Tokio 2020 le emozioni per l’Italia non finiscono mai!. L’ultima notte di gare ci ha riservato la più emozionante delle gare, quella vissuta insieme alle Farfalle della Ginnastica Ritmica allenate da Manuela Maccarani, salite con onore sul terzo gradino del podio. Una gara affrontata con serietà e autocontrollo sempre concentrate, eleganti, precise sia nella prova con la palla sia quella con clavette e cerchio eseguita nella seconda parte.
Le ginnaste italiane hanno davvero offerto due prove ad altissimo livello alla pari con le più grandi del pianeta. Il terzo posto nelle qualificazioni aveva fatto ben sperare dall’inizio, dopo la prima prova, tuttavia, l’Italia scivola al quarto posto preceduta dalla Bulgaria, la Russia e la Bielorussia.
Tokio 2020 Bronzo alle Farfalle della Ritmica
La classifica viene completamente ribaltata dagli errori della Bielorussia che consegna senza appello la medaglia di Bronzo alle ginnaste italiane, forti di una esecuzione coinvolgente, al limite della perfezione. Immaginabili le lacrime e non solo di gioia di chi l’oro pensava di doverlo conquistare di diritto.
Così non è stato, ha vinto chi ha saputo reggere all’emozione, hanno vinto gli abbracci, gli sguardi di felicità filtrati attraverso le mascherine. La giusta ricompensa per i sacrifici fatti, le interminabili ore di allenamento, la voglia di raggiungere l’obiettivo. Una premiazione da brividi, difficile non commuoversi!
” Emozioni fortissime che non si possono dimenticare. Ringraziamo tutte le persone che ci seguono che ci amano, che ci hanno aiutato a superare le difficoltà che ora come ora, dopo tutto questo, non te le ricordi neanche più.
Sappiamo solo che prima della seconda prova, dopo il quarto posto, ci siamo guardate e ci siamo dette che dovevamo continuare a fare bene, senza sbagliare, era l’unica cosa importante e siamo state premiate. La ritmica c’è ed è viva e questa medaglia è un messaggio per spingere a frequentarla. Dedichiamo la nostra medaglia alla nostra allenatrice, Emanuela Maccarani, la nostra ancora, la nostra guida, il nostro angelo!”
Lacrime di amarezza invece per Elisa Balsamo impegnata nell’omnium olimpico di ciclismo su pista. Nonostante le forti possibilità di salire sul podio, l’atleta è stata costretta a fermarsi per una rovinosa caduta a tre giri dal termine della prima prova.
Pur riprendendo la gara la Balsamo non è riuscita a ribaltare la situazione scivolando in 14esima posizione. Oro quindi all’americana Valente, argento alla giapponese Kajjhara e bronzo all’olandese Wild.
Tokio 2020 concluse le finali della maratona e del volley
Tra i risultati importanti il secondo oro consecutivo del keniano Ellud Kipchoge nella maratona maschile, la vittoria degli Stati Uniti sul Brasile nel volley e la medaglia d’oro della Serbia nella finale della pallanuoto contro la Grecia per 13 a 10.
Il Settebello batte il Montenegro e chiude al settimo posto. Nel basket femminile gli Stati uniti conquistano l’oro dopo aver battuto il Giappone per 92 a 75. Nella pallamano la Francia ha battuta in finale la Corea,
Una olimpiade unica e probabilmente, per alcuni aspetti irripetibile! Una olimpiade sofferta, desiderata, voluta con tutte le forze, a dispetto di una pandemia capace di annullare per un anno gli sforzi fatti per realizzarla. Per l’Italia l’occasione di dimostrare il valore indiscusso dei suoi atleti, giunti a Tokio, nonostante tutto con la voglia di far bene.
Una promessa mantenuta e con tutti gli onori. Quella che torna a casa e una ‘Italia multietnica e integrata afferma Malago, con il record di medaglie, tra le top ten del mondo con 40 medaglie appese al collo.
