi parevano cozzare con i lineamenti decisi. Non lo capivo, ma non riuscivo nemmeno a distogliere l’attenzione: c’era qualcosa in quello sguardo che non mi dava tregua, ma non ne restai ammaliata. Mi ricordava uno di quei soldatini di latta fatti con lo stampino con cui mio fratello giocava da piccolo.
Le labbra serrate e il piglio di sufficienza che aveva assunto mi irritarono ancora di più. Che uomo presuntuoso e arrogante sarai mai?