Sigrid Undset è una scrittrice norvegese nata nel 1882 a Kalundborg, città che oggi si trova in Danimarca, e morta nel 1949 a Lillehammer. Fu Premio Nobel per la letteratura nel 1928,; i suoi romanzi sono lo specchio della sua profondità d’animo, la grande libertà intellettuale per quei tempi e la generosità con cui ha vissuto.
Ha vissuto spesso controcorrente per i suoi tempi e questo le è costato molto caro, infatti ha perso un figlio molto giovane ed è stata costretta a fuggire dalla Norvegia durante l’occupazione tedesca. Anche la conversione al cattolicesimo non venne ben vista dalla società dell’epoca.
Attenta osservatrice della società, si rese conto presto della gravità dello sviluppo del nazismo e per questo entrò a far parte pubblicamente dalla resistenza antinazismo. Questo fu il motivo che la portò a fuggire dalla Norvegia per raggiungere gli Stati Uniti. Il figlio Anders morì in guerra. Solo nel 1945 rientrò in Norvegia dove morì nel 1949. Alcuni dei suoi tanti scritti vennero pubblicati postumi
Scritti di Sigrid Undset
Sigrid Undset è conosciuta per i suoi grandi romanzi storici e par la particolarità delle ambientazioni. Sono infatti collocati nel Medioevo vichingo, Olav Audunssøn e Kristin figlia di Lavrans. Oltre a questi vi è La saga di Vigdis che in qualche modo è stata da apripista per i successivi. In Italia l’autrice è tradotta da diverse case editrici con più proposte, ti presento La saga di Vigdis, una delle opere maggiori
Dal primo sguardo che le rivolge, Viga-Ljot si innamora violentemente della bella Vigdis, appena quindicenne. Anche Vigdis si sente attratta da questo sfrontato marinaio islandese, incapace di agire se non per eccessi, poeta e guerriero, ed è pronta a sposarlo. Ma Viga-Ljot la prende con la forza, un affronto che Vigdis non potrà mai perdonare. Fiera e solitaria alleverà Ulvar, il figlio del disonore, per poterlo vedere un giorno vendicarla. Proiettato all’epoca dei Vichinghi, il ritratto di una donna capace di grandi passioni che non accetta la violenza né alcuna imposizione alle sue scelte di vita.
e Kristin figlia di Lavrans dove è m essa in evidenza l’importanza che per l’autrice aveva il cattolicesimo.
Norvegia, XIV secolo. Unica figlia di un ricco e devoto possidente, Kristin viene promessa in sposa a quindici anni; durante un viaggio a Oslo si innamora però di Erlend, giovane affascinante dalla dubbia fama, e cede alla passione. Nonostante la ferma opposizione della famiglia, Kristin rompe il fidanzamento e sposa Erlend, per iniziare con lui il cammino verso l’età adulta. La vita travagliata della protagonista – il matrimonio, le nascite, i lutti, il rapporto con i figli, i tradimenti del marito, la solitudine e il convento – e la sua faticosa ma costante ricerca di Dio sono il fulcro di questo racconto, mentre sullo sfondo si staglia vivido e toccante l’affresco del Medioevo scandinavo, diviso tra le tradizioni pagane e l’affermarsi della nuova concezione cristiana dell’esistenza. Un’opera caratterizzata da uno sguardo positivo alla vita, che permette all’autrice di portare in scena il mondo in tutti i suoi aspetti: nulla dei personaggi viene censurato, e anche le loro ombre sono accettate come parte integrante del tutto.