E non fa nulla se i bronzi sono più degli ori, sono tutti egualmente preziosi per gli sforzi profusi, i sacrifici fatti negli anni.
40 medaglie che fanno ben sperare in un futuro ricco di soddisfazioni. Dalla spada con Luigi Samele, Vito dell’Aquila nel Taekwondo, l’oro nella vela, l’oro di Gimbo Tamberi nell’alto, quello stratosferico di Marcell Jacobs nei 100 mt maschili, Massimo Stano e Antonella Palmisano nella marcia, Busà nel Karate.
E ancora la staffetta meravigliosa dalla 4×100 maschile con Jacobs, Patta, Desalu e Tortu, Il nuoto con le medaglie di Nicolò Martinenghi, Gregorio Paltrinieri, la staffetta 4×100 mista maschile. Daniele Garozzo nel fioretto maschile, Maria Centracchio nel Judo, e tutti gli altri a cui va il mio grazie!
Tokio 2020 si spegne la fiamma olimpica sull’olimpiade
Si chiude con un po di malinconia questa olimpiade cosi apparentemente sfortunata ma probabilmente l’unica per le vicende a cui rimarrà legata; nonostante la pandemia e l’assenza di pubblico, comunque la più avvincente ed entusiasmante.
Il braciere ancora acceso con le immagini dei tanti momenti trascorsi nei quindici giorni che scorrono e si riavvolgono nella memoria come un film.
Uno stadio illuminato nella notte, che aspetta di salutare tutti, la bandiera del Giappone onorata dalla presenza dell’imperatore del Giappone, portato dai 4 campioni olimpici giapponesi, una modella che parteciperà alle Paraolimpiadi che inizieranno il 23 agosto prossimo.
L’inno nazionale accompagna la bandiera innalzata verso l’alto, gli atleti entrano tutti insieme con le bandiere di tutte le nazioni a colorare la notte di Tokio.
Tutti in ordine sparso, ma vicini, tra tutti spunta anche la bandiera italiana portata da Marcell Jacobs. 205 nazioni più i rifugiati politici, paesi al loro esordio, piccole nazioni al pari di quelle abituate a raccogliere soddisfazioni,
Un grande cerchio colorato dalle bandiere con il fuoco olimpico a riscaldare i cuori, capace di riportare alla memoria le tante storie che hanno reso indimenticabile questa edizione olimpica. E sono tutte da raccontare.
E dopo le bandiere tra le note di una simpatica marcetta musicale entrano gli atleti, tutti insieme, ognuno nel proprio modo all’insegna dell’inclusione e della integrazione. Per tutti la voglia di fermare il momento, magari con gli occhi lucidi, solo ora consapevoli di aver partecipato ad un evento straordinario.
Il momento giusto per socializzare, magari un selfie per non dimenticarsi, recuperare quello che purtroppo la pandemia non ha concesso.
Si spengono le luci, fasci colorati scivolano per trasformarsi in una pioggia di stelle sullo stadio, si alza la musica, si balla, ballerini che accennano un rock’n’roll, saltimbanchi, giocolieri, tanta allegria per stemperare la malinconia.
Evoluzioni con biciclette al suono del dj, una giovane cantante giapponese canta in francese in una virtuale staffetta musicale, il giusto passaggio di testimone a Parigi che, dopo cento anni, ospiterà le prossime olimpiadi.
Sulle note dell’inno alla gioia di un grande Beethoven un inchino generale per ringraziare tutti. Accanto alla bandiera olimpica, salgono le bandiere della Grecia la prima ospitare le olimpiadi, poi la giapponese, per le premiazioni della maratona, la più antica delle gare olimpiche.
Presente Thomas Bach presidente del CIO, Lord Sebastian Coe chiamato a premiare la femminile, con il bronzo l’americana, l’argento alla Keniana Kosgei, oro alla Keniana Iepchirchir.
E sempre Coe a premiare anche la maratona maschile: Bronzo al somalo Bashir Abdi, argento all’olandese di origini somale Nageeye. Oro al keniano campione mondiale, Eliud Kipchoge.
