È proprio vero, se c’è qualcosa che sfugge al nostro controllo quello è il tempo. L’anno scorre veloce portandosi alla fine il bello e il negativo di ogni cosa, non fa sconti a nessuno. Eppure come profeticamente recita la canzone “qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure, cancella i nomi dalle facciate, gli alibi e le ragioni“: De Gregori non sbagliava.
È come dire che qualunque cosa, se accade ha un senso. Non ci sono se e non ci sono ma, tutto, in qualche modo, si veste di significato. E non è detto che a tutto si possa rispondere. Se volgi lo sguardo indietro ti accorgi che, in fondo, questo 2020 così difficile da accettare ce lo porteremo dentro e forse, più degli altri, ci insegnerà qualcosa d’importante.
Un anno di sport insieme, Covid permettendo
Nel bene e nel male, il virus ha stravolto il nostro modo di vivere, di rapportarci agli altri, molto più semplicemente ci ha ricordato che nulla nella vita è scontato, neanche un abbraccio. Un dogma che anche il mondo sportivo ha dovuto metabolizzare.
Niente più scene di esultanza, nessuna rete di sicurezza o qualsivoglia attrezzo è bastato a proteggere. Il dictat, dopo i vari tentennamenti, è stato quello di scendere a patti seri con Covid19: anche lui non ha fatto sconti a nessuno.
Incurante ha girato la testa dall’altra parte anche quando, ancora speranzosi, abbiamo visto accendersi la mitica fiaccola olimpica. Doveva essere l’anno dei record, dei grandi nomi, quello per cui avremmo perso il sonno pur di non perdere un solo attimo. Doveva essere l’anno della verità, del riscatto, dei sogni realizzati di chi, da quattro anni sperava di sfilare orgoglioso dietro la propria bandiera. Lo sport, quello delle magie, è stato costretto a fare un passo indietro. Tutto annullato e rimandato a data da destinarsi. Sempre che tutto vada come deve andare, sia ben chiaro.
Da marzo in poi si è fermato anche quella parte di mondo sportivo che ogni settimana regalava emozioni, entusiasmi, aggregava, riempiva gli stadi, gli spalti delle palestre, le strade. Più che la razionalità a fermare gli ultimi stralci di resistenza è stato il timore che la verità fosse peggiore della realtà stessa. Eppure nel momento peggiore ricordo due giovani che, pur se bloccate, continuavano a dialogare a distanza usando una racchetta.
Anche noi abbiamo voluto fare la nostra parte. Abbiamo cercato di sostenere gli animi con i nostri pensieri scritti, certi che le buone abitudini neanche il virus le avrebbe potute cancellare. Scommessa vinta? Penso proprio di sì! In questo anno di sport ci avete seguito e di questo ne siamo felici. Per dodici mesi, ogni martedì, puntuale, abbiamo condiviso un personaggio o un evento o ti ho svelato le dinamiche di una disciplina.
In questo anno di sport abbiamo scoperto storie incredibili, atleti del passato, eventi dolorosi, riportato alla luce leggende e personaggi meno conosciuti attraverso la loro storia. Anche oggi potrei scegliere tra le tante notizie sportive che circolano sui media, per esempio quella di Ronaldo calciatore del secolo, preferisco invece ripercorrere questo anno con te. Leggilo come un piccolo almanacco da sfogliare in qualsiasi momento, sarà un bel modo per ricordare quello che è accaduto.
Un anno di sport, l’almanacco sportivo di iCrewplay
Gennaio è stato particolare. Ti ho parlato di Marino Bartoletti e , della Parigi Dakar, una delle gare più dure e affascinanti del mondo che inizierà ancora una volta il prossimo 3 gennaio, ma di questo ti parlerò l’anno prossimo. E ancora del Football americano, ho scritto commossa della scomparsa di Kobe Briant, leggenda del NBA morto in un incidente aereo insieme a sua figlia Gianna.
Febbraio l’ho dedicato alle belle storie dello sport. Da Abebe Bikila a Nino Benvenuti, Markus Togerby, il maratoneta che scelse di vivere tra i boschi e Marco Olmo, l’ultrarunner che ama correre nei deserti
Marzo è stato particolare, per tanti motivi. Dopo l’articolo dedicato a Cleto la Triplice, un ironman straordinario, e al calciatore olandese Marco Van Basten, il 17 marzo si è accesa la fiamma olimpica. Inevitabile che gli articoli successivi li dedicassi alle storie incredibile delle Olimpiadi e alle curiosità.
Aprile è stato il mese delle decisioni dure. Non avevamo certo l’animo sereno ma ho continuato come sempre a parlarti di sport. Per rimanere in tema ho scritto di Vera Ratjen, ti ho segnalato il libro di Sandro Bonvissuti sul suo amore per la Roma.
Ho iniziato maggio con l’ omaggio a Giorgio Nada, un grande editore, ho scritto di atleti che hanno cambiato la storia dello sport.
Giugno ha visto l’uscita del libro di Filippo Magnini e le finali di Coppa Italia; ti ho parlato dei Campioni del passato e quelli moderni, e ti ho anche svelato i segreti del corpo.
A Luglio abbiamo respirato, certo con le dovute accortezze anche se lo stress è stato forte. L’articolo sul respiro mi è sembrato un modo semplice per aiutarti a superare lo stress; ti ho poi parlato di Gianni Minà, delle giovinette del calcio e dulcis in fundo, un bell’articolo sul San Diego Splash le simpatiche vecchiette che giocano a basket.
Agosto? Ricchissimo di notizie! Ho come sempre miscelato la storia di ieri e quella più recente. Dalla Storia di Peter Norman al libro di Tania Cagnotto, quello scritto da Sebastiano Nata e il ricordo personale di Pietro Mennea.
A settembre ti ho segnalato un bel libro scritto da Sara Gama la capitana della nazionale di calcio femminile.
Ottobre è stato un mese complicato il momento giusto per scrivere un articolo su come vivere con filosofia, magari leggendo il libro di Vittorio Feltri sui campioni sportivi. Nello stesso mese è uscita l’autobiografia di Francesca Schiavone e la storia di Martina Trevisan
Novembre lo ricordo bene: ti ho parlato di Gianmarco Pozzecco e della sua autobiografia, di cosa pensa Manuela Ronchi sulle relazioni interpersonali, la storia di Ernesto Calnago, il maestro di biciclette, del rider che sogna le Olimpiadi
Siamo arrivati insieme all’ultimo mese di questo strano incredibile anno con un ragazzo speciale, Chris Nikic; segnalato un bel libro sulle leggende del tennis e della Roma, pianto la morte di Pablito Rossi, ma a Natale scoprire i dolcissimi husky dello Sleddog scorrazzare sulla neve ha riaperto i cuori.
Mi sono lasciata andare troppo ai ricordi? Dovresti conoscermi, la passione ha sempre guidato la mia penna. Mi auguro che tutto ti sia stato gradito come per me è stato importante descriverlo. Il mio augurio? Quello di guardare sempre avanti con ottimismo, è l’unica arma che abbiamo per superare questo momento!
E non dimenticare di connetterti con noi, saremo sempre a tua disposizione!!
Buona Anno di cuore e Buona Lettura!!!