Una scena che non manca mai in tutti i film (più o meno sdolcinati) che affollano i canali TV e di streaming in questo periodo dell’anno: un bacio sotto il vischio, proprio il giorno di Natale – di Capodanno. Certo, la presenza di questa tradizione all’intero di così tanti prodotti d’intrattenimento l’ha resa comune e conosciuta (anche se ammetto che, ad esempio, a casa mia non si faccia nulla di simile), ma senza mai spiegarne l’origine.
È un dettaglio che si nota, che appare e su cui qualcuno, prima o poi, focalizza la sua attenzione, ma qual è il motivo per cui è usanza darsi un bacio sotto il vischio a Natale? Quale antico mito, credenza o divinità stiamo inconsciamente rievocando?
Un bacio sotto il vischio: tradizione ritroviamo in varie civiltà antiche
Come spesso accade, soprattutto per le tradizioni natalizie (ricordiamoci l’albero di Natale) dobbiamo quest’usanza alle tradizioni del nord Europa. In particolare, una menzione del bacio sotto il vischio appare nelle leggende norrene.
Si narra che una profezia avesse predetto la morte prematura di Baldur, dio della guerra tra i più amati e fratello (uno dei tanti) di Thor. Per scongiurare quest’evenienza, la madre Frigg (moglie di Odino, che mi raccomando, è diversa da Freya) chiese a tutti gli esseri viventi e non viventi di prestare giuramento: mai nessuno avrebbe fatto del male a Baldur. Tuttavia, vuoi per la fretta, vuoi perchè la piantina era ancora giovane, la dea dimenticò d’interpellare il vischio.
Anni dopo, Loki, portatore di caos e scompiglio (e sì, anche lui fratello di Thor) decise di approffittare di quel lapsus divino, e creò delle frecce con il legno dell’arbusto, che causarono la morte di Baldur. Frigg, sconvolta dalla morte dell’amato figlio, pianse lacrime amare, che si fermarono sulle foglie del vischio, diventando le caratteristiche bacche bianche. Tuttavia, per nascondere il suo fatale errore, pare che dichiarò di buon auspicio scambiarsi un bacio sotto il vischio, proclamandolo come la pianta dell’amore eterno.
Altra tradizione in cui compare il vischio come pianta benaugurante è quella celtica. I celti credevano che il vischio fosse un tramite con il mondo degli dei, visto il luogo particolare in cui cresce. La pianta è, infatti, un parassita che si attacca ai rami delle latifoglie, traendo da loro alcuni nutrimenti necessari per la vita. Il vischio, però, è un sempreverde, e quindi mantiene in suo colore verde brillante anche quando la pianta a cui si aggrappa entra nel ciclo invernale.
Si credeva, quindi, che il vischio avesse in sé un grande potere, e che andasse colto dai druidi soltanto in caso di necessità, con un falcetto d’oro, scalzi, digiuni e indossando vesti bianche.
La tradizione cristiana ha inglobato le credenze preesistenti (in questo caso così come in tanti altri), facendole diventare parte dell’insieme del mondo di Natale. A documentare, invece, l’usanza inglese ottocentesca di appendere questa pianta in particolare all’interno delle abitazioni sono gli scritti di Charles Dickens, che descrivono un bacio sotto il vischio.