Cari iCrewers sapete che raramente parlo di me in questi articoli, sì spesso mi racconto tramite le mie passioni: i fumetti, il cinema e il libri, ma per consentirmi di farvi comprendere quello che sto per dirvi è necessario fare un passo indietro.
Se volete sapere di più su di me vi rimando a questa intervista curata in “Sogni di Carta”, mentre ora io passerei a cercare di raccontarvi quello che regna nel mio animo, che poi è la cosa più difficile da fare e quella dove si scopre se un talentuoso è anche un vero scrittore.
Io sono una di quelle persone che nonostante i suoi trent’anni ancora coltiva un sogno, un obiettivo, anzi userei il termine fardello che talvolta pesa come un macigno sulle spalle di chi come me si considera mai arrivato.
Prima di partire per Tempo di libri chiesi nelle nostre chat private a una mia collega, Maura Radice, di ricordarmi, durante la fiera che…
Io non valgo meno di loro.
Da scrittrice emergente sapevo che questa fiera sarebbe stata una batosta, semplicemente non immaginavo nemmeno quanto potente potesse essere.
L’ingresso in Tempo di libri consente una panoramica dall’alto di un padiglione di un 1000 metri quadrati carico di scaffali pieni zeppi di libri nel cui centro sono custodite come un cristallo prezioso quelle che noi scrittori definiamo “LE BIG”: Mondadori, Newton Compton, Maurì Spagnol, Giunti, Enaudi… c’erano tutte.
Ma quello che ha colpito me è che accanto ai loro stand, luoghi in cui puoi realmente smarrire te stesso per quanto affascinanti, c’erano le piccole e medie case editrici.
Personalmente mi hanno attirato come una calamita, presso i loro stand ho trovato non solo gli autori dei libri pronti a firmare le copie, ma anche i direttori, gli addetti ai lavori, insomma gente che crede in ciò che fa e anche ci mette la faccia; tuttavia come vi dicevo questa fiera per me è stata uno sbattere la testa contro il muro.
L’incontro con le BIG per uno scrittore che tutti i giorni ci prova è disarmante, queste case editrici hanno un potere immenso e in cuore tuo capisci che realmente sei uno su mille. L’incontro con gli scrittori famosi è stato un vero shock, vederli raccontare il loro ultimo romanzo davanti a una platea di persone ti fa chiedere
Ma io cosa sto combinando?
E sinceramente ringrazio la presenza di Martina Gabba, Maura Radice e della scrittrice Pitti Du Champ, perché se non ci fossero state loro io a un certo punto avrei girato i tacchi e me ne sarei andata.
Talmente tanto forte è stato questo pugno allo stomaco che mentre Maura e Pitti parlavano con Linda Kent, che avrei dovuto quantomeno intervistare mi è mancata persino l’aria; io e Martina siamo andate a sederci in un angolino e lei, che tra l’altro è stata la prima lettrice dei miei romanzi a credere in me, mi ha chiesto banalmente se ero triste.
Direi proprio che quella è stata una delle tante emozioni che io mi sono portata a casa da Tempo di libri. La tristezza di capire che sei un piccolo granello di sabbia in un oceano infinito e che forse i gradini della scala su cui ti devi arrampicare sono un po’ troppo ripidi.
Ma come vi dicevo, io a Tempo di libri ho anche capito un’altra cosa. Se è vero che un anno fa circa ho iniziato questo mio percorso da sola ora ho con me la più grande forza che un sognatore può desiderare: degli amici che credono nel tuo sogno.
So che per il mondo reale può sembrare impossibile che in un mondo virtuale come quello di iCrewplay possano nascere delle amicizie, eppure non è la prima volta che io vengo a raccontarvi del potere di questo legame che unisce persone che seppur vivono lontane si sentono vicine come se si incontrassero tutti i giorni al bar.
Martina Gabba blogger della “La Bottega dei Libri” non ha atteso la mia risposta a quella domanda. Mi ha guardato negli occhi e mi ha detto che lei mi avrebbe aiutato in tutti i modi ad arrivare lì, nello stand della Mondadori, perché a parere suo io me lo merito.
Sono scoppiata a ridere, però che bello è avere chi crede in te!
Ma è stato lungo la strada del rientro che una persona che proprio non ama i libri mi ha dato la più grande lezione di vita.
Queste sono le parole di mio marito, che nonostante sabato pomeriggio ci fosse stata la partita ha mollato tutto per accompagnare me, una scrittrice emergente a Tempo di libri e io ve le dedico.
Io non permetterò mai a chiunque tu abbia incontrato oggi di schiacciare il tuo sogno, nessuno mette i piedi in testa a Meneghin Cristiana e oggi passa, ma da domani tu torni a scrivere e se non hai più il coraggio di farlo per te, lo farai per nostra figlia lei ha bisogno di vedere uno che abbia le palle di lottare per il suo sogno.
Ringrazio mio marito e le mie amiche Martina Gabba, Maura Radice e Federica Ottone, che credono in me e tutti i giorni me lo dimostrano.
Vi saluto cari iCrewers, tornerò a parlarvi di Tempo di libri, perché alla fine di scrittori ne ho incontrati parecchi e già non vedo l’ora di curare le loro interviste, seguiteci e li conoscerete…