Tania Cagnotto ha scelto di ritirarsi. È una notizia che ha colto tutti di sorpresa anche me. Una personalità che ha sempre affascinato. Mi conosci. sono sensibile alle personalità dotate di umanità e coraggio, non posso farci nulla. Mi piace parlare di chi supera i confini del possibile o chi con umiltà sceglie magari di mettersi da parte dopo avere dato tutta se stessa.
Di chi sto parlando? Chiaramente di una grande atleta e quando uso questo termine, mi riferisco a personaggi più unici che rari. Tania Cagnotto è uno di questi. In questo caso, il DNA è stata per lei più che una garanzia. Nascere da un grande campione olimpico dei tuffi avrà pure significato qualcosa. Se non altro le ha dato gli input giusti per dimostrare che vuoi o non vuoi, se oltre ad essere figlia d’arte hai la fortuna di avere la mentalità giusta, l’allieva può superare anche il maestro.
Tania Cagnotto. la personalità di una grande atleta
D’altra parte in tutti gli anni dedicati all’agonismo, la prima sensazione forte è stata quella di trovarsi di fronte ad una donna dall’aspetto, in apparenza fragile, bella, bionda, dalla conformazione contenuta ma dal carattere forte, risoluto, una volontà e un coraggio di ferro sostenuta da una capacità di concentrazione assoluta.
Quante volte, aspettando di vederla in gara, mi sono chiesta dove trovasse il coraggio di volare da quelle altezze e in quel modo. Ammetto che a ripensarci ancora mi vengono i brividi. Sarà che certe cose mi hanno sempre terrorizzato. Ma io sono umana lei no! C’è sempre stato qualcosa di soprannaturale a caratterizzarla; la sua capacità di controllo motorio, la gestione delle emozioni, la precisione del gesto tecnico, quasi una strategia per non sentirsi intrappolata dai suoi stessi limiti.
La sua è stata una carriera lunghissima e costellata da vittorie entusiasmanti, i momenti meno fortunati l’hanno resa umana ma lo spirito agonistico e gli obiettivi da raggiungere sono stati sempre prioritari. Un’eredità difficile gestita rispettando appieno le linee guida suggerite dal padre, maestro tecnico e di vita. Non si diventa un campione se non si coltiva l’impegno, la dedizione, il sacrificio e Tania Cagnotto in questo è davvero l’esempio classico da seguire.
Dall’esordio di Helsinki nel 2000 di acqua sotto i ponti ne è passata, anzi parlando di tuffi non credo si possano quantificare quelli che l’hanno portata ad essere l’unica italiana a vincere un mondiale. Da quel momento le sue partecipazioni internazionali non si contano più.
Le Olimpiadi di Sindney, gli Europei a Berlino dove vince l’argento, il primo posto alla Coppa Europa a Stoccolma, le Olimpiadi di Atene, Madrid, i mondiali a Montreal e a Melbourne. Ogni volta è una nuova sperimentazione. Dal trampolino passa alla piattaforma, prova tutte le altezze, anche in coppia con la sua amica del cuore, Francesca Dallapè, un affiatamento e un sincronismo raro.
Tania Cagnotto, le sue vittorie e la scelta di ritirarsi dalle gare
Ai Campionati Mondiali di nuoto del 2015 che si svolgono in Russia Tania conquista finalmente l’oro: arriva con la gara individuale nel trampolino da un metro. Nel 2016, a maggio, poche settimane prima delle Olimpiadi di Rio, vince due ori agli europei di Londra: nel trampolino da 1 metro e da 3 metri. Poi la scelta di fermarsi per vivere il suo amore e la felicità di un figlio. Nonostante tutto, il mondo dello sport era in trepidante attesa sulla conferma di una sua partecipazione alle prossime olimpiadi di Tokio del 2021 a ma la decisione è arrivata improvvisa ma precisa.
Più che le mie considerazioni, riporto le sue, piene di malinconia ma rivolte con affetto a tutti coloro che l’hanno sempre seguita con amore.
Eccoci qui… vi avevo detto che verso settembre avrei deciso se continuare o meno la mia strada verso Tokyo. È stata una scelta davvero difficile…
Da una parte la voglia di partecipare alla mia 6ª olimpiade da mamme con il grande sogno di portare la bandiera e dall’altra il desiderio di allargare la famiglia
Ebbene sì, questa volta ho scelto la vita, la famiglia e poco dopo il destino ha voluto regalarmi una nuova vita dentro di me, già felice per la mia scelta.
So che molti di voi volevano vedermi ancora una volta sul trampolino e mi spiace di avervi deluso ma in questo lockdown, come sarà successo a tanti altri, ho avuto tempo di riflettere e capire cosa fosse più importante per me. Non avevo più quella forza di volontà (che per 20 anni mi ha guidato) di impegnarmi e sacrificarmi nel modo in cui un olimpiade lo richiede! Ho sempre onorato tutte le Olimpiadi e non potevo non farlo anche questa volta!
Tania ha scelto di vivere la sua storia, quella di donna, moglie e mamma, magari con lo sguardo rivolto a quel trampolino qualche lacrimuccia le sarà scesa, magari ripensando alla sua compagna di viaggio. La maturità di una grande atleta la si vede anche dalla consapevolezza delle proprie possibilità.
Grazie Francesca Dallapé per avermi convinta ad affrontare questa sfida pazzesca e di avermi fatto tornare a sognare qualcosa in grande come un Olimpiade da mamme… E ancora una volta grazie a tutti voi, che avete ricreduto in me… voi che mi avete dato la forza di rimettere in moto la macchina… voi che mi avete sempre sostenuto con messaggi di stima e affetto! Vi prometto che vi renderò ancora partecipi della mia vita e comunque questo è solo un arrivederci al mondo dei tuffi perché credo di poter dare ancora qualcosa in un altra veste…
(E poi a Maya servirà un allenatrice)
Grazie Tania, ci hai regalato un sogno, io mi godo ancora una volta una tra le tue più belle gare.