Stephen King è uno degli autori più prolifici e famosi di sempre. Questo scrittore, cui moltissime opere sono diventate film e saghe cinematografiche, è particolarmente apprezzato per il suo stile asciutto e scorrevole ma non per questo semplice e banale.
Accusato da alcuni di usare ghost writer, a causa del suo ritmo elevatissimo di pubblicazione, Stephen King è in cima alle classifiche da più di 30 anni e il suo successo non sembra accennare a diminuire.
Con un catalogo così ampio, tuttavia, è complesso capire quale libro leggere e quale no, anche perché non tutti sono così appassionati da dedicarsi alla lettura di tutta la sua produzione. Ecco quindi una lista con alcuni interessanti suggerimenti.
It di Stehen King
It, il romanzo forse più famoso dell’autore, è considerato da moltissimi lettori e critici, come un capolavoro indiscusso. Il libro, che supera le mille pagine, racconta la storia di una spaventosa creatura che terrorizza una banda di ragazzini nella cittadina di Derry, nel Maine.
L’opera, al di là di essere un validissimo esponente del genere horror, può essere considerata a tutti gli effetti una profonda e meravigliosa storia di formazione e amicizia. I “perdenti“, così come vengono derisi i ragazzini protagonisti della storia, impareranno il valore dell’amicizia e della lealtà, mentre, simbolicamente, affronteranno i proprio demoni interiori combattendo la creatura che popola il sistema fognario della città.
La struttura circolare del libro, poi, permette di affrontare le paure della crescita, il cambiamento imposto dalla vita adulta e quell’effetto nostalgia che permea i nostri sentimenti legati all’infanzia e all’adolescenza. Un pezzo fondamentale della produzione di Stephen King che rimarrà, probabilmente, indimenticato.
“Dal canto suo Eddie sedeva a gambe incrociate, in pace con se stesso e piacevolmente stanco. In quel momento gli altri gli sembravano il miglior gruppo di ragazzi con cui chiunque avrebbe potuto sperare di mettersi. Stavano così maledettamente bene insieme; s’incastravano perfettamente l’uno nell’altro. Non sarebbe stato capace di spiegarlo meglio e siccome non gli sembrava che ci fosse davvero bisogno di qualche spiegazione, concluse che tanto valeva accettarlo com’era”.
Le Creature del Buio
Questo libro, al contrario di It, è uno dei meno conosciuti e più criticati di Stephen King. Come è noto, infatti, l’autore americano, ha attraversato, nel corso della sua vita, fasi di depressione legate a profonde dipendenze da sostanze.
L’idea alla base del libro riprende chiaramente alcune dinamiche da H.P. Lovecraft, essendo quasi un omaggio allo stesso. Una donna, infatti, esplorando il cortile di casa propria, che confina con un fitto bosco, rinviene quello che sembra essere uno strano artefatto… da qui tutta una serie di accadimenti e colpi di scena si svilupperanno.
Il romanzo di Stephen King, ai tempi, fu molto criticato per il suo stile espositivo spesso confuso e poco lineare e questo traspare anche dal comportamento del secondo protagonista. Anche lui, come lo scrittore, vive una profonda dipendenza da alcol che lo porta spesso ad avere attimi di totale sbandamento insieme a veri e propri blackout. L’impressione è che Stephen King abbia trasmesso parte della propria esperienza personale in questo personaggio.
Tuttavia, proprio questi avvenimenti daranno modo allo stesso di mettersi in gioco e di provare a risolvere la situazione…
Un libro che indiscutibilmente non è un capolavoro ma che potrebbe essere piacevole da leggere, soprattutto per conoscere meglio l’autore.
“In fondo le bufere invernali e i temporali estivi non le dispiacevano. Ne ammirava la forza. Le piaceva lo spettacolo visivo e sonori di quella forza all’opera sulla terra, in tutta la sua cieca rudezza. In temporali come quelli riconosceva un’insensata empatia”.
Misery
Stephen King è una personalità forte che, nel corso della sua vita, ha dovuto affrontare sfide più o meno difficili. Tra queste, senza dubbio, c’è stato anche il costruire un rapporto funzionale e pacifico con i tanti fan, soprattutto con quelli che chiedevano nuovi libri della sua storica saga, ovvero La Torre Nera.
A tal proposito, nel periodo di massima dipendenza dell’autore verso sostanze, fu concepito questo libro la cui storia avrebbe dovuto riflettere simbolicamente il rapporto con i lettori e anche la sua tossicodipendenza.
Stephen King mette in scena un thriller incredibile capace di tenere il lettore incollato alle pagine pur essendo ambientato, in buona sostanza, in una sola stanza.
Uno scrittore di fama mondiale subisce un incidente d’auto durante una tempesta di neve. Viene ritrovato da una sua ammiratrice che, notando le sue condizioni gravissime, lo trasporta nella sua isolatissima abitazione.
Inizia così l’incubo di Paul Sheldon (il nome dello scrittore) che si troverà costretto, suo malgrado, ad acconsentire alle assurde richieste della sua aguzzina di non far morire la protagonista della sua serie di romanzi (Misery).
Torture, angherie e danni psicologici sono alcuni degli elementi che costituiranno la follia di Annie Wilkes (l’appassionata lettrice) a cui Paul Sheldon dovrà sfuggire. Anche qui, ovviamente, ritroviamo un nesso abbastanza palese tra il protagonista del romanzo e Stephen King, in cui lo stesso, nel personaggio, trasferisce ansie, dubbi e difficoltà. Annie Wilkes rappresenta invece le richiese del suo pubblico sulle nuove pubblicazioni de “La Torre Nera” e il suo incredibile stile narrativo fa il resto.
“Quando guardi nell’abisso, l’abisso guarda in te”.
Frase di Friedrich Nietzsche riportata all’inizio del libro
In chiusura, è doveroso sottolineare come questi libri siano soltanto 3 esempi di ottimi romanzi con cui conoscere la produzione letteraria di Stephen King. Esistono tantissimi altri buoni libri di questo autore da scoprire e da leggere!