Si celebrano i nuovi ingressi nel consiglio nel CIO in qualità di rappresentanti degli atleti tra questi Federica Pellegrini. Per loro subito l’incarico di omaggiare e onorare i tanti volontari sempre pronti ad assistere in ogni situazione.
Al suono dei tamburi si solleva la musica tradizionale accompagnata dal ballo struggente della ballerina nella danza del ricordo quasi a non voler dimenticare ciò che è avvenuto.
Continuano le immagini delle danze tradizionali dell’isola di Hokkaido, un tributo a chi non c’è più, una sorte di rituale spirituale a cui si aggiungono le danze Nishimonai Bon Odori, tutto rigorosamente rimandato dal video per osservanza del protocollo.
Le ultime immagini ritornano dallo stadio senza pubblico, tra le danze dei ballerini in kimono in ricordo dell’evento.
Parte l’inno olimpico che introduce il passaggio di consegne alla Francia. Scende la bandiera olimpica; tra le note della marsigliese suonata dall’orchestra il governatore Yuri Kokoi affida la bandiera a Thomas Bach per essere consegnata alla sindaca di Parigi.
Le sorprese arrivano prima dalla spazio con l’astronauta francese in orbita nello spazio, poi con il viaggio virtuale in bike attraverso i luoghi francesi più importanti dove si svolgeranno le prossime olimpiadi con l’immagine della Tour Eiffel come simbolo dei giochi.
Anche la Francia accoglie il passaggio di consegne con canti, balli di giovanissimi ballerini, le frecce dell’areonautica e il messaggio di benvenuto di Macron.
Come da protocollo Bach e Hashimoto pronunciano i loro discorsi
“Scende il sipario sui giochi, nonostante la situazione che ha costretto tutti ad una grande emergenza, ringrazio l’organizzazione e tutti i volontari che hanno contribuito alla realizzazione di questo grande evento.
Non è importato quanto sia stato difficile ma il coraggio di volerla affrontare. Avete mostrato il sorriso a chiunque, grazie.
“Ciò che non era immaginabile siete riusciti a farlo. Qui oltre alla fiamma, deve ardere lo spirito della pace, il nostro viaggio continua con le olimpiadi paraolimpico, siamo qui ad accoglierli.
Ringrazio Il CIO, la città e tutti quelli che hanno sostenuto questa olimpiadi, speriamo di incontrarci ancora magari un ultra occasione, mille grazie a voi!”
Se siete qui è perché avete voluto combattere con noi la pandemia e questo ha dato anoi fede e speranza. Sono i giochi olimpici della speranza e della speranza.
Un grazie a voi e al Giappone a cui dico grazie per tutto! Sono stati giochi senza precedenti, gli organizzatori hanno dovuto fare uno sforzo enorme, e a loro sono grato.
“Sono orgoglioso per la solidarietà dimostrata e coloro che hanno permesso di rimandare nel mondo le immagini di ciò che abbiamo vissuto.
Grazie anche a voi atleti per tutto” mi dispiace ma lo devo fare: dichiaro chiusa questa edizione dei giochi.!
Con lo sguardo rivolto verso le stelle salgono le note cantate dai bambini giapponesi in attesa che la sacra fiamma di olimpia si spenga nel braciere
. Un momento che tarda ad arrivare ma che si spegna lentamente con il braciere che piano piano si chiude!
Cosa resterà di questa olimpiade? Quindici giorni di grandi emozioni, le conferme, le lacrime di gioia per la medaglia conquistata e quelle amare per non avercela fatta. Comunque emozioni fortissime da portare con sé, ognuno forte della propria esperienza, consapevole quanto meno di avere partecipato all’evento sportivo più importante del mondo.
Dentro la valigia solo ricordi indelebili. il cuore e il sorriso di chi ha dato il massimo, comunque, e se qualche lacrime è scesa, al di là dell’amarezza per la sconfitta, la promessa è di provarci ancora in fondo Parigi è alle porte .
A R I G A T O