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Recensione: Schegge di vetro di Irene Catocci

Maura Radice 5 anni fa Commenta! 5
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Irene Catocci è un’autrice che non conoscevo fin quando non mi è capitato tra le mani Schegge di vetro. Cara Irene mi irene catocciriprometto di leggere anche i tuoi precedenti libri perché il tuo stile mi è molto piaciuto.

Questo libro è alla sua seconda edizione, come Irene ha raccontato ai suoi possibili lettori, di un romanzo che pubblicò in self dal titolo Filo spinato. A volte i romanzi hanno bisogno di stare un po’ a riposare, gli autori di ripensarci più e più volte per poi dare ai loro progetti una seconda vita.

Schegge di vetro non è un romanzo semplice, caro iCrewer, ma non per come è scritto ma per quello che racconta. C’è tanta vita, tanto dolore, qualche gioia e un finale che non è lieto ma nemmeno disperato.
È un romanzo a cui mi sento di dare 4 stelle perché il tema è veramente trattato bene: Irene Catocci sta al margine delle vicende e ti accompagna nella vita di Anita e Livia senza fare rumore; ti tiene lì, come dietro ad una finestra, a scoprire cosa sta succedendo.

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Ti assicuro che i colpi di scena sono uno dietro l’altro e leggerai con la foga di sapere cosa era successo, cosa sta succedendo e cosa succederà. Sì, perché viaggerai nel tempo di due generazioni che intrecciano le loro vite non solo per il grado di parentela.

Irene Catocci come ti è balzata in mente l’idea di questa trama?

Una trama intricata dove la vita di Anita, giovane donna che sente di avere in se qualcosa di irrisolto,  è sempre più confusa; Anita che ha paura del suo forte sentimento per Nicola, l’amico di sempre.
Nicola che ama e sorregge Anita è un coprotagonista che aiuta il personaggio di Anita ad emergere in modo ancora più prepotente mostrando tutte le sue ansie e le sue debolezze con cui combatte

Ma lui tornò, tornò sempre, ogni sera la spronava a mangiare e le rimboccava le coperte con amore. Lei ogni sera lo baciava e lo implorava di lasciarla ma lui non la abbandonò mai, la curò e la venerò, trasportato dall’amore che provava per lei.

Per un tratto del suo cammino ci sarà Livia, la madre con cui ha sempre avuto un rapporto difficile che si dimostrerà non essere mai stato sincero.
Il segreto di Livia sarà ciò che farà crollare Anita per poi farla riemergere più forte che mai nonostante la tristezza per quello che non potrà mai essere. Dubbi, incertezze e domande che non avranno mai una risposta rimarranno chiuse nel cuore della giovane insieme a tanti perchè?

La trama si snoda tra il presente e il passato raccontato tramite la lettura di alcune lettere. Ciò che mi è piaciuto molto in questo romanzo è come l’autrice sia riuscita a diversificare la scrittura nei due momenti evidenziando e differenziando con lo stile utilizzato lo stato d’animo di una ragazzina, poi giovane innamorata e disperata,

È appena uscito da camera mia e io devo scrivere, è diventata una necessità, come bere o mangiare. Devo scrivere tutto prima che la memoria mi tradisca.

dal vissuto di una figlia che cerca la madre tra quelle righe e ci troverà molto di più.

Rimase stesa sul pavimento del bagno senza quasi respirare, con la paura che anche il più minimo rumore potesse destarla dal suo intorpidimento. Rimase così, in bilico tra la realtà e la fantasia, verità e menzogna.

Questi due piccolissimi estratti per mostrarti la differenza di scrittura nei due momenti fondamentali di cui è composta la trama.

Ma in quale genere facciamo rientrare questo romanzo? Difficile dirlo. Mi è stato presentato come un forbidden romance ma potrebbe essere anche un romanzo di formazione, prendi con le pinze questa affermazione, se ci mettiamo dalla parte di Livia che ha un percorso di crescita personale molto particolare.

Perchè non ho dato 5 stelle? Perchè alla fine non ho detto wow!

Bravissima Irene!

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