Eccomi di nuovo con te, caro iCrewer, a tenerti compagnia con le mie “chiacchiere” perchè ho terminato di leggere il nuovo libro
The Outbreak
di Francesca C. Cominelli
Ad essere sincera non so bene da che parte cominciare!
Se definire immediatamente la mia posizione riguardo alla trama, oppure prenderla alla larga “cesellando” le parole per non creare false aspettative, oppure dire/non dire e lasciare il compito finale a te che leggerai il libro.
The Outbreak, in italiano Lo scoppio!
Analizziamo la parola in italiano: lo scoppio per l’enciclopedia Treccani significa l’aprirsi con violenza e fragore, per eccesso di pressione…
Non ridere ti prego, non la prendo alla lontana, anzi mai definizione fu più azzeccata, a parer mio, e se hai la pazienza di leggermi te lo dimostrerò.
Innanzitutto ti domando, e mi domando, perchè uno scrittore/trice dovrebbe amare scrivere inserendo scene erotiche? Per descrivere passione, euforia, stupore, tenerezza, gioia, delusione, disgusto, rimorso, disprezzo, che sono le emozioni che possono essere ben inserite in una scena di sesso. Questo è un romanzo erotico?
L’importante, però, è non cadere nell’ovvietà, nella descrizione “esplicita” dell’atto sessuale, quasi come se il lettore non sappia “come si fa” ed abbia bisogno dell’esplicita descrizione per essere guidato.
Ritengo che quando si deve scrivere una scena di sesso si può ricorrere a produrre l’immagine mentale giusta, magari usando dettagli sensuali, piuttosto che sessuali.
La nostra autrice ha utilizzato entrambe le tecniche: scene di sesso esplicite, descritte con una gamma al passo coi tempi che viviamo, intervallate da atmosfere con evocazione di sensualità molto forte senza essere espliciti, che sono quelle che preferisco.
Si, penso che ormai si sarà capito che sono una inguaribile romantica, sono cresciuta con i libri della collezione Harmony dove c’erano eroine appassionate e appassionanti, dove comparivano parole come amore, passione, caldo, selvaggio, seduzione, bollente e chi più ne ha più ne metta, ma la scena era controllata, non c’erano molti dettagli fisici, e il linguaggio era semplice e contenuto mai volgare, ma proprio per questo emotivamente intensa.
In questo romanzo le parole e i dettagli sono del tutto simili fino a quando non diventa tutto troppo esplicito.
E mi dispiace, perchè la trama è intrigante, ti prende, ti accompagna nelle diverse situazioni in cui i due protagonisti sono coinvolti facendoti parteggiare ora per l’uno, ora per l’altra.
Lei, Fanny è una producer ventinovenne con una passione sfrenata per unicorni e paperelle di gomma. È incastrata in una relazione senza sbocchi e, cosa peggiore, alla Owl, il canale per cui lavora, nessuno sembra considerarla all’altezza del ruolo che ricopre.
È così bello. È il peccato. È la mia criptonite.
Dopo lo scandalo scoppiato a causa delle foto di me di Nathe insieme, Troy ed io siamo diventati l’emblema dell’amore tra star. Niente di più ridicolo, ma… conveniente.
A me restano solo lui e il mio reality show, finito The Outbreak ho soltanto Troy. Se dovessi lasciarlo che cosa mi resterebbe?
Lui, Nathan il miglior Executive Producer sulla piazza, torna alla Owl dopo essere sparito da Los Angeles e dalla vita di Fanny per sei anni.
Atterro a New York dopo cinque ore di volo interminabili. Come se non bastasse la mia tensione…
Subito dopo essere atterrato ho provato a chiamare Honey, ma come tutte le altre chiamate e i messaggi, anche questa è stata ignorata…
In mezzo c’è The Outbreak il programma ideato da Fanny che ha tutta l’aria di voler essere lo scoppio che cerca di ottenere da questa relazione non relazione.
Riuscirà la nostra giovane producer nascente ad ottenere il successo? Riuscirà a far chiarezza in sé stessa? E, cosa molto importante, riuscirà a resistere alle tentazioni che la ricomparsa di Nathan le provocheranno?
Tutto questo lo scoprirai leggendo The Outbreak.
Aggiungo anche una breve descrizione dell’autrice, che non conoscevo, e di cui spero di leggere ancora qualche altro libro.
Francesca C. Cominelli
Chicca per gli amici, è una ragazza di ventiquattro anni, nata in un piccolo paese vicino al Lago di Garda in cui vive insieme alla famiglia. Una grande passione è sempre stata l’equitazione, tanto da rendere i cavalli parte integrante di alcuni suoi romanzi.
Laureata in Economia, ma da sempre appassionata di lettura e scrittura.
È una sognatrice incallita ed è proprio grazie ai suoi sogni e alla sua determinazione se è arrivata fin qui.
La lettura, è sempre stata una via di fuga, un momento in cui si poteva estraniare dalla realtà e vivere in un mondo diverso; ciò le ha permesso di liberare la mente e sfogarsi, mettere nero su bianco i suoi pensieri e creare un mondo tutto suo, immerso nelle praterie texane.
La mia fine, il mio inizio – Destini Segnati è stato il suo romanzo d’esordio, il suo grido al mondo sull’amore e un messaggio per tutti i ragazzi vittime di bullismo, cui sono seguiti il secondo e il terzo volume.
Unico consiglio, leggilo con mente serena utilizzando i tuoi cinque sensi.