Stupefacente o banale? Vediamo un po’ questo nuovo libro di Pitti Duchamp
Caro iCrewer ho deciso che farò questa recensione dando una stellina ai vari aspetti che analizzerò… vediamo un po’ quante se ne merita Pitti Duchamp con Stupefacente Banalità, Dri editore.
Quante stelle per Stupefacente banalità?
La prima stella la darò alla trama. Tutti quelli che mi seguono sanno ormai che non mi dilungo troppo su questo aspetto, è ciò che si deve apprendere solo leggendo. Ti dirò solo che è un romanzo contemporaneo un po’ fuori dagli schemi perchè la storia d’amore travagliato che c’è alla base è contornata da una realtà che poco ritroviamo nei romanzi. La trama si sviluppa in modo coerente e senza troppe congetture che in questo genere non servono a nulla se non a distrarre il lettore.
La seconda stella l’assegno a quello che più amo dei romanzi in generale: l’ambientazione. Ti chiederai cosa ci può essere di così particolare da far guadagnare un punto? Beh, il particolare sta nel fatto che Pitti Duchamp è riuscita ad ambientare un romanzo nella realtà “contadina” e lavorativa dell’Italia di oggi, senza andare a prendere castelli o palazzi lussuosi, spiagge caraibiche o metropoli americane. Spostarsi dal concessionario del Lazio alla tenuta della campagna toscana senza nessun problema è certo sinonimo di acutezza nelle descrizioni.
Aprì la porta a vetri ed entrò annusando quel familiare odore di macchine nuove, olio da motori e disinfettante per pavimenti. Al centro del grande open space dal pavimento di linoleum, sorgeva un bancone al quale era appoggiato Valerio Vitali, il suo pari grado della concorrenza.
Passiamo ai protagonisti: una stella a Raimondo, la Stupefacente banalità, e a Mimì. Entrambi ben strutturati hanno un crescendo diverso, dato anche da un passato molto diverso che ritorna e che li porta nella stessa direzione. La signora De Santiis ha in se la forza di una madre, il timore del fallimento lavorativo e la speranza della rinascita. Granieri è un uomo che cerca una stabilità e qualcuno con cui dividerla, un uomo dedito al lavoro ma non avaro… anzi.
E gli altri personaggi? Darò una stella anche a loro in quanto sono stati analizzati e trattati nel modo più corretto, mi spiego: se sono più o meno strutturati è proprio per l’importanza che rivestono. Kevin che incontriamo solo per un attimo perchè è un’assenza nella vita di Mimì e tale continua ad essere e poi Asia che torna prepotentemente per andarsene definitivamente. Niccolò e le problematiche adolescenziali è forse in personaggio con una crescita personale maggiore di tutti e che meglio si intreccia con gli altri.
Asia era una donna buona e brava e comprensiva. Era così facile volerle bene che lui aveva creduto di amarla quando era un ragazzo. La verità era che lui era della stessa pasta di sua madre: quella vita a lungo andare gli sarebbe stata stretta, quella donna gli sarebbe venuta a noia. Quell’amore non sarebbe mai stato abbastanza.
E la quinta stella? Sei stupita Pitti? Sì, la quinta stella la assegno a chi non c’è. Va, con prepotenza, ai padri dei nostri protagonisti, figure essenziali nella crescita di Artemisia e Raimondo, che hanno lasciato un grande vuoto, grandi insegnamenti e qualche cosa ancora da dire che purtroppo non si diranno più.
Evvai 5 stelle per la dolce Pitti! E brava Maura, una recensione stupenda. Un saluto ?
Recensione perfetta! È evidente che il romanzo merita, altrimenti…
Complimenti Maura
La recensione è ben argomentata…. ma come tutte le recensioni è un parere personale. Bisognerebbe leggere il libro per poter verificare…. ma conoscendoti, cara Maura, se hai dato 5 stelle, il libro deve valere per forza…. ?
Recensione perfetta per un libro che sembra essere altrettanto perfetto… e se lo dici tu Maura io mi fido. ?. Complimenti anche alla dolce Pitti.
Bellissima recensione….. l’esperienza di scrivere scorre fra le righe;
Mi piace proprio Maura. Una impostazione nuova, acuta, costruita sull’insieme. Ti invoglia a leggere il libro, per trovare e vivere le emozioni che hai provato e le descrizioni che hai taciuto ma sono in evidenza. Spero di scrivere come te.
Se mi è concesso dire la mia: finalmente ti sei lasciata andare!!! Sarà che Pitti ti coinvolge in maniera significativa, sarà che nella vita, tutti siamo in work progressi, sarà che, come hai detto, hai voluto sperimentare… Ma la recensione, questo tipo di riflessione mi è piaciuta moltissimo! Applausi!