È durata poco la bellezza. Tutte le lettere di Capote un capolavoro che raccoglie tutte le lettere inviate dal celeberrimo nonché eterogeneo Truman Capote.
Un testo che prende vita e forma, una raccolta preziosa che ci dice molto di uno scrittore mai caduto nel dimenticatoio.
Truman Capote: la sua infanzia infelice, il suo animo un po’ dandy, il moderno Oscar Wilde
Truman Capote è lo pseudonimo di Truman Streckfus Persons, nasce a New Orleans, il 30 settembre del 1924 e muore a Bel Air, il 25 agosto 1984. Egli è stato non solo uno scrittore, ma anche un drammaturgo, uno sceneggiatore ed un attore statunitense, uno dei più famosi tra gli anni sessanta e settanta.
Il cognome Capote lo acquisirà solo successivamente, già da adulto, dal patrigno: Joe Capote.
La sua non è stata certo un’infanzia gioiosa, serena: i genitori divorziano quando egli ha solo quattro anni e così viene cresciuto da alcuni parenti, in Alabama. La mamma, figura sacra e fondamentale per ogni bambino, sarà una grande assente nella sua vita: di rado si recherà a vederlo. Questo abbandono segnerà profondamente il piccolo Truman.
E se la madre si disinteressa del figlio, il padre non è certo da meno: anch’egli lo abbandonerà, salvo per poi cercare di ricongiungersi allo stesso nel momento in cui Truman diverrà ricco.
Così come la sua infanzia, anche la sua adolescenza non è certo semplice: viene spesso deriso dai suoi compagni per il suo modo di essere, quell’aria da dandy, dileggiato come effemminato, Truman troverà sostegno solo nella sua insegnante di inglese che appoggerà questa sua sconfinata passione per la scrittura e per la lettura.
Dopo la scuola si recherà a New York dove continuerà a coltivare l’amore per la scrittura, la passione per questa forma espressiva sarà tale che accetterà persino di fare il fattorino presso la rivista letteraria The New Yorker. Suo malgrado, tuttavia, si vedrà licenziato per essersi infiltrato ad un convegno letterario.
Piano piano, però, i suoi scritti verranno notati, uno di questi, precisamente Miriam, verrà notato e pubblicato dalla rivista femminile Mademoiselle. Questo racconto gli varrà la vincita del premio O. Henry, categoria miglior racconto.
Truman inizierà quindi a frequentare i salotti e arriverà a vantare un parterre di amicizie nel quale spiccheranno nomi noti come Ronald Reagan, Jackie Kennedy, Andy Warhol.
Tra le sue opere più celebri possiamo ricordare: Colazione da Tiffany, A sangue freddo, Preghiere esaudite.
Ma proprio come un moderno Oscar Wilde, la sua vita sarà contrassegnata da alcol, droghe, relazioni occasionali – gli uomini, infatti, si avvicineranno spesso a lui solo per il suo denaro e la sua fama -.
A causa dell’uso eccessivo di sonniferi, Truman cadrà in una forma di epilessia, non lo aiuterà la fine della relazione con il compagno – sarà proprio quest’ultimo a decretarne la fine – che getterà lo scrittore in un baratro: i suoi giorni saranno dettati da un stato di sonnolenza perenne.
È molto triste notare che quando si è famosi, ci si ritrova circondati da persone che ti offrono la loro amicizia spacciandola per sincera, poi, però, quando si decade – e ci si trova in difficoltà – tutti quelli che si erano professati amici , ti lasciano improvvisamente solo, ti negano quel sostegno di cui avresti avuto maggiormente bisogno in quei momenti.
Truman cercherà di uscire dall’abisso nel quale è finito, proverà a disintossicarsi, ma con scarsi risultati: morirà, infatti, a soli 59 anni di cirrosi epatica.
Truman Capote: è durata poco la bellezza. Tutte le lettere di Capote, testo straordinario che raccoglie tutte le missive dello scrittore
È durata poco la bellezza. Tutte le lettere di Capote, edito da Garzanti, verrà pubblicato il 18 marzo, un testo incredibile nel cui titolo, verosimilmente, è racchiusa l’intera esistenza di questo eclettico scrittore, del suo modo di essere e di quello che la sua vita è stata tra onori, glorie e decadute.
«È durata poco la bellezza raccoglie per la prima volta tutte le lettere di Truman Capote, offrendoci il ritratto intimo e più nascosto del grande scrittore.
Dalle lettere inviate in oltre quarant’anni ad amici, nemici, editori, amanti, famigliari, emerge un Capote in larga parte inedito: scopriamo il ragazzo ingenuo che fa il suo improvviso ingresso nella scena letteraria della New York del dopoguerra;
leggiamo lo scrittore maturo degli anni Cinquanta, al centro del jet-set e amato dalla critica; scrutiamo il dietro le quinte della stesura del suo capolavoro A sangue freddo nella corrispondenza con il detective Alvin Dewey e con uno dei killer, Perry Smith; ci commuoviamo nel leggerlo, disilluso e ormai isolato, nel corso degli ultimi giorni della sua vita.
Capote scriveva lettere con spontaneità, enfasi, passione. Oggi, grazie alla cura attenta di Gerald Clarke, È durata poco la bellezza getta luce su una vita senza eguali, e su un intero mondo che nessuno è stato in grado di descrivere con la stessa forza e sincerità.»
Uno scrittore unico nel suo genere, un’anima fragile, ma di una vastità immensa. Questo era Truman Capote.
Mi sarebbe piaciuto essergli stata amica e non per la sua fama e/o la sua notorietà, ma proprio per ciò che era, per il suo essere così estroso ed al tempo stesso così profondo. Probabilmente avrei cercato di tendergli la mano per impedire che si lasciasse andare, per tenerlo legato ancora un po’ a quella vita che sicuramente, nel bene e nel male, amava.