Caro Icrewer, questa settimana ti parlo di un libro che mi ha colpito e incuriosito solo leggendo il titolo e guardando la cover: Persone normali di Sally Rooney edito Einaudi, autrice anche di Parlarne tra amici.
Il romanzo racconta la storia d’amore di Connell e Marianne ed è ambientato a Sligo, nell’Irlanda occidentale.
I ragazzi hanno estrazione sociale diversa: la madre di Connell lavora come cameriera nella villa di Marianne. Entrambi frequentano il liceo. Marianne si sente un’emarginata e passa il suo tempo a leggere, mentre Connell è benvoluto da tutti, ma vive nel timore del giudizio altrui e per questo preferisce tenere segreta la relazione con Marianne.
Con l’ingresso all’università, al Trinity College di Dublino, la situazione si inverte e Marianne si conquistata un posto in società, grazie alla sua intelligenza, mentre Connell non riesce ad ambientarsi. Anche qui i ragazzi continuano a frequentarsi, lasciandosi e ritornando insieme più volte, continuando una recita perenne.
Questo romanzo mette in evidenza la complessità delle relazioni, scava nelle paure, parla di incapacità di comunicare e il timore di esprimersi per quello che si è.
Persone normali per chi?
I protagonisti di questo romanzo sono inquieti e combattuti tra cosa secondo la loro esperienza è giusto e razionale fare e ciò che invece li spaventa: amarsi accettandosi per come sono, con le loro fragilità e le loro paure.
L’approvazione da parte degli altri diventa più importante e la conseguenza è quella di perdere se stessi. Tutto gira in funzione di quello che la società si aspetta e si entra in un circolo vizioso che crea dipendenza, perché se non siamo “persone normali” non ci sentiamo nessuno. Così facendo si perde il contatto con i propri desideri, e con la propria autenticità quella che ci contraddistingue e che ci rende diversi e unici.
Questo è un problema molto attuale che viviamo ogni giorno anche utilizzando i social, l’apparire diventa più importante e a forza di apparire perdiamo di vista ciò che è essenziale per noi.
L’approvazione sociale è sicuramente qualcosa che ci fa sentire a nostro agio nelle relazioni, ma ciò che conta davvero è il sentirsi bene con sé stessi. Perché solo chi è a proprio agio con la sua “personale normalità” può dare il meglio di sé e offrirlo agli altri. Chi recita una parte prima o poi sbaglierà qualcosa e poi sarà peggiore il rifiuto che ne deriverà. Chi invece mostra ciò che è senza paura troverà il suo miglior sostenitore in sé stesso e la bellezza di questa verità non potrà che affascinare anche gli altri.
Con questo romanzo ti inoltri in un viaggio nelle emozioni, nelle delusioni e nei sentimenti di due giovani ragazzi. La cura, lo sono l’una per l’altro.
Cosa ispira questo libro? a non aver paura di essere ciò che sentiamo dentro, perché ci sarà sempre qualcuno che potrà apprezzarci così, anche se non siamo “persone normali”.
Come sempre Buona lettura!