Tutti i colori tranne uno di Luca Ammirati è una perla rara, anzi uno di quei vini pregiati che si devono custodire gelosamente, aprire con maestria in quelle occasioni che meritano di riservare per sempre un posto nel nostro cuore e di quello che amiamo.
Ogni pagina letta mi ha portato a divorare il libro, edito da Sperling & Kupfer, e ti spiegherò il perché nella mia recensione!
Tutti i colori tranne uno di Luca Ammirati: la mia recensione
Chi nasce con la percezione di tutti i colori non si accorge davvero quali emozioni scaturiscono nel cogliere tutto lo spettro dei colori che ci circondano e rendono tutto quello che viviamo con una sensazione unica. In Tutti i colori tranne uno, terzo romanzo dello scrittore e responsabile del teatro Ariston di Sanremo Luca Ammirati, l’autore ci racconta come è vissuta la vita da un punto di vista di un daltonico. Damiano infatti è il protagonista di questa storia e vive una vita tranquilla fino a quando un suo disegno fatto a scuola suscita allarme e dopo varie visite viene riscontrato il suo problema visivo.
È in quel momento che Damiano si rende conto di essere guardato non come un bambino normale ma in modo diverso e si sente in difetto e in colpa soprattutto nei confronti della madre con la quale fa fatica a relazionarsi e che per lui appare come fredda, austera e per nulla dolce. Il confronto con la sorellina più piccola diventa inevitabile e questo non fa sì che creare in lui un vuoto emozionale che piano piano si fa strada e lo allontana dalla famiglia.
Tuttavia nella famiglia Orrigo c’è la figura costante e amorevole del padre che l’autore ha voluto mettere in contrapposizione con Ester – la mamma appunto – che instaura un rapporto di momenti e dialoghi intensi con il figlio cercando di instillargli piano piano lo stesso amore che lui nutre per la loro terra ligure Dolceacqua, il loro podere, i loro vigneti e soprattutto per quell’uva che dà origine al Rossese, il vino di famiglia custodito preziosamente dalle mani di Vittorio.
Ma che cos’è realmente il daltonismo?
Il daltonismo: una vita guardata in modo diverso
Il rosso è uno dei colori dello spettro percepibile dall’occhio umano, classificato come colore caldo. Insieme al verde e al blu, è un colore primario cosiddetto additivo. È un colore potente e dominante, espressione di slancio, velocità e gioia, ma anche di pericolo, passione, sessualità e amore romantico. È il colore che colpisce maggiormente e con più celerità l’attenzione degli occhi.
È quello che io non vedo.
Il daltonismo è una condizione in cui una persona ha difficoltà a distinguere determinati colori, di solito il rosso e il verde. I daltonici possono percepire i colori in modo diverso rispetto alle persone non affette da questa condizione. Ad esempio, alcune tonalità di rosso e verde possono apparire simili o indistinguibili.
Ci sono diversi tipi di daltonismo, ma i più comuni includono quello denominato protanomalo, che colpisce il protagonista del libro, in cui le persone affette da questo tipo di daltonismo hanno difficoltà a distinguere il rosso dal verde.
Il rosso può sembrare più scuro o meno vivido, mentre il verde può apparire sbiadito o grigiastro.
Tutti i colori tranne uno: la bellezza dell’arte
«Perché il vino è così importante per te?»
«Tutti gli studiosi, gli appassionati e i semplici degustatori pensano che abbia a che fare con il corpo. Non è un caso che si parli di odore, di sapore…»
«Di colore.»
Iniziando ad analizzare l’aspetto stilistico di Ammirati, la sua penna è semplice, elegante e il romanzo è scritto magistralmente.
Lasciano senza fiato le splendide descrizioni così vivide del paesaggio ligure a dimostrazione del fatto che Ammirati è davvero entrato in quei luoghi, ha realmente attraversato il borgo e il ponte e ne ha preso l’essenza per riportarla nel libro egregiamente.
Le descrizioni non sono lunghe ma di giusta lunghezza per far spazio alla memoria di Damiano che ha bisogno di riprendere forma; scorrendo le pagine si avverte costantemente la sensazione di smarrimento, di perdita, come se il protagonista avesse fino a quel momento vissuto una vita come un fantasma e avesse lasciato spazio alla paura per il timore di provare sentimenti.
Anche con questo romanzo Luca Ammirati imprime con la sua penna l’amore per l’arte, per la natura dei borghi e dei colori che contornano la bellezza del territorio italiano. Particolare la figura del protagonista che ritrae la generazione di alcuni millennial: in parte ribelle e anticonformista, Damiano insegue la propria testardaggine e fa si che le sue paure infondate e le sue insicurezze si insidino talmente tanto nell’ animo che fugge dalla sua terra, dagli amici e dalla famiglia per cercare di ritrovare da solo le certezze quotidiane.
Farà la scelta giusta?
Non ti resta che leggere questo libro!
«Non so se ho capito. Cosa significa?»
«Che il vino ha a che fare con l’anima